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Le mostre da vedere a Natale tra Emilia Romagna e Toscana

Achille Calzi, Le Fleurs du Mal (Donna con serpente), 1913 Achille Calzi, Le Fleurs du Mal (Donna con serpente), 1913
Pistoia - Capitale Italiana della Cultura 2017.
Pistoia – Capitale Italiana della Cultura 2017

Calendario ricco di mostre nel periodo natalizio anche tra Emilia Romagna e Toscana.

Pistoia, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna: ricca serie di mete per delle vacanze all’insegna della cultura. Le statistiche sui visitatori confermano la tendenza a una crescita netta delle visite a mostre e musei in concomitanza con le festività. Molte le proposte culturali anche tra Toscana ed Emilia Romagna.

Pistoia – Capitale Italiana della Cultura 2017.

Palazzo Fabroni, la mostra “Marino Marini. Passioni visive”.
Si tratta della più organica retrospettiva sino ad oggi proposta su Marino Marini. A renderla ancora più unica e imperdibile è il confronto/raffronto che la mostra propone tra i capolavori di una vita del grande scultore pistoiese e quelli a cui lui si è ispirato o confrontato. Dalla statuaria magno-greca ed etrusca, a Giovanni Pisano e la scultura medievale, al Rinascimento di Donatello, sino agli epigoni di Rodin per giungere ad Arturo Martini, Pablo Picasso e Henry Moore. Un viaggio nella storia della scultura.

>> Per l’approfondimento sulla mostra “Marino Marini. Passioni visive”.

Marino Marini Passioni visive a Pistoia
Marino Marini, Tobiolo

Sempre a Pistoia, ma in Palazzo del Tau, “Mirò e Marino. I colori del Mediterraneo”.
Marino Marini, in veste di pittore, a confronto con Joan Miró. Marino e Mirò erano anche amici ed erano entrambi affascinati dai colori del loro “mare comune”, il Mediterraneo. Una mostra che è un inno alla “Joie de vivre” e alla grande arte.

>> Per l’approfondimento sulla mostra “Mirò e Marino. I colori del Mediterraneo”.

Marino Marini, Cavallo, 1953 (tempera e smalto su carta) Fondazione Marino Marini, Pistoia
Marino Marini, Cavallo, 1953 (tempera e smalto su carta) Fondazione Marino Marini, Pistoia

Reggio Emilia

Presso Palazzo Magnani “KANDINSKY->CAGE: Musica e Spirituale nell’Arte”.
Un grande percorso tra Arte e Musica, dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky a John Cage l’astronauta dei suoni. Ben 50 le opere in mostra del grande Kandinsky, in una magica relazione tra forma colore e suono, insieme a Max Klinger, Paul Klee, Arnold Schönberg, Marianne Werefkin, Oskar Fischinger, Fausto Melotti, Nicolas De Staël, Giulio Turcato, Robert Rauschenberg.

Wassily Kandinsky, Sichel (Falce), 1926 olio su cartone, 42x33, Milano, Collezione privata
Wassily Kandinsky, Sichel (Falce), 1926 olio su cartone, 42×33, Milano, Collezione privata

>> Per l’approfondimento sulla mostra “KANDINSKY->CAGE: Musica e Spirituale nell’Arte”.

Ferrara

Al Castello Estense, ultimissimi giorni per “L’ARTE PER L’ARTE. Da Previati a Mentessi da Boldini a De Pisis”.
Il percorso “ferrarese” che propone, nelle sale del Castello Estense, una precisa selezione di dipinti e disegni delle Collezioni delle importanti Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, si presenta fortemente rinnovato. Boldini e De Pisis, innanzitutto. Con importanti opere prima non esposte. Poi le sezioni dedicate a Previati e Mentessi. E nuovo spazio riservato ad altri “ferraresi doc” come Aroldo Borzagni e Roberto Melli e Achille Funi.

Gaetano Previati L’Assunzione, c.1901-03
Gaetano Previati, L’Assunzione, c.1901-03 Olio su tela, cm105x87. Photo credit: © Le Immagini – Luca Gavagna /Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Museo dell’Ottocento

Presso il Palazzo dei Diamanti, invece, “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese”.
Il suo nome è stato accostato a quelli di Caravaggio e Zurbarán. Guido Reni ne ammirava la “sapienza grande nel disegno e dalla forza del colorito”. Pochi sono stati capaci di dipingere nudi maschili più potenti e seducenti di quelli creati da Carlo Bononi. Le sue tele sono vere e proprie meraviglie pittoriche create in tempi tragici, di carestie e pesti, nell’Italia di inizio Seicento. A servizio, ma non troppo, della Controriforma.

Ravenna

Al Museo d’Arte della città  “Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi”.
A connotare la nuova, grande edizione della Biennale del Mosaico, il Mar propone ben 140 opere, a documentare le eccellenze che sono il frutto del connubio tra scultura e mosaico. A partire dai grandi precursori Fontana e Mirko Basaldella, percorrendo tutto il Novecento, con Trotta, Ongaro, Chia, Paladino, Mendini e Sottsass, tra i molti. Con un omaggio anche alla Tomba di Rudolf Nureyev.

Mirko Basaldella, Furore, 1944
Mirko Basaldella, Furore, 1944, mosaico veneziano, h 26 cm., Roma, Collezione G. Bertolami – in comodato presso il Museo della Scuola Romana

Faenza

Ancora nel ravennate, il MIC di Faenza propone “Tra Simbolismo e Liberty: Achille Calzi”.
Intellettuale finissimo, intrattenne rapporti con Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e molti altri. E lo fece incardinando la sua vita e l’attività a Faenza. Qui all’attività di ceramista – secondo la tradizione familiare – affiancò la militanza sociale in campo culturale. In mostra le sue creazioni ceramiche, dal Simbolismo al Liberty, ed altre emozionanti testimonianze della creatività di un grande protagonista del ‘900 italiano.

Achille Calzi, Le Fleurs du Mal (Donna con serpente), 1913
Achille Calzi, Le Fleurs du Mal (Donna con serpente), 1913

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