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Ninfee di Monet scomparse per 60 anni. Dentro il più grande museo del mondo

Claude Monet, Water lilies Claude Monet, Water lilies
Claude Monet, Water lilies
Claude Monet, Water lilies

Era conservata arrotolata in un magazzino del Louvre di Parigi l’opera irreperibile dal secondo dopoguerra. Una gigantesca tela del genio impressionista francese, di 2 metri di altezza per 4,2 metri di larghezza.

Mistero Louvre. Tranquilli, non si tratta di un nuovo stanco sequel de “Il codice da Vinci”: anche se protagonista, fra le sale di quello che da anni resiste in testa alla lista dei musei più visitati al mondo, è ancora un grandissimo artista, stavolta di qualche secolo più avanti rispetto al Leonardo di Dan Brown. Com’è possibile che per oltre 60 anni nessuno si sia accorto della sparizione di un importante dipinto di un grandissimo artista come Claude Monet? Com’è possibile che gli eredi del collezionista proprietario non abbiano reclamata la restituzione di una tela che oggi – malgrado le pessime condizioni di conservazione – vale sicuramente diversi milioni di dollari? Ma soprattutto com’è possibile che l’opera abbia trascorso quei 6 decenni nei magazzini del più importante museo del mondo senza che nessuno se ne accorgesse? Eppure proprio questo è accaduto: protagonista “Water lilies: reflection of willows”, una gigantesca tela del genio impressionista francese, di 2 metri di altezza per 4,2 metri di larghezza.

Le condizioni attuali di Water lilies. Reflection of willows, la gigantesca tela di Monet ritrovata al Louvre
Le condizioni attuali di Water lilies. Reflection of willows, la gigantesca tela di Monet ritrovata al Louvre

Un capolavoro che faceva parte della famosa collezione di Kojiro Matsukata (1866-1950), un magnate giapponese che accumulò un’enorme collezione di arte occidentale. Durante il secondo conflitto mondiale, per ragioni di sicurezza il dipinto fu trasferito a Parigi, e alla fine della guerra questa e altre opere della collezione furono requisite dal governo francese come bottino. Ma mentre la maggior parte dei beni sequestrati fu in seguito restituita al Giappone e donata nel 1959 al National Museum of Western Art come Collezione Matsukata, della tela di Monet non si ebbero più notizie. Fino al settembre 2016, quando un ricercatore francese scopre l’opera a brandelli arrotolata in un angolo di un magazzino in una delle gallerie del Louvre. Questo lavoro è considerato un fondamentale studio per la serie di “Ninfee” oggi conservato al Musée de l’Orangerie di Parigi, unanimemente considerati i capolavori degli ultimi anni di Monet. Proprio nei giorni scorsi il museo di Tokyo ha annunciato che il dipinto gravemente danneggiato sarà oggetto di lavori di restauro e andrà in mostra a giugno del prossimo anno.

https://www.nmwa.go.jp/en/

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