Palazzo Altemps a Roma festeggia il ventennale dell’apertura con le “citazioni pratiche” di Fornasetti. Le creazioni dell’atelier irrompono nel museo capitolino per un dialogo fra architettura rinascimentale e design contemporaneo, decorazioni del passato e reinterpretazioni del nostro tempo.
Piero Fornasetti: un metodico surrealista
Il classico è destinato a conservare il suo fascino in eterno e a toccare l’anima degli artisti di ogni generazione. Lo testimonia la vicenda creativa di Piero Fornaretti (Milano 1913-1988): designer visionario che ha trasportato le suggestioni della statuaria e delle antiche rovine in complementi d’arredo dall’appeal surrealista.
Proveniente da un’agiata famiglia milanese, nel 1930 Fornasetti entra all’Accademia di Belle Arti di Brera, ma viene presto espulso per insubordinazione. Comincia così un percorso in bilico fra rigore metodico e fantasia irriverente. Pittore, scultore, decoratore e autore di stravaganti creazioni; l’irriducibile sperimentatore accosta con disinvoltura rimandi a Pompei, al Rinascimento e alla metafisica.
Passando in rassegna paraventi, lampade, piatti e tazzine, emerge lo studio dell’evoluzione in serie di temi specifici. Fra i soggetti rielaborati in infinite varianti ritornano il sole, le carte da gioco e gli autoritratti; ma a primeggiare è l’immagine di Lina Cavalieri (1875-1944): diva della Belle Epoque che fece perdere la testa a Gabriele D’Annunzio e che nel 1955 fu interpretata da Gina Lollobrigida nella pellicola cinematografica “La donna più bella del mondo” .
Da questa sintesi culturale si sviluppa una produzione che unisce il saper fare dell’artigianato all’innovazione del design industriale, che fa di Piero Fornasetti un’icona della creatività italiana del Novecento. A scandire la carriera vi sono le partecipazioni alle Triennali di Milano, il sodalizio con Gio Ponti e il successo dello showroom londinese “Tema e Variazione”. Oggi la direzione del marchio è passata al figlio Barnaba, che porta avanti una linea creativa fedele alle proprie radici, ma coerente con lo spirito del tempo.
Palazzo Altemps: il tempio del collezionismo
Per festeggiare i vent’anni dell’apertura al pubblico, Palazzo Altemps si affida all’estro di Fornasetti, con un approccio di ampio respiro. La mostra intende sottolineare la duplice anima di un luogo storico: nato come dimora aristocratica e nel 1997 trasformatosi in museo sul collezionismo antiquario. Così, il dialogo fra l’esposizione permanente (incentrata sulla statuaria della nobiltà romana) e le incursioni artistiche dell’atelier meneghino fa emergere il ruolo del passato come fonte d’ispirazione dell’arte del futuro.
Il percorso espositivo – tutte le epoche del classico
Dal cortile al piano nobile, prende vita un viaggio fra marmi antichi, affreschi rinascimentali e design contemporaneo. Così, mentre una cucciolata di gatti in ceramica riposa sui resti di antiche mura; il gruppo scultoreo del “Galata Suicida” –posto sul fondale di un paravento decorato con stilemi classici- si fa protagonista di una scena teatrale. E poi, il dialogo fra vestigia reali e trompe-l’oeil di rovine genera un susseguirsi di affinità elettive fra epoche solo all’apparenza lontane.
Il fascino del classico, da rivivere fra rilievi storici e citazioni dall’appeal surrealista.
Citazioni Pratiche. Fornasetti a Palazzo Altemps
A cura di Silvana Annichiarico e Alessandra Capodiferro
Museo Nazionale Romano
Palazzo Altemps
Roma
Fino al 6 maggio 2018
www.fornasetti.com