È proprio di fronte al Duomo di Milano, si vede la facciata dalla sala principale, la fermata della metro è a tre metri dall’entrata: basterebbe questo per qualificare il 7’s Giò (da leggersi alla milanese, settes giò=siediti) come localino acchiappaturisti, spennapolli, di quelli che riempiono le cronache dei quotidiani perché ti concedono un buon caffé espresso al modico prezzo di sei euro.
Ma il recensore coraggioso, ahimé, deve provare per credere, e possibilmente non negarsi nessuna esperienza. E così vado a conoscere questo bar/take away, che il 6 di febbraio 2018 ha inaugurato la saletta al primo piano da vero e proprio (piccolo) ristorante, per capire se bisogna credere al luogo comune per cui non c’è da fidarsi dell’italiano medio, che non vede ora di approfittare degli sprovveduti.
«Il localino mangiaturisti? Ce ne sono qui attorno, certamente, ma io vado in un’altra direzione» Mario Governa, il titolare di 7’s Giò, accetta senza problemi domande scomode e risponde con franchezza. «Le dirò di più: ne ho visti già parecchi di forestieri che entrano qui con la paura di essere spennati. Poi, di solito, escono soddisfatti. Era mia intenzione offrire una cucina appetibile da tutti, inclusi i milanesi, attingendo alla tradizione lombarda ma proponendo anche i classici italiani, ad un prezzo ragionevole: per me, questo è un vero e proprio obiettivo».
Non sarà facilissimo raggiungerlo, visto che a piazza Duomo il costo dell’affitto è di quelli da far rizzare i capelli, no? Non risponde e sorride sornione, il Governa, ma si vede subito che ho toccato un punto sensibile. E allora andiamolo a scoprire questo rapporto qualità/prezzo, per capire se debbo o no scandalizzarmi: con gli antipasti, parmigianina oppure caprese, si parte da 7,50 euro. Un risotto pere, zola e noci ne costa 9, per le lasagne aggiungere 50 centesimi. Il risotto alla milanese con ossobuco arriva a 14, i mondeghili (polpette) di vitello con tortino di patate pure, lo spezzatino di manzo con polenta idem. Nulla di aggressivo, mi sembra, i prezzi sono abbastanza nella media, e avendo il sottoscritto provato mondeghili e spezzatino può ritenersi più che soddisfatto, della qualità e pure del servizio.
Il vino è un altro di quegli elementi da cui capire in che posto sei capitato, e non è un mistero per nessuno che qui a Milano si spendono 30 euro a bottiglia come niente fosse. Al 7’s Giò per i rossi si va dai 16 ai 60, mentre i bianchi difficilmente superano i 20 euro, e anche qui ci si attesta su un buon livello, con qualche eccellenza tipo Derbusco Cives Franciacorta Brut a 40. Ma con quest’ultimo siamo già ai due bicchieri del Gambero Rosso, e la qualità superiore si paga.
È gratis, infine, la vista magnifica sul Domm de Milan, che si impone all’attenzione dei frequentatori di 7’s Giò con la sua facciata tutta slanci e ricami, ed occupa praticamente tutto il panorama gentilmente regalato dall’ampia vetratura della saletta, su al primo piano. Questo è un quid pluris che possono offrire davvero in pochi, diciamo la verità, perché pranzare, cenare o fare uno spuntino, dalle 7,00 alle 21,00, potendo contemplare una delle piazze più belle d’Italia, è cosa che da un lato preoccupa, se si teme che il gestore-furbastro ti faccia pagare caro il privilegio; dall’altro rallegra, una volta capito che certi gestori hanno un cuore milanese, e quindi rifiutano per princìpio l’idea di dover campare spennando turisti e clienti.
7’s Giò Duomo
Piazza Duomo n. 17 – Milano
Telefono 02 86462204
Email: duomo@7sgio.it
www.settesgio.it