Le controversie tra il mondo dell’arte e quello della musica non accennano a placarsi. Dopo il recente caso che ha visto protagonisti Emilio Isgrò e Roger Waters, conclusosi con la rinuncia alla causa legale da parte dell’artista nei confronti dell’ex Pink Floyd, ecco spuntare un altro caso di plagio, che questa volta arriva da Wakanda, regno fantastico in cui è ambientata Black Panther, la nuova pellicola di casa Marvel.
I protagonisti però non sono supereroi, bensì la stella del rap americano Kendrick Lamar e l’artista anglo-liberiana Lina Iris Viktor. L’oggetto in questione? Il video della colonna sonora del film -la canzone “All the Stars”, collaborazione tra il rapper e la cantante SZA- che conta ad oggi niente meno di 20 milioni di visualizzazioni su YouTube e la posizione numero 7 nella classifica di Billboard dei 100 pezzi più “hot” della settimana.
L’artista, secondo i documenti depositati presso il tribunale federale di New York, ha citato in giudizio il rapper, oltre alla sua casa discografica -la Universal Music Group- e altre persone coinvolte nella produzione del video in quanto, per 19 secondi, in esso apparirebbero modelli, usati come scenografia per il set, estremamente simili alle sue opere. La Viktor, oltre al risarcimento dei danni, si sarebbe mossa per vietare l’uso del “suo” lavoro nella promozione del film e per impedire che il video venga ulteriormente mostrato in pubblico (o sul web).
>> In realtà la storia ha un precedente. Secondo la denuncia infatti i rappresentanti della Marvel avrebbero contattato la Viktor per due volte, chiedendo il permesso di usare il suo lavoro, prima a novembre 2016 e poi di nuovo a dicembre dell’anno successivo: la prima volta per utilizzare uno dei suoi dipinti nel film stesso e poi per la creazione di materiale promozionale ispirato al film. L’artista, che si stava preparando per una presentazione delle sue opere al The Armory Show di New York, che aprirà a giorni, rifiutò entrambe le offerte.
Venuta a conoscenza della presunta violazione solo dopo l’avvertimento da parte di alcuni amici, ignari che non ci fosse stata una concessione consensuale, l’artista ha riconosciuto l’artista camminare attraverso un set con motivi dorati che “copia esattamente o strettamente” elementi della sua “serie di costellazioni”. Insieme all’idea generale -secondo la denuncia- il video riproporrebbe diversi piccoli elementi grafici che ricorrono nei lavori in oro 24 carati della Viktor.
>> Nonostante la donna, tramite il suo profilo Facebook, abbia affermato che “cercherà giustizia” per il suo caso, una vittoria in tribunale si potrebbe prospettare più difficile del previsto. Infatti, lo stile generale delle opere d’arte non è protetto da alcun tipo di copyright, secondo gli esperti. Gli imputati potrebbero inoltre obiettare che i dettagli citati nella causa rivestono una piccolissima parte dei lavori dell’artista. Secondo un Yolanda M. King, professore di legge presso la Northern Illinois University, la battaglia di Lina Iris Viktor sarà, dal punto di vista legale, “tutta in salita”.
Intanto, mentre i rappresentanti del rapper hanno preferito non rilasciare dichiarazioni e non si sono dimostrati raggiungibili, la Viktor sembra determinata a portare avanti la sua battaglia, sostenendo che la vicenda accaduta alle sue opere sia totalmente incoerente con il messaggio trasmesso dal film.
Riuscirà l’artista a “sconfiggere” il popolare Lamar oppure -come Isgrò- finirà per far cadere le sue accuse, dichiarandosi estimatrice del lavoro musicale -e videografico- del rivale?
Fonte: artsy.net