Parigi. Un mese dopo la lettera firmata da un gruppo di figure dell’arte della ville lumière -Perrault, Mitterand, Boltanski- che rispediva al mittente, l’artista americano Jeff Koons, il progetto dell’opera monumentale Bouquet of Tulips, donato dall’artista per commemorare gli attacchi terroristici del 2015, un secondo gruppo di esponenti dell’élite dell’arte parigina rimescola le carte dell’accesa discussione.
>> Non tutti odiano la scultura di Jeff Koons! Trentasette luminari della cultura francese -con una lettera pubblicata sul quotidiano Le Monde– chiedono infatti ai compatrioti di rivalutare la loro posizione (decisamente drastica) contro l’artista, definito dagli stessi “cinico e speculatore”, e di accettare il cadeau, definito un “simbolo di memoria”.
I firmatari, tra cui il precedente ministro della cultura Fleur Pellerin, l’artista Loris Gréaud, il collezionista Dominique Guyot, il presidente del consiglio di amministrazione del Palais de Tokyo Jacques-Antoine Granjon e ancora Bernard-Ruiz Picasso, nipote del pittore, chiedono di “accettare il Bouquet of Tulips tenendo conto della valenza simbolica che incarna, […] un gesto di generosità che va oltre le nazioni, un messaggio positivo da consegnare alle generazioni presenti e future”.
A differenza dei primi, che avevano criticato proprio il posizionamento dell’opera, ritenuta troppo lontana dai luoghi degli attentati, i sostenitori dell’opera rispondono che la collocazione -la piazza tra il Musée d’art Moderne de la Ville e il Palais de Tokyo- non potrebbe essere migliore per un’opera d’arte. Non ci sono riferimenti invece ad un altro tasto dolente: il costo dell’opera. Koons infatti ha donato solo la proprietà intellettuale dell’opera, mentre la costruzione della stessa -stimata per 3.5 milioni di euro- sarebbe a carico dello stato francese, supportato da donazioni private.
>> I Parigini hanno l’abitudine -secondo gli intellettuali- di criticare i nuovi monumenti, per poi apprezzarli solo in seguito: sono i casi del Centre Pompidou di Renzo Piano, della piramide di I.M. Pei costruita per il Louvre o del monumento a Balzac di Auguste Rodin per citarne alcuni. Motivo per il quale l’opera potrebbe essere in seguito accettata e amata dalla comunità intera.
“Dovremmo accettare ciò che ci viene offerto. Bisognerebbe sempre avere l’eleganza di accogliere un dono con gratitudine” hanno concluso.