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Boldini, Courbet, Previati, Boccioni. Triennio da urlo per Palazzo dei Diamanti

courbet Gustave Courbet: L’onda, 1869. Francoforte, Städel Museum © Städel Museum / Artothek
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Gustave Courbet: L’onda, 1869. Francoforte, Städel Museum © Städel Museum / Artothek

Ferrara Arte annuncia l’attività espositiva per il triennio 2017-2019 nella prestigiosa cornice di Palazzo dei Diamanti, uno dei fiori all’occhiello dell’architettura rinascimentale italiana.

La programmazione -annunciata con un grande anticipo dalla direttrice di Ferrara Arte, Maria Luisa Pacelli- sarà ricca di iniziative significative per la città e il suo territorio, senza mancare però di mostre dal respiro indubbiamente internazionale.

Palazzo dei Diamanti  Programma mostre 2017-2019
Palazzo dei Diamanti | Programma mostre 2017-2019

Tra le sale dell’antica dimora Estense, fino al 7 gennaio 2018, sarà possibile visitare l’esposizione “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese”.

La mostra è la prima dedicata al pittore ferrarese e al suo genio pittorico, che gli ha permesso di assumere un ruolo centrale nella storia dell’arte italiana, a cavallo tra la Controriforma e l’eta del Barocco.

Il percorso si intreccerà tra i grandi cicli sacri e le pale d’altare, i dipinti che “celebrano” il dramma quotidiano delle pestilenze di inizio Seicento, e anche con il lavoro degli artisti a lui contemporanei: Ludovico Carracci, Guercino e Guido Reni.

Un’imperdibile occasione per ammirare la forza innovatrice di Bononi, il cui nome fu spesso accostato a quello di Caravaggio o Tintoretto.

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Carlo Bononi, Noli me tangere, c. 1608-14. Olio su tela, cm 69 x 91. Collezione privata

Nella primavera del 2018, dal 3 marzo al 10 giugno, sarà aperta al pubblico “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”.

In mostra l’arte che si propose -in linea con gli studi di fine Ottocento e inizio Novecento sulla psiche umana- di riuscire a trasporre sulla tela la “materia immateriale” e inafferrabile degli stati d’animo.

I protagonisti di questa ricerca sono Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, lo scultore Medardo Rosso e il ferrarese Gaetano Previati. Essi appartengono alla stagione del divisionismo -il risvolto simbolista italiano- ma la loro produzione non fu mai vicina al messaggio freddo e scientista del simbolismo francese e si avvicinò di più alla natura e ai temi sociali.

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Gaetano Previati: Paolo e Francesca, c. 1887. Bergamo, Fondazione Accademia Carrara Bergamo, su concessione Fondazione Accademia Carrara

A dare ancora più voce alla società moderna e alla rivoluzione in atto nelle città a inizio Novecento -raccogliendo l’eredità del Divisionismo- furono i giovani futuristi: Giacomo Balla, Carlo Carrà e Umberto Boccioni.

I capolavori di questa stagione memorabile della storia dell’arte dialogheranno con le opere simboliste italiane e internazionali, per offrire una panoramica sull’arte e sull’anima della fine di un secolo di grandi trasformazioni.

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Umberto Boccioni: Stati d’animo. Quelli che vanno, 1911 Milano, Museo del Novecento © Comune di Milano, tutti i diritti di legge riservat

Per la prima volta dopo cinquant’anni, a settembre 2018, tornerà in Italia il genio pittorico di Gustave Courbet in una retrospettiva dal titolo Courbet e la natura”, dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019.

La mostra -tra panorami, vedute, scorci e orizzonti in cui il protagonista è l’elemento naturale– racconta il rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio di Courbet.

In bilico fra gli echi dell’idealismo romantico e i riflessi della realtà impressionista che proprio in quegli anni cominciava a muovere i primi passi, il pittore rappresentò un sicuro modello di riferimento per Manet, Monet, Degas e compagni.

Un viaggio dal sogno romantico alla pittura realista. Con Courbet e la natura il pubblico potrà riscoprire il lavoro di uno degli artisti che hanno lasciato un segno e un eco indelebile sulla storia dell’arte dell’Ottocento.

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Gustave Courbet: L’onda, 1869. Francoforte, Städel Museum © Städel Museum / Artothek

A chiudere la programmazione per ora annunciata sarà, dal 16 febbraio al 2 giugno 2019, la mostra Boldini e la moda”.

Un viaggio tra tra dipinti, meravigliosi abiti d’epoca e preziosi oggetti che renderà omaggio al grande artista ferrarese di fine Ottocento. Un’indagine sul fecondo rapporto che unì il pittore e il sistema dell’alta moda parigina, per poi riversarsi sulla sua opera di ritrattista.

L’esposizione -divisa in sezioni tematiche- sarà accompagnata dalle parole di grandi scrittori che hanno cantato la grandezza della moda, da Baudelaire a Wilde, da Proust a D’Annunzio. Arte, moda e letteratura. Il visitatore si immergerà nell’atmosfera raffinata ed elegante della Belle Époque parigina.

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Giovanni Boldini: La marchesa Luisa Casati con un levriero, 1908 Collezione privata © Bridgeman Images

Informazioni utili

Ferrara Arte | Palazzo dei Diamanti 

Corso Ercole I d’Este 21, Ferrara

Carlo Bononi
L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese

14 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018

Orari

Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Aperto anche 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

Aperture serali straordinarie

Il 28 ottobre aperto fino alle 22.00
Il 31 ottobre aperto fino alle 22.30
Il 31 dicembre aperto fino alle 23.30

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