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Anzio e Venezia nelle vedute di Lampronti Gallery a Tefaf 2018

Venice, a view of the Grand Canal with a regatta, looking north-east from Palazzo Balbi to the Rialto Bridge Venice, a view of the Molo with the Bucintoro on Ascension Day A pair, both oil on canvas, 71.5 x 91.5cm Provenance European private collection Venice, a view of the Grand Canal with a regatta, looking north-east from Palazzo Balbi to the Rialto Bridge Venice, a view of the Molo with the Bucintoro on Ascension Day A pair, both oil on canvas, 71.5 x 91.5cm Provenance European private collection
Lampronti a Tefaf: PAOLO ANESI (Roma 1697 – 1773) Anzio, veduta del porto con Villa Corsini e Villa Albani Veduta di Villa Costaguti e Villa Pamphilj tra Anzio e Nettuno Una coppia, olio su tela, ciascuno 73,6 x 136,5 cm. PROVENIENZA Cardinal Neri Maria Corsini (1685-1770), Firenze e Roma. ESPOSIZIONI Ariccia, Palazzo Chigi, Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, 19 Luglio - 20 Ottobre 2002, no. 18, 19. BIBLIOGRAFIA COMPARATIVA F. Petrucci, in Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, catalogo della mostra, Ariccia 2002, p. 52, cat. no. 18-19, riprodotto pl. IX; M.C. Bagolan and T. Litteri, in Vedutisti, paesaggisti e pittori di architetture a Roma nel XVII e XVIII secolo, III Biennale di Roma, Arte e collezionismo a Palazzo Venezia, catalogo della mostra, Roma 2002, pp. 66, 70, riprodotto pp. 67, 71; F. Petrucci, in Paesaggio Laziale tra Ideale e Reale, dipinti del XVII e XVIII secolo, catalogo della mostra, Tivoli 2009, pp. 23-24, riprodotto figg. 20-21.
PAOLO ANESI
(Roma 1697 – 1773)
Anzio, veduta del porto con Villa Corsini e Villa Albani
Veduta di Villa Costaguti e Villa Pamphilj tra Anzio e Nettuno
Una coppia, olio su tela, ciascuno 73,6 x 136,5 cm.
PROVENIENZA
Cardinal Neri Maria Corsini (1685-1770), Firenze e Roma.
ESPOSIZIONI
Ariccia, Palazzo Chigi, Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, 19 Luglio – 20 Ottobre 2002, no. 18, 19.
BIBLIOGRAFIA COMPARATIVA
F. Petrucci, in Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, catalogo della mostra, Ariccia 2002, p. 52, cat. no. 18-19, riprodotto pl. IX;
M.C. Bagolan and T. Litteri, in Vedutisti, paesaggisti e pittori di architetture a Roma nel XVII e XVIII secolo, III Biennale di Roma, Arte e collezionismo a Palazzo Venezia, catalogo della mostra, Roma 2002, pp. 66, 70, riprodotto pp. 67, 71;
F. Petrucci, in Paesaggio Laziale tra Ideale e Reale, dipinti del XVII e XVIII secolo, catalogo della mostra, Tivoli 2009, pp. 23-24, riprodotto figg. 20-21.

Il mondo dell’arte è pronto per la trasferta olandese annuale nel mese di marzo. Collezionisti, curatori di musei,studiosi o semplici appassionati non possono mancare al Tefaf, una delle fiere più importanti di arte e antiquariato. A Maastricht, dal 10 al 18 marzo 2018 al MECC (Maastricht Exhibition and Congress Centre), sono infatti in arrivo oltre 280 tra i maggiori mercanti del mondo specializzati in arte, antichità e design con opere che coprono 7000 anni di storia dell’arte.

Gli italiani, tra ritorni e nuove partecipazioni, sono diciotto. A questi si aggiungono quelli che hanno sede sia italiana che estera ma che nell’elenco non risultano tra i nostri portabandiera “ufficiali” in fiera, come la Lampronti Gallery (Londra – Roma) che partecipa al Tefaf di Maastricht da moltissimi anni, dal 1998.

