Ricercatori del museo londinese hanno identificato nella mummia conosciuta come Donna Gebelein la più antica donna tatuata al mondo, circa 5200 anni fa. Uomo Gebelein ha invece i primi tatuaggi figurativi mai trovati
Quando la scienza e l’archeologia pronunciano sentenze che cambiano la storia del gusto, dei modi di vivere, dei vezzi estetici, o più seriosamente della semantica antropologica. Fino ad oggi, infatti, si credeva che solo le donne fossero usassero esibire tatuaggi nell’antico Egitto, la civiltà che ha lasciate le più antiche testimonianze di questa pratica, almeno con tatuaggi figurativi. Ora ricercatori del British Museum di Londra annunciano scoperte che rivoluzionano la materia, i suoi contenuti scientifici ma anche i suoi risvolti più effimeri. Grazie a tecnologie come tomografia computerizzata, datazione al radiocarbonio e imaging a infrarossi, hanno potuto infatti studiare a fondo alcune mummie presenti nelle collezioni del museo, risalenti a circa 5200 anni fa, al periodo predinastico, prima cioè che il primo faraone unificasse l’Egitto, intorno al 3100 a. C..
E le scoperte effettuate sono notevoli per due ordini di ragioni: la mummia femminile conosciuta come Donna Gebelein, che fu trovata nel nord dell’Egitto vicino alla moderna città di Luxor, è infatti diventata la più antica donna tatuata al mondo, dopo che gli scienziati hanno identificati strani motivi inchiostrati, quattro piccoli segni che correvano verticalmente sulla sua spalla destra. La mummia maschile chiamata Uomo Gebelein ha invece mostrato sotto i nuovi strumenti tecnologici tatuaggi di un toro e di una pecora, identificati sulla parte superiore del suo braccio: e si tratta dei più antichi tatuaggi figurativi mai trovati al mondo, che rappresentano cioè figure piuttosto che disegni astratti. “Solo ora stiamo avendo nuove intuizioni sulla vita di queste persone straordinariamente conservate – ha dichiarato Daniel Antoine, curatore di antropologia fisica del British Museum -. A oltre cinquemila anni, spingono incredibilmente indietro di un millennio le prove del tatuaggio in Africa”.