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Ciò che resta di Stanley Kubrick. In asta da Bolaffi i memorabilia dai set e vita privata

Il ciak di Eyes Wide Shut (Lotto 41) Il ciak di Eyes Wide Shut (Lotto 41)
Stanley Kubrick
Stanley Kubrick

Il mondo di Stanley Kubrick all’asta da Bolaffi. La maison torinese batterà il 27 marzo a Torino gli oggetti, provenienti da diversi set dei suoi film e dalla vita privata del regista.

Dopo la riuscita dell’asta di memorabilia sportivi, Bolaffi ci riprova con i cinema-memorabilia. Oggetti sulla vita e sull’opera di Stanley Kubrick saranno battuti all’asta il 27 marzo a Torino. 55 articoli provenienti dagli stessi proprietari: Emilio D’Alessandro, storico collaboratore del regista, e la moglie Janette.

Aste Bolaffi propone la prima asta totalmente dedicata all’artista americano naturalizzato inglese. Le giacche piene di tasche, la sua inseparabile borsa, ma anche colonne sonore, locandine originali e oggetti di scena carichi di un importante valore aneddotico e collezionistico. Dal 13 al 21 marzo la raccolta sarà in mostra al Museo Interattivo del Cinema di Milano, accompagnata dalla proiezione di 10 lungometraggi e due documentari dedicati all’opera di un autentico maestro della settima arte.

I portachiavi dell'Overlook Hotel (Lotto 21)
I portachiavi dell’Overlook Hotel (Lotto 21)

La stanza 237 del The Overlook Hotel in Colorado è un luogo-non-luogo. È la stanza maledetta di The Shining, dove Jack Torrance (Jack Nicholson) soggiorna con la famiglia. Ma se seguendo la schiera di curiosi cinefili ci recassimo sul set del film, rimarremmo delusi nel non vedere tra le file di corridoi la tanto celebre stanza. Forse è solo l’iniziativa dei proprietari dell’albergo, i quali, temendo che nessuno avrebbe più accettato di pernottarci, avrebbero chiesto a Stanley Kubrick di affibbiare un numero fittizio alla camera in modo da salvaguardare le stanze realmente esistenti.

Ma forse la Room 237 