Ecco un approfondimento su due pittori che porterà nel suo stand, il numero 377. Carlo Grubas è l’autore di una “Veduta di Venezia durante la festa del Redentore”, un olio su tela, cm 67,5 x 100 che stima 150 mila euro, mentre Paolo Anesi ha dipinto due vendute, una coppia, raffiguranti  “Anzio, veduta del porto con Villa Corsini e Villa Albani” e “Veduta di Villa Costaguti e Villa Pamphilj tra Anzio e Nettuno”. La Laguna è il soggetto di altre due vedute di un pittore attivo in Inghilterra tra il 1746 e  il 1771, William James proposte a una stima di 300 mila euro.

grubas
CARLO GRUBACS
(Perasto, c. 1801 – Venezia, 1870)
Veduta di Venezia durante la festa del Redentore
Olio su tela, cm 67,5 x 100
PROVENIENZA
Bologna, collezione privata.
EXPERTISE
F. Mazzocca, 8 maggio 2010
ESPOSIZIONI
Lo splendore di Venezia: Canaletto, Bellotto e i vedutisti dell’Ottocento, cat. della mostra a cura di D. Dotti, Brescia, Palazzo Martinengo Cesaresco, 23 Gennaio – 12 Giugno 2016, Milano 2016, cat. n. 51, pp. 172.173;
L’impressionismo di Zandomeneghi, cat. della mostra, a cura di F. Dini e F. Mazzocca, Padova, ottobre 2016-gennaio 2017, cat. 5, p. 77.
BIBLIOGRAFIA
D. Trevisani, scheda n. 14, in Tableaux Anciens du XVIe au XIXe siècle. Old Master Paintings from the XVI to the XIX Century, cat. Mostra Paris Tableau, Palais Brongniart 13-16 novembre 2014 a cura di L. Marchesini, M. Nobile, D. Trevisani, Cento 2014.

Davide Trevisani lo approfondisce in questo saggio critico. Principale protagonista della stagione post canalettiana e guardesca del vedutismo veneto, Carlo Grubacs tenne alte le glorie di un passato artistico illustre che segnò profondamente la storia dell’arte italiana dei secoli successivi. Nativo di una località dell’Est europeo, il Maestro visse e operò prevalentemente nella città lagunare, circostanza che gli assicurò l’appellativo di “veneziano”.
La sua formazione artistica, come quella di numerosi pittori a lui contemporanei, non è facilmente documentabile e scarse sono le notizie riguardo l’iniziale apprendistato. Nel corso dei primi decenni del XIX secolo, Venezia continuò ad avere una posizione assolutamente rilevante nella geografia culturale italiana e tale ruolo si rafforzò notevolmente a seguito del completo rinnovamento dell’Accademia promosso dal conte Leopoldo Cicognara. Al rinomato istituto, che accolse Grubacs come allievo nel 1818, la Serenissima affidava la formazione dei suoi artisti migliori, mettendo a disposizione delle giovani menti i solidi insegnamenti accademici e favorendo i progressi della carriera attraverso le annuali esposizioni, spesso occasione di affermazione pubblica e premessa per importanti committenze. Attento conoscitore dei grandi vedutisti del Settecento, in particolare di Francesco Guardi, Grubacs maturò tuttavia un nuovo senso del colore e raggiunse presto un’assoluta padronanza del mezzo pittorico, tanto da accordargli in tempi assai brevi una vasta fortuna sia nel Veneto sia nell’ambito di un prestigioso collezionismo internazionale.
La sfavillante veduta, riferibile agli anni Quaranta, raffigura l’attimo cruciale della festa in assoluto da sempre più cara ai veneziani e anche la più celebre fra gli stranieri oltre quella del carnevale: la festa del Redentore; festa che si celebra ogni terza domenica di luglio sin dal 1577 per commemorare la liberazione della città dal terribile morbo della peste. Durante la notte che la precede, il bacino di San Marco e tutta la laguna compresa fra Venezia e il Lido vengono presi letteralmente d’assalto da barche cariche di veneziani che festeggiano mangiando, cantando in attesa che arrivi il momento più spettacolare: lo scoppio dei fuochi d’artificio; esattamente il momento rappresentato da Grubacs nel dipinto. Scegliendo un punto prospettico fortemente ribassato, il pittore riesce ad abbracciare con l’occhio la vastità del paesaggio lagunare che si dispiega dalle Zattere comprendendo anche una sponda della Giudecca, l’isola su cui fu eretta come ex-voto la chiesa palladiana del Redentore che si intravede puntualmente nello sfondo con la facciata illuminata dallo scoppiettare di deboli fuocherelli.
Il caleidoscopico effetto di luci e colori creato dallo scoppio dei fuochi nel buio della notte rappresenta per qualsiasi pittore un’impresa ardua da affrontare; per Grubacs, come il nostro dipinto dimostra, fu un’occasione propizia per dar prova della sua impeccabile maestria tecnica. Sembra anzi portarsi leggermente oltre il mero piano della rappresentazione sensibile-visiva dei tanti aspetti che connotano la scena nell’intento di rifletterne la concitata vitalità. Se la resa degli straordinari effetti cromatici creati dai bagliori nel cielo e dal loro improvviso rimbalzare sulla piatta superficie riflettente della laguna è ineccepibile, sorprendente al contempo è la sensazione che egli riesce a dare del fragore prodotto dagli scoppi dei botti o dell’allegro, forse anche un po’ sguaiato, vociferare delle genti festanti. Allo spettacolare artificio dei fuochi fa da sfondo, come non notarlo, lo stupefacente spettacolo di un cielo notturno, di quei cieli blu Prusssia che solo l’estate può elargire, pervaso dalla luce argentea e fredda del plenilunio. Lo spettacolo della natura e quelli artificiali dell’uomo, come gli aloni di luce colorata attorno le lanterne delle imbarcazioni, due grandi temi qui elaborati da Grubacs con assoluta padronanza di mezzi complice un’incantevole esecuzione minuta e lenticolare. Come osserva Fernando Mazzocca nell’expertise che accompagna quest’opera, il dipinto si può confrontare, per la scelta del medesimo punto di vista, con la veduta delle Zattere ai Gesuati del Museo Civico di Bassano del Grappa e per il motivo del notturno, con il Bombardamento a Marghera conservato al Museo Correr di Venezia.

PAOLO ANESI (Roma 1697 – 1773) Anzio, veduta del porto con Villa Corsini e Villa Albani Veduta di Villa Costaguti e Villa Pamphilj tra Anzio e Nettuno Una coppia, olio su tela, ciascuno 73,6 x 136,5 cm. PROVENIENZA Cardinal Neri Maria Corsini (1685-1770), Firenze e Roma. ESPOSIZIONI Ariccia, Palazzo Chigi, Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, 19 Luglio - 20 Ottobre 2002, no. 18, 19. BIBLIOGRAFIA COMPARATIVA F. Petrucci, in Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, catalogo della mostra, Ariccia 2002, p. 52, cat. no. 18-19, riprodotto pl. IX; M.C. Bagolan and T. Litteri, in Vedutisti, paesaggisti e pittori di architetture a Roma nel XVII e XVIII secolo, III Biennale di Roma, Arte e collezionismo a Palazzo Venezia, catalogo della mostra, Roma 2002, pp. 66, 70, riprodotto pp. 67, 71; F. Petrucci, in Paesaggio Laziale tra Ideale e Reale, dipinti del XVII e XVIII secolo, catalogo della mostra, Tivoli 2009, pp. 23-24, riprodotto figg. 20-21.
PAOLO ANESI
(Roma 1697 – 1773)
Veduta di Villa Costaguti e Villa Pamphilj tra Anzio e Nettuno
Uno di una coppia, olio su tela, ciascuno 73,6 x 136,5 cm.
PROVENIENZA
Cardinal Neri Maria Corsini (1685-1770), Firenze e Roma.
ESPOSIZIONI
Ariccia, Palazzo Chigi, Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, 19 Luglio – 20 Ottobre 2002, no. 18, 19.
BIBLIOGRAFIA COMPARATIVA
F. Petrucci, in Castelli e Castellani. Viaggio attraverso le dimore storiche della Provincia di Roma, catalogo della mostra, Ariccia 2002, p. 52, cat. no. 18-19, riprodotto pl. IX;
M.C. Bagolan and T. Litteri, in Vedutisti, paesaggisti e pittori di architetture a Roma nel XVII e XVIII secolo, III Biennale di Roma, Arte e collezionismo a Palazzo Venezia, catalogo della mostra, Roma 2002, pp. 66, 70, riprodotto pp. 67, 71;
F. Petrucci, in Paesaggio Laziale tra Ideale e Reale, dipinti del XVII e XVIII secolo, catalogo della mostra, Tivoli 2009, pp. 23-24, riprodotto figg. 20-21.

Paolo Anesi, pittore di paesaggi, conosciuto soprattutto per i suoi capricci, prediligeva composizioni di dimensioni ridotte, e raffiguranti paesaggi irrorati da corsi d’acqua, in quanto aveva una innata attrazione per i fiumi, i laghi e per il mare. I suoi dipinti sono permeati da una passione per questi elementi naturali, che viene espressa in composizioni luminose, equilibrate e serene. Questo concetto pittorico, basato su di una chiarezza di base del disegno, rimanda alla lezione di Gaspar van Wittel. Infatti in passato alcuni studiosi hanno erroneamente attribuito i lavori di Anesi a Van Wittel, come nel caso del primo dipinto autografato di Anesi, Il ponte e Castel Sant’Angelo, rara scena topografica che Anesi ha replicato diverse volte. Nato a Roma, Anesi studiò pittura figurativa sotto la direzione di Giuseppe Chiari e la pittura paesaggistica con il pittore romano Bernardino Fergioni. Nel 1757 divenne membro dell’Accademia di San Luca e di quella dei Virtuosi al Pantheon. Nei suoi primi lavori si vedono influenze venete, in particolar modo quelle dello stile pittorico di Alessio De Marchis. In seguito, l’artista trarrà ispirazione dalle scene pastorali di Andrea Locatelli. Inoltre, Anesi era amico e intimo collaboratore di Giovanni Paolo Panini, Pompeo Batoni e Paolo Monaldi. Anesi ricevette l’ammirazione di clienti italiani e quella dei viaggiatori stranieri del Grand Tour. Era il protege’ del Cardinal Imperiale e dell’arcivescovo Giovanni Battista Rinuccini. I suoi dipinti sono negli archivi di molte collezioni nobiliari, inclusa quella del Gran Priore Cardinal Ruspoli, quella del principe Gerolamo Vaini di Urbino, del Cardinal Valenti Gonzaga Colonna, del marchese Giuseppe Rondinini, e dei principi Corsini e Barberini. Quattro dipinti a tempera del periodo iniziale (c.1720 – 1730), di cui uno autografato da Anesi, sono nella Galleria Pallavicini a Roma. Su richiesta del marchese Camillo Massimo, Anesi dipinse degli affreschi per gli interni delle sue proprietà a Roccaraso, Pisterzo e Arsoli. Dipinse anche paesaggi per il Cardinal Alessandro Albani in collaborazione con Antonio Bicchierai e Nicholas Lapiccola. Amico e sostenitore dell’artista fu anche l’esperto collezionista fiorentino Francesco Maria Niccolò Gabburri.

La straordinaria vista costiera nella prima tela qui presentata, rappresenta la città portuale di Anzio, nel Lazio. Costruita nell’antica località di Antium, è famosa sin dall’antichità per la sua felice posizione geografica, motivo per cui era il luogo prescelto da romani abbienti che vi costruirono lungo la spiaggia le loro proprietà. Il dipinto celebra la visita di papa Benedetto XIV nel maggio del 1746 per un progetto di sviluppo del porto. Si può scorgere sul molo a sinistra la figura del papa circondato da cardinali e prelati, mentre viene accolto da un pescatore in ginocchio. Nel porto le guardie stanno sparando con i cannoni dalle cambuse papali per festeggiare l’evento. Anesi ci ha fornito uno straordinario documento sull’ architettura e sulla disposizione della città di Anzio a quel tempo. A sinistra si può vedere il porto Innocenziano costruito da papa Innocenzo XII tra il 1697 e il 1700 e progettato da Alessandro Zinaghi. Al di là delle colline si può vedere da sinistra la Torre de Capo d’Anzio, Villa Corsini, di forma cubica, e, più avanti a destra, la facciata elegante di Villa Albani. Subito in basso c’è una fontana costruita anche quella da papa Innocenzo nel 1700 e progettata da Carlo Fontana e che verrà demolita nel 1872. Villa Corsini, in particolare, fu costruita dal cardinale Neri Maria Corsini nel 1740, sulle rovine di una villa romana. Fu acquistata nel 1870 da Pietro Aldobrandini, Principe di Sarsina e venne ribattezzata Villa Sarsina. Durante la seconda guerra mondiale la villa subì gravi danni e oggi è proprietà della città. Villa Albani, invece, fu costruita dal cardinale Alessandro Albani tra il 1728 ed il 1735, progettata dall’architetto Carlo Marchionni. Nel diciannovesimo secolo divenne proprietà della Camera Apostolica (preziosa collezione papale) e venne adibita a residenza papale da Papa Pio IX, mentre oggi è un centro di riabilitazione.

La seconda veduta, che raffigura Villa Costaguti, documenta la visita di papa Benedetto XIV ad Anzio, avvenuta nel 1746. In primo piano è rappresentata una sfilata di barche con a bordo personaggi autorevoli, remando in direzione di Anzio. Villa Costaguti, conosciuta anche come Villa Bellaspetto fu costruita intorno al 1650 dal cardinale Vincenzo Costaguti e venne acquistata dalla famiglia Torlonia nel 1819, e dal 1832 è stata di proprietà della famiglia Borghese. Sulla sinistra appare Villa Pamphilj e l’arsenale che ad oggi non esiste più. Villa Pamphilj fu acquistata da Camillo Pamphilj della famiglia Cesi nel 1648. Passò alla famiglia Borghese nel 1834 ed in seguito alla famiglia Aldobrandini. Nel 1964 divenne proprietà della città di Anzio e oggi è un museo archeologico. Entrambi i dipinti appartenevano al cardinale Neri Maria Corsini e sono registrati in vari inventari dei Corsini del XVIII secolo.

Venice, a view of the Grand Canal with a regatta, looking north-east from Palazzo Balbi to the Rialto Bridge  Venice, a view of the Molo with the Bucintoro on Ascension Day  A pair, both oil on canvas, 71.5 x 91.5cm    Provenance  European private collection
Venice, a view of the Grand Canal with a regatta, looking north-east from Palazzo Balbi to the Rialto Bridge
Venice, a view of the Molo with the Bucintoro on Ascension Day
A pair, both oil on canvas, 71.5 x 91.5cm
Provenance
European private collection
Venice, a view of the Grand Canal with a regatta, looking north-east from Palazzo Balbi to the Rialto Bridge  Venice, a view of the Molo with the Bucintoro on Ascension Day  A pair, both oil on canvas, 71.5 x 91.5cm    Provenance  European private collection
Venice, a view of the Grand Canal with a regatta, looking north-east from Palazzo Balbi to the Rialto Bridge
Venice, a view of the Molo with the Bucintoro on Ascension Day
A pair, both oil on canvas, 71.5 x 91.5cm
Provenance
European private collection

 

 

 

Lampronti Gallery
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T +44 (0)207 839 2977 – M +39 335 333325

Roma – Via di San Giacomo 22, 00187 –
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