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Galleria Campari. Eventi, mostre e incontri per un gran cocktail d’arte. Intervista al direttore Paolo Cavallo

Depero - Campari, 1927 Depero - Campari, 1927

Campari

Arte, architettura, design, industria: quattro ingredienti per una realtà dinamica e sempre più performante. Galleria Campari a Sesto San Giovanni. Un museo aziendale nato nel 2010 -in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda- che coniuga multimedialità e interattività sulle fondamenta architettoniche dello storico stabilimento interamente trasformato da Mario Botta. Uno spazio interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso le armi dell’arte e del design. Dal giacimento culturale trasversale -l’Archivio storico- e dalla collaborazione con diverse istituzioni esterne, si sviluppano ciclicamente progetti espositivi all’interno della Galleria. Ultimo il Campari Art Prize, concepito in partnership con Artissima di Torino, che porterà in “sede” la personale del vincitore, la giovane artista brasiliana Sari Ember. Entriamo in “Galleria Campari” con il direttore responsabile Paolo Cavallo, partendo proprio da quest’ultimo premio-progetto.

A novembre è stato selezionato il vincitore della prima edizione del Campari Art Prize, il premio che segna una partnership triennale con Artissima. Quali sono state le motivazioni che hanno portato alla scelta della vincitrice, Sàri Ember, e come si concretizzerà il premio dal punto di vista espositivo?

La prima edizione del Campari Art Prize è stata dedicata a un’artista under 35 selezionato in base alla sua ricerca sul potere evocativo del racconto. La giuria internazionale, formata da Adam Budak, Carina Plath, e Francesco Stocchi, ha premiato Sári Ember per la sua ricerca sulla dimensione comunicativa e sulla capacità narrativa dell’opera. Attraverso l’utilizzo di diverse tecniche e materiali, come ceramica, pietra, collage, fotografia, Sári Ember è in grado infatti di creare una mitologia privata a partire da schemi archetipici ed esperienze collettive.

A partire dal mese di maggio ospiteremo negli spazi di Galleria Campari la prima mostra personale in Italia di Sári Ember. Oltre ad esporre un corpus di opere già esistenti, l’artista realizzerà una serie di lavori site specific in dialogo con gli spazi e le opere dell’Archivio Campari.

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Facciamo un passo indietro. Il 6 marzo inaugura Art & Mixology. Di che genere di appuntamento si tratta?

“Art & Mixology” è una visita serale mensile che nasce dalla volontà di rendere ancora più intensa l’esperienza all’interno del museo aziendale, puntando sulla dimensione creativa e insieme scientifica che accomuna arte e mixologia. Il percorso si struttura in due momenti. Il visitatore sarà inizialmente accompagnato alla scoperta di un viaggio dietro le quinte dell’universo Campari grazie al racconto a due voci condotto da uno storico dell’arte e da un bartender. I manifesti e i bozzetti pubblicitari dalla Belle Époque ai giorni nostri, i libri d’artista, i documenti storici e gli oggetti vintage del mondo bar all’interno del museo, verranno presentati attraverso due punti di vista diversi ma complementari, sottolineando come magia, ricerca, intuizione, siano alla base di ogni processo creativo, sia esso finalizzato alla creazione di un dipinto o di un cocktail. Al termine della visita è prevista una experience di degustazione guidata da Campari Academy, importante realtà di formazione nella comunità dei bartender.

La programmazione di Galleria Campari è molto varia e tra i prossimi appuntamenti si annoverano una serie di incontri con la Fondazione Corriere della Sera. Di che tipo di appuntamenti si tratta?

Il ciclo “Arte quotidiana” propone tre conversazioni per riconoscere l’arte delle cose comuni. Il filo rosso degli incontri è la scoperta, o la ri-scoperta, dell’arte in cui ci si imbatte ogni giorno, quella che si mescola alle pratiche quotidiane di vita ed è diffusa nei luoghi, nelle esperienze e negli oggetti. Ogni incontro vede in dialogo due esponenti d’eccellenza di varie discipline artistiche. Il primo appuntamento, calendarizzato per il 20 marzo alle ore 18.30, avrà come protagonisti il curatore e critico Vincenzo Trione e lo stilista Antonio Marras.

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Il manifesto di Cappiello per Campari, 1921

Galleria Campari vanta un programma molto ricco e variegato. Quali saranno le prossime tappe che ci aspettano oltre a quella già citate?

Anche per il 2018 Galleria Campari conferma la sua partecipazione ad eventi culturali promossi dal Comune di Milano (Yes Milano),quali Open House nel mese di maggio, la Milano Photo Week a giugno. Nel mese di settembre, prendendo come punto di partenza e spunto tematico la Fashion Week milanese, una mostra temporanea approfondirà il rapporto tra il brand e il mondo della moda, attraverso una serie di bozzetti e manifesti pubblicitari originali Campari e prestiti da altre istituzioni. A novembre continua la partnership con Artissima, e verrà selezionato il vincitore della seconda edizione del Campari Art Prize. Continueranno inoltre le attività di prestito di opere dell’Archivio Storico aziendale a importanti istituzioni quali il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze. 

Un bilancio di questi primi 8 anni di vita della Galleria.

Dal 2010, anno di apertura di Galleria Campari in occasione dei 150 anni dell’azienda, il museo ha promosso e organizzato 25 tra mostre temporanee, presentazioni ed eventi; collaborato per prestiti a oltre 15 musei italiani e internazionali; ospitato circa 80.000 visitatori, registrando un +35% a partire dal 2016.

Negli ultimi anni Galleria Campari sta focalizzando contenuti e programmazione partendo dal proprio Archivio Storico e dalla sua natura multidisciplinare. In quanto giacimento culturale trasversale, la collezione permanente permette non “solo” il racconto di un brand storico, ma mostra anche l’evoluzione di: grafica, comunicazione, lifestyle, abitudini e linguaggi, per varietà di materiale e soggetti.

Nel futuro la tendenza vuole essere sempre più quella di lavorare sulla duplice anima del museo: quella aziendale, di marca, e quella che da sempre lega il nome Campari all’arte contemporanea, dando continuità al rapporto, partito alla fine del 1800, con l’arte del proprio tempo.

Informazioni: https://www.campari.com/it/inside-campari/campari-gallery

Stabilimento Campari, Sesto San Giovanni, Milano Intervento di Mario Botta e Giancarlo Marzorati che incornicia l'edificio storico. Sulla parete corta di quest'ultimo è possibile osservare il bassorilievo che rende omaggio a Fortunato Depero.
Stabilimento Campari, Sesto San Giovanni, Milano
Intervento di Mario Botta e Giancarlo Marzorati che incornicia l’edificio storico. Sulla parete corta di quest’ultimo è possibile osservare il bassorilievo che rende omaggio a Fortunato Depero.
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Fortunato Depero, “Squisito al Seltz”, 1926

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