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Roberto Bolle incanta il pubblico di RAI 1 con la sua danza

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Bolle incanta il pubblico di RAI 1 con la sua danza, protagonista assoluta della serata

Bisogna ammetterlo Roberto Bolle ha fatto un ottimo lavoro quest’anno con lo spettacolo che ieri sera  (1° gennaio 2018) ha inchiodato davanti alla tv 4 milioni e 860 mila telespettatori. “Danza con me” si è dimostrato un lavoro senza dubbio migliore di quello che si era visto lo scorso anno e che pur aveva ottenuto quasi 4 milioni di spettatori, e questo perchè a differenza di quanto era stato ne “La mia danza libera”, questa volta, finalmente, è stata la buona danza la vera protagonista dello show televisivo.

In “Danza con me” Roberto Bolle si è dimostrato un Direttore Artistico attento e consapevole e per questo si merita un plauso. Il suo è stato un prodotto televisivo di garbo e classe sin dalla sua prima apparizione in scena per poi proseguire con l’ingresso delle ragazze dell’Accademia di Danza della Scala con cui a duettato assieme all’altra sorpresa dello spettacolo, Marco D’Amore, assolutamente all’altezza della situazione. Bolle aveva parlato benissimo di lui dicendo che l’attore aveva un’estrema facilità di passare da un registro all’altro in maniera sorprendente. Non possiamo che dare ragione al ballerino in quanto D’Amore ci ha stupiti sia come presentatore che come ballerino quando assieme ai ragazzi di West Side Story si è fronteggiato con Bolle.

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Ma i pezzi forti dello spettacolo sono senza dubbio stati i passi a due con Melissa Hamilton e Polina Semionova, due splendide partner dell’etoile scaligera con cui ancora una volta si è visto il grande affiatamento sul palco, probabilmente coltivato anche nella vita. La grande danza ha affascinato anche se non era sul palcoscenico di un teatro e anche in questo Bolle ha vinto la sua scommessa.

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Travolgente la performance di Virginia Raffaele che quest’anno, con maggior gusto di quello passato, invece di imitare Carla Fracci ha preferito cimentarsi nella remise en scéne del celeberrimo spot di un profumo, interpretato originariamente da Margaret Qualley, figlia dell’attrice Andie MacDowell conquistando il pubblico. In questa reinterpretazione, la showgirl ha messo in mostra non solo le sue capacità di mimica, ma anche quelle di ballerina, entrando in una dimensione parallela che l’ha portata direttamente al Teatro alla Scala dove ha travolto con un bacio Bolle e scatenato un passo a due inedito, tra spari digitali e super effetti speciali. Immaginiamo per questo sia stata invidiatissima da tutto il pubblico femminile.

Ma la danza pur essendo protagonista assoluta della serata ha lasciato spazio anche ad altre forme d’arte. Come non apprezzare le note di Inshallah di Sting, brano dedicato a tutti i migranti che lasciano la propria terra per cercare fortuna altrove. Ed è prorpio su queste note che hanno duettato Bolle ed Ahmad Joudah, il ballerino siriano che, per inseguire il suo amore per la danza classica, è dovuto sfuggire alle minacce di morte dell’Isis, così come è stato ripudiato dalla famiglia. Certo per lui danzare con Bolle la notte del primo gennaio, deve essere stato il coronamento di un sogno.

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Ma la musica è continuata con Tiziano Ferro che assieme a Bolle ha ricordato i momenti dell’infanzia e prima giovinezza quando già la passione per la musica si dimostrava prorompente, come in Roberto era quella della danza. Anche Fabri Fibra ha trovato il suo spazio nello spettacolo di danza, così come Lil Buck, il re del Jookin (nella sua prima esibizione in italia) si è cimentato in una particolarissima Morte del cigno.
Dal canto suo Geppi Cucciari ha evidenziato con simpatico umorismo le fatiche di Bolle nel raggiungere quello che è diventato. Certo nessuno di noi aveva dubbio su questo, ma senz’altro il suo intervento è servito a far conoscere al grande pubblico quanti sacrifici richieda l’arte della danza classica per ottenere risultati come quelli dell’etoile dei due mondi.

E se l’inizio dello spettacolo aveva voluto in scena la allieve dell’Accademia della Scala, proprio con loro si è chiuso. Semplici, con un body, un gonnellino, niente di troppo, ma attentissime ad eseguire perfettamente quanto richiesto. Una nota gentile da parte di Bolle che evidentemente non dimentica la Scuola che lo ha formato ed a cui deve il suo successo.

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