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Addio a Mauro Staccioli. Lo scultore nel ricordo dell’associazione a lui dedicata

Mauro Staccioli Mauro Staccioli
Mauro Staccioli
Mauro Staccioli

Conosciuto a livello internazionale per le sue “sculture-intervento”, opere di dimensioni ambientali in profonda relazione con gli spazi nei quali erano collocate

È stato uno dei maestri della scultura, conosciuto a livello internazionale per le sue “sculture-intervento”, opere di dimensioni ambientali che con le loro forme geometriche essenziali si pongono in profonda relazione con gli spazi nei quali vengono collocate.
Diplomatosi all’Istituto Statale d’Arte di Volterra nel 1954, dopo un primo periodo dedicato all’insegnamento e culminato con la direzione del Liceo Artistico di Brera, Mauro Staccioli – la cui attività artistica è da sempre intrecciata all’esperienza didattica e politica – dalla fine degli anni Sessanta si dedica alla scultura, concentrandosi sul rapporto tra arte e società e sviluppando l’idea di una scultura che si pone in stretta relazione con il luogo – inteso nella sua concezione sia fisica che sociale – nel quale e per il quale è stata realizzata. L’artista sceglie fin da principio un linguaggio estremamente coerente, caratterizzato da una geometria essenziale e dall’uso di materiali semplici come il cemento e il ferro e successivamente l’acciaio, cor-ten preferibilmente. Con il suo lavoro “segna” il luogo, esplicitandone la sua più intima natura e nello stesso tempo modificando la consueta percezione di coloro che si trovano ad attraversarlo. E’ nel 1972 che Staccioli matura l’idea di organizzare una serie di “sculture-intervento” nella città di Volterra; la mostra Sculture in città segna una svolta aprendo agli spazi urbani quel che fino ad allora era relegato negli spazi chiusi di gallerie e musei. Staccioli ricerca e genera una “scultura-segno” che nasce dall’attenta osservazione di uno spazio e che dialoga con esso sottolineandone le caratteristiche e alterandone la consueta percezione, suscitando domande e possibili risposte.
Dopo una serie di mostre organizzate in gallerie e spazi milanesi, arriva l’invito alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1978, anno in cui realizza il celebre Muro, una parete di cemento di 8 metri che ostruisce la visuale del viale d’accesso al Padiglione Italia, ponendosi quale segno critico e provocatorio. Nel 1982 è chiamato a realizzare una grande opera nel parco di Villa Gori a Celle di Santomato (PT), il primo parco italiano di sculture ambientali. Da questo momento Staccioli riscuote una crescente attenzione all’estero e viene chiamato in Germania (Stadtische Galerie, Regensburg; Fridericianum Museum, Kassel), in Gran Bretagna (Hayward Gallery, Londra), in Israele (Tel Hai College) e in Francia (ELAC, Lione). In questi anni il linguaggio dell’artista perde la durezza e l’aggressività che lo caratterizzavano, e che rifletteva l’aspro e violento clima politico degli “anni di piombo”, per sfidare apertamente lo spazio sovvertendone gli equilibri statici e dimensionali, generando effetti di straniamento nell’osservatore, come la forma in equilibrio sulla scalinata della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma del 1981, o il grande plinto sospeso sulla scalinata della University Gallery di Amherst in Massachussetts nel 1984, realizzato in occasione della sua prima personale negli Stati Uniti. Seguono, tra le altre, le opere davanti al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (1988) e nel piazzale principale del Parco Olimpico di Seul (1988), le mostre al Museum of Contemporary Art di San Diego e le installazioni realizzate nel parco della Djerassi Foundation di Woodside in California (1987-1991).

Mauro Staccioli con la sua opera (foto Bob Tyson)
Mauro Staccioli con la sua opera (foto Bob Tyson)

Negli anni Novanta l’artista continua a sperimentare nuove forme: anelli che mettono in risalto il paesaggio, come a Ordino d’Arcalis nel Principato di Andorra (1991) e a Monaco di Baviera (1996); tondi “costretti” o in precario equilibrio nel Parco della Fara a Bergamo (1992). Profondo e proficuo è il legame dell’artista con il Belgio, dove è chiamato a realizzare un intervento al Parc Tournay Solvay di Bruxelles per la Fondation Européenne pour la Sculpture (1996) e dove eseguirà numerosi interventi in spazi sia pubblici che privati, tra cui l’ormai celebre Equilibrio sospeso al Rond Point de l’Europe a Bruxelles (1998). Nello stesso decennio la Corea si fa promotrice di diversi interventi pubblici tra cui l’opera per il Contemporary Art Museum di Kwacheon (1990). Si ricordano diverse installazioni in Italia e all’estero: Lapiz Building a La Jolla (San Diego 2003), dove una trave di acciaio attraversa la facciata dell’edificio, Taiwan (2003), Porto Rico (2004), Carrazeda de Ansiães (Portogallo 2008), centro Val St Quentin a Voisins-le-Bretonneux (Francia 2008), Parco della Cupa a Perugia (2009).
Nel 2009 a Volterra si apre la mostra Mauro Staccioli. Volterra 1972-2009 – Luoghi d’esperienza che ha visto la realizzazione di ben 19 grandiose sculture ambientali che, interessando non solo la città di Volterra ma tutto il suo territorio, sottolineano un paesaggio in cui storia, cultura e lavoro umano si intrecciano nell’opera dell’artista. Molte delle opere ambientali ideate per l’occasione sono tuttora installate e si sono trasformate in un vero e proprio percorso di sculture all’aperto. Del 2010 è l’opera 38º Parallelo, su un’altura a Motta D’Affermo in Sicilia, una piramide in acciaio corten alta ben 30 metri all’interno del parco della Fiumara d’Arte. Nel 2011 al Parco archeologico di Scolacium e al MARCA di Catanzaro si tiene la mostra Mauro Staccioli. Cerchio Imperfetto per la serie Intersezioni a cura di Alberto Fiz. Alla fine dello stesso anno la GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma acquisisce e installa un anello di 10 metri di diametro, realizzata per il parterre di fronte al Museo. Nel 2014 lo Château de Seneffe in Belgio gli dedica un’importante mostra nel giardino storico, per il quale realizza due nuovi interventi scultorei. Nello stesso anno viene collocata un’opera per Seogwipo nell’isola di Jeju in Corea.

Mauro Staccioli
Mauro Staccioli

Era membro associato dell’Académie Royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique e Accademico Nazionale dell’Accademia di San Luca. I funerali con rito civile in forma pubblica si terranno a Volterra mercoledì 3 gennaio. La salma sarà esposta nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo dei Priori dalle ore 13.30 alle ore 15.00, momento al quale seguirà il corteo funebre e l’ultimo saluto presso il cimitero di Volterra.

www.maurostaccioli.org

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