Biennale di Fotografia dell’Industria e del lavoro 2017 fino al 19 novembre a Bologna. E, tra le 14 mostre, quella di Thomas Ruff fino al 14 gennaio 2018 al MAST.
SABATO 18 NOVEMBRE E DOMENICA 19 (ULTIMO WEEKEND) LE MOSTRE SARANNO APERTE DALLE 10 ALLE 20.
Protagonista a Bologna fino al 19 novembre prossimo la terza Biennale di Fotografia dell’Industria del Lavoro con 14 mostre in 13 sedi del centro cittadino e l’esposizione di Thomas Ruff nella PhotoGallery del MAST che sarà allestita fino al 14 gennaio del 2018.
Promossa e prodotta dalla fondazione MAST, la Biennale nasce quattro anni fa con lo scopo di condividere con il centro storico l’idea imprenditoriale e culturale della Fondazione e questa edizione, con il direttore artistico François Hébel, ha portato in Italia i grandi nomi internazionali.
Il racconto di questa rassegna è modulato sul significato del lavoro e delle sue espressioni molteplici. Dallo sguardo del russo Alexander Rodchenko ai paesaggi industriali fotografati da Josef Koudelka, nell’arco di trent’anni.
Dalle prove fotografiche sul cosmonauta sovietico del catalano Joan Fontcuberta alla visione lirica dell’inglese John Meyers che punta lo sguardo sugli stablimenti industriali dismessi in attesa di riconversione in uffici.
Un corpus di fotografia che coinvolge grandi autori tra i quali gli italiani Mimmo Jodice e Michele Borzoni. La mostra di Thomas Ruff (resterà aperta fino a gennaio) è curata da Urs Stahel e ha per titolo Macchina & Energia. Il fotografo tedesco incarna il prototipo dell’artista dedito alla ricerca e lavora con i diversi generi, crea ritratti, vedute notturne urbane, foto del cielo, paesaggi, scatti ricavati dai giornali e altre ispirazioni e usa l’apparecchio fotografico come una macchina rigeneratrice di immagini con la quale trasformare gli elementi della realtà in un nuovo materiale visivo. La serie Notti e Altri ritratti come spiega Urs Stahel, “sovverte l’idea tradizionale di fotografia documentaria e il medium, cioè la macchina fotografica, diventa uno strumento di trasferimento”.
L’arte di Ruff è come una macchina delle immagini, una macchina dei pensieri. Per Stahel “Nella serie Jpeg grattacieli, lanci di missili ed esplosioni atomiche ci mostrano di cosa sia capace l’umanità con tutta la forza delle sue macchine, quali energie sia in grado di sviluppare, come raggiunga e produca scenari quasi divini, ma anche diabolici”. In sintesi, per il curatore,“Macchina & Energia propone una rassegna trasversale dell’opera di Thomas Ruff e mette l’accento sulla determinazione dell’immagine per mezzo dell’apparecchio fotografico, la sua dipendenza da macchina, sistemi ottici e chimica” . E l’indagine di Ruff rappresenta una visione potente: “Insieme il mondo delle macchine, le macchine dell’immagine e la ricerca sull’immagine generano, a loro volta, un sorprendente ritratto di loro stessi, un ritratto dotato di imponente presenza” conclude Urs Stahel.
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