Inaugura oggi (15 febbraio) a Vicenza, nella splendida cornice del palazzo palladiano Leoni Montanari, “La seduzione. Mito e arte nell’antica Grecia”. Un viaggio alla scoperta dell’arte della seduzione, nelle sue radici più antiche della nostra cultura classica, all’interno della sede museale e culturale vicentina di Intesa Sanpaolo, fino al 13 gennaio 2019.
L’esposizione apre un nuovo capitolo della rassegna “Il Tempo dell’Antico. Ceramiche attiche e magnogreche dalla collezione Intesa Sanpaolo”, un progetto dedicato alla valorizzazione della raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche, recentemente restaurate, nel desiderio di condividere il straordinario patrimonio della banca con l’intera collettività.
Dare valore e interrogarsi sul valore del patrimonio, della banca ma anche di tutto il paese. Dare valore e continuare a valorizzare la solidità artistica del nostro patrimonio, anche tramite scambi di opere, prestiti e collaborazioni. E’ questo l’impegno portando avanti da Banca Intesa San Paolo con il suo Progetto Cultura e le sue Gallerie d’Italia, negli ultimi anni. Così infatti la banca intende portare avanti concretamente la propria “responsabilità sociale”, in quanto istituto di credito di rilevanza nazionale nel contribuire e concorrere alla salvaguardia e crescita delle sue ricchezze, non solo in senso economico ma anche e inscindibilmente più ampio, in ambito culturale e civile.
Quello di Banca Intesa San Paolo, modello virtuoso di valida, efficace, e oggi quanto più necessaria partnership fra pubblico e privato, che non si traduce però in semplici versamenti di denaro, ma si fa impegno prolungato e partecipato nel tempo, condivisione di intenti, necessità e progetti, e dunque dialogo con le principali realtà culturali e museali del paese.
Così in occasione della mostra vicentina sono giunti dal Museo archeologico di Napoli e di Reggio Calabria, grazie all’apporto della Banca per il loro restauro e restituzione, pezzi unici e rari che vanno ad aggiungersi alle collezioni storiche vicentine di ceramiche attiche e magnogreche provenienti dalle necropoli di Ruvo di Puglia (la storica raccolta Caputi, la cui formazione risale all’Ottocento) in questo affascinante racconto degli aspetti di vita e di cultura greca e della Magnagrecia fra V e VI a.C.
Curata da Federica Giacobello dell’Università degli Studi di Milano, l’accurata selezione di opere ci restituisce l’universo figurativo e l’immaginario classico connesso alla seduzione: la bellezza dei corpi, le forme femminili che richiamano alla fertilità, i gesti delicati , le vesti , le parole suadenti, come poi i preziosi profumi inebrianti e i cosmetici raffinati erano già all’epoca le armi principali della dimensione erotica, quanto della amorosa, in una concezione però completamente diversa da oggi della passione, dell’eros e dell’amore, come forze vitali e generative, quanto distruttive ma decisive, tanto nella sua dimensione simbolica che naturale.
Seduzione che per il mondo greco è principalmente donna, mistero del potere del femminile, che nell’unione con l’uomo origina la vita, origina ogni energia, ma può anche portarlo a perdizione, smarrimento, follia irrazionale, fino alla disperazione.
Fu per amore e colpevolezza indotta della bellezza seducente di Elena che si scatenò la guerra fra greci e Troiani. Conflitto che sconvolse il mondo greco e ne segnò e determinò a fondo i valori e i principi morali di base della sua identità e cultura, tutti contenuti nel grande poema Omerico che ne narra, oltreché nelle figurazioni di vasi, urne e utensili di quel tempo. Nei netti contrasti fra la sensuale profondità del nero delle figure e gli sfondi del caldo arancio in cui esse abitano ancora, raccontandoci di un mondo lontano, che però è ancora in molti aspetti il nostro.
Il viaggio nell’antica Grecia proposto dalla mostra è infatti al contempo anche un viaggio nella nostra identità, in quanto incredibilmente conserviamo ancora, nelle nostre percezioni, usi e costumi, di quel tempo non poi così remoto. E’ l’identità mediterranea delle origini, è la base dell’identità italiana, quella di cui ci narrano questi reperti. Fatta di contatto umano, sensualità dei corpi, intrecci di parole che tessono affascinanti racconti, quanto suadenti inganni e false realtà. E’ l’evasione nella vera bellezza, che da sempre anima la nostra cultura, e ne costituisce la salvezza anche nei tempi più duri.
La mostra è dunque un affascinante viaggio estetico nella seduzione, fra bellezza naturale del corpo, della parola e dell’arte che entrano in sinfonia con le magnifiche stanze del palazzo palladiano, per raccontarci di un patrimonio di bellezza e di cultura per la bellezza condiviso, e di cui noi tutti dovremmo sentirci parte, come base unica della nostra sensibilità e identità italiana.
Informazioni utili
Amori, bellezza, desiderio nella cultura greca e magnogreca
Gallerie d’Italia- Palazzo Leoni Montanari
Sede museale Banca Intesa San Paolo
Contrà Santa Corona 25 Vicenza
15 febbraio 2018 – 13 gennaio 2019
A cura di Federica Giacobello
Ingresso:
martedì/domenica – 10.00 / 18.00
netto 5 euro – ridotto 3 euro –
libero per le scuole e prima domenica del mese
http://www.gallerieditalia.com/it/vicenza/