Sanremo 2018: vincono Ermal Meta e Fabrizio Moro.
Ermal Meta e Fabrizio Moro sono i vincitori del Festival di Sanremo 2018, con la canzone Non mi avete fatto niente, brano contro il terrorismo – più che una canzone una trappola retorica. Al secondo posto Lo Stato Sociale e al terzo Annalisa.
Ron invece vince Premio della Critica Mia Martini col brano Almeno Pensami, scritto da Lucio Dalla.
Sanremo 2018, ovvero il Festival di Baglioni. Il più visto dal 1999. In quell’anno alla conduzione c’era Fazio con la Casta e Dulbecco. Anche Baglioni era stato chiamato alla conduzione (per riproporre la coppia di Anima Mia). Ma a causa di “perplessità artistiche” Baglioni non diede la sua disponibilità. Quello fu l’ultimo festival in cui ha partecipato Ornella Vanoni prima del ritorno all’Ariston proprio quest’anno. Nel 1999 era in coppia con Gragnaniello, cantavano Alberi (e nella prima serata vennero presentati da Cher che passava di lì per promuovere Believe), e le venne consegnato il premio alla carriera. Quest’anno andato un’altra rossa, Milva. A causa del grave stato di salute in cui versa a ritirare il premio è stata la figlia. Un’assenza la sua di enorme peso.
Quest’anno Ornella, per la sua Imparare ad amarsi ha vinto un premio minore, ma nemmeno lei ha capito quale. Nel ritirarlo chiede a Baglioni: «il premio di chi?».
Tra i giovani del Fazio ’99 trionfava Alex Britti con Oggi sono io, Max Gazzè era al suo primo Festival (con Una musica può fare – quest’anno è alla sua quinta partecipazione con la sognante La leggenda di Cristalda e Pizzomunno) e tra gli atri giovani, meno fortunati ma comunque meritevoli, c’erano Leda Battisti, Francesca Chiara (Ti amo che strano!), i Quintorigo e Irene Lamedica (ingiustamente ultima con la bellissima Quando lei non c’è – l’Italia, evidentemente, non era pronta.
Tra i big ’99 grande trionfo di Anna Oxa quando ancora il pop non le faceva schifo: con Senza pietà fa la storia di Sanremo. Al secondo posto Antonella Ruggiero con Non ti dimentico (se non ci fossero le nuvole), un brano di pura e rara poesia. Al terzo Mariella Nava.Quest’anno invece pensare a un podio tutto al femminile era impensabile. Anche solo per pura statistica (solo quattro donne in gara su venti big). Ma nel ’99 Nada poteva cantare, sebbene con poca fortuna in classifica (arrivò al 10° posto) “Spezzami le ossa / non darmi tenerezza / l’amore non mi basta” senza essere accusata di incitamento al femminicidio. Nel Festival di Baglioni per celebrare le donne (contro le violente) si è dovuto invece ribadire la loro importanza come mamme, mogli e sorelle. Ciliegina sulla torta un bel medley che si chiude Quello che le donne non dicono, per ricordare che bastano delle rose per farsi dire sì. Ma come ci ha ricordato Michelle Hunziker, quel bel medley, è stato un bel momento per celebrare la “femminilità” – non il femminismo.
Nella serata dei duetti 2018 tutte le canzoni sono diventate più belle. Gli ospiti arrivati a duettare con i Big (amici e/o colleghi) han fatto capire che forse (forse) non erano le canzoni a essere così bruttarelle quest’anno, ma gli interpreti (e/o la confezione) inadatti. Arisa, arrivata per duettare con Caccamo, si conferma insuperabile e fosse stata lei in gara con la stessa canzone, Eterno, avrebbe vinto a mani basse. Stesso discorso per Alice, regina di classe e carisma che ha donato più carattere al brano di Ron.Tra i giovani di Baglioni ha vinto Ultimo. Probabilmente non ne sentiremo più parlare (come successo per Lele lo scorso anno). Il premio della critica a Mirkoeilcane con la sua Stiamo tutti bene, il brano più potente e interessante di tutto il concorso (brani dei Big compresi).
Alla fine, nonostante un rischio di squalifica, la spuntano i qualunquisti che han riciclato una canzone contro la mafia per trasformarla in un inno contro il terrorismo: Ermal Meta e Fabrizio Moro con Non mi avete fatto niente.
Una nota positiva: tagliate ospitate e interviste infinite a attori e ospiti internazionali.
Con il “suo” Festival Baglioni ha pareggiato i conti per quanto riguarda successo e ascolto, ma con i luoghi comuni vincere è facile. Della musica invece, probabilmente, rimarrà molto poco.