E’ in calendario per metà febbraio il primo appuntamento live dell’anno da Pandolfini a Firenze. In realtà, l’anno delle asta è già iniziato a metà gennaio con la prima asta a tempo dedicata esclusivamente all’arte contemporanea, 160 opere provenienti dalla collezione Gargini disperse in una vendita solo online dal 15 al 25 gennaio che ha visto aggiudicazioni al 213% delle stime minime a fronte di un 80% di lotti venduti. Ora sono in arrivo due asta in programma il 13 e il 14 febbraio: dopo l’esposizione dei lotti dal 9 al 12 febbraio nei saloni della sede di Palazzo Ramirez-Montalvo, saranno dispersi due cataloghi dedicati ai Dipinti dall’Alta Epoca al XX secolo e ai Libri, Manoscritti e Autografi.
Per quanto riguarda l’antico si segnala un dipinto su rame l’Allegoria del Tempo che conduce Amore di Giuseppe Maria Mitelli, nella sua meno conosciuta veste di pittore, la cui stima è di 5.000/7.000 euro. La Veduta di Fontebranda, una delle più antiche fonti della città di Siena, sovrastata dalla maestosa chiesa di San Domenico si riconduce alla bottega di Pandolfo Reschi, pittore di origine polacca ma attivo a Firenze nella seconda metà del Seicento, ed è stimata 15.000/20.000 euro.
Del nord Italia, l’Annunciazione firmata e datata 1590 da Pier Maria Bagnatori detto il Bagnadore – in catalogo con una stima di 15.000/20.000 euro – dove la dettagliata veduta del castello di Brescia visibile al centro della composizione, sottolinea la valenza civica dell’opera, commissionata per essere posta sopra il portale cinquecentesco della Loggia dei Priori della città lombarda.
Di soggetto religioso è anche la tela di Ottavio Vannini che interpreta tra sensualità e penitenza Maria Maddalena con la tipica componente seduttiva della pittura fiorentina seicentesca, il cui valore è di 4.000/6.000 euro. Mentre è di 12.000/18.000 euro la valutazione della curiosissima Scena di interno con cucina, firmata e datata 1659, del pittore tedesco Franz Rösel von Rosenhof (12.000/18.000 euro), che dispone in ripido scorcio tutta una serie di vettovaglie con la meticolosità del naturalista. In catalogo anche un cospicuo nucleo di pittura fiamminga dal Cinquecento al Settecento.
La parte di vendita dedicata all’Ottocento prevede circa 90 lotti di opere di scuola italiana che vanno dai primi del XIX secolo ai primi del XX, con certi nuclei più cospicui come quello che annovera alcuni degli artisti che più facilmente incarnano, nell’immaginario comune, l’Ottocento toscano.
Non mancano opere di scuola lombarda come napoletana e qualche esempio internazionale, ma su tutto è importante segnalare la presenza di due opere di Francesco Lojacono, l’artista palermitano del quale i suoi conterranei scrissero nel 1909: “…Prima di Francesco Lojacono, in Sicilia il paesaggio non esisteva.”
La prima delle due opere in catalogo è l’inedito “La serenata”, un olio su tela di grandi dimensioni che per tradizione orale si dice provenire direttamente dal Circolo Artistico di Palermo. Questo dipinto che ancor più di altri spiega come spesso Lojacono sia stato definito “ladro del sole” sarà posto in vendita con la stima di 40.000/60.000 euro.
Luce e sole li ritroviamo a illuminare lo specchio d’acqua di palude al centro dell’altro dipinto, STUDIO DI TRAMONTO, un olio su tela più piccolo del precedente in catalogo per la cifra di 7.000/10.000 euro. Quest’opera oltre ad essere stilisticamente molto vicina a un altro studio conservato alla Civica Galleria di Arte Moderna di Palermo, è anche considerato, come scrive la vedova a tergo della tela, l’ultimo dipinto di Lojacono eseguito nell’aprile del 1915.
Il 14 febbraio sarà la volta dei Libri, Manoscritti e Autografi. Chiara Nicolini, responsabile del dipartimento, ha commentato: “Deve proprio essere intitolata come il dipartimento: Libri, Manoscritti e Autografi perché tutte e tre le categorie hanno ampie sezioni di lotti”. Il catalogo conta 144 lotti che vanno da una selezione di manoscritti miniati (tutti provvisti di libera circolazione) a un corposo insieme di autografi tra cui spiccano i nomi di Andrea Doria, Ugo Foscolo, Carducci, Pascoli, Puccini e Toscanini.
Più nel dettaglio, per i libri la scelta è molto vasta e diversificata perché propone incunaboli e libri dal ‘500 al ‘900: si segnala un magnifico esemplare cinquecentesco, anticamente colorato a mano, in legatura coeva e con illustre provenienza del Theatrum orbis terrarum dell’Ortelius la cui stima è di 20.000/25.000 euro; due copie della celebre Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, ovvero la prima francese completa dei suoi 35 volumi in catalogo per la cifra di 15.000/20.000 euro, mentre è di 6.000/8.000 euro la valutazione della prima italiana stampata a Lucca; un esemplare della rarissima plaquette Alfea Reverente completo della tavola del Bazzicaluva con la trionfale entrata in Pisa di Vittoria della Rovere in catalogo per la cifra di 5.000/6.000 euro.
Inoltre, vi saranno aldine, opere dell’erudito stampatore francese Henri Estienne e dell’alchimista Giovan Battista della Porta, poi legature di pregio, libri di viaggio, astrologia, fitoterapia, gastronomia, magia, idraulica, architettura, un corpus di opere di etruscologia. Infine una selezione di edizioni del Novecento, tra cui una prima edizione di Umberto Eco con sua dedica, ed una copia con dedica del bellissimo Pinocchio illustrato da Sigfrido Bartolini. Non mancano curiosità come un mazzo di carte del XVII secolo.
Asta da Pandolfini:
>>> 13 FEBBRAIO 2018
DIPINTI DAL XVI AL XX SECOLO
ore 11.00
Lotti 1-127
ore 14.30
Lotti 128-226
ore 16.30
Lotti 241-333
>>>14 FEBBRAIO 2018
LIBRI, MANOSCRITTI E AUTOGRAFI
ore 10:30
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it