“Due figure reclinate” era conservato da una segretaria del direttore dell’attuale Lentos Museum di Linz. Sparì assieme a tre dipinti di Egon Schiele prestati da un collezionista nel 1951
Nell’anno in cui l’Austria celebra il centenario della scomparsa di Gustav Klimt, le mostre programmate per l’occasione potranno arricchirsi di un’opera del tutto inattesa del grande artista. Proprio in questi giorni si è infatti risolto positivamente un enigma che riguardava la misteriosa scomparsa dal Museo di Linz di quattro opere, fra cui un importante disegno dello stesso Klimt, “Due figure reclinate”. I contorni della vicenda sono quelli tipici di un art-movie di successo: c’è un polveroso armadio sul fondo del quale giace nascosto il foglio, e c’è una segretaria che, morendo, lascia scritto che l’opera sia riconsegnata alla città di Linz. Andando a scavare, la storia si fa più complessa: le 4 opere sparite – tre dipinti di Egon Schiele, oltre al Klimt – nel 1951 furono prestate dal proprietario all’allora nuovo museo di Linz; nel 1990 gli eredi fecero un primo tentativo fallito di recuperare i lavori, ma la sorpresa arrivò nel 2006 quando, prima di una nuova richiesta di restituzione, il museo rispose che i pezzi erano scomparsi, incapace di chiarire come e quando.
Emerge che l’allora direttore del museo, Walter Kasten, alla guida dell’attuale Lentos Museum tra il 1958 e il 1973 e morto nel 1984, avrebbe fatto in modo ancora non è chiaro come di far sparire le opere predisponendo documentazioni ambigue, chiedendo alla segretaria di tacere sull’argomento e dandole in cambio il disegno ora riapparso. La battaglia legale iniziata dopo la scoperta si concluse con diverse sentenze della Corte Suprema, che garantivano agli eredi un risarcimento pari a 8,24 milioni di euro. Il disegno di Klimt verrà ora esposto in una delle mostre organizzate per il centenario, mentre inizia il processo di consegna ai legittimi proprietari, mentre restano ancora dispersi i tre dipinti di Schiele presi in prestito nel 1951 insieme al Klimt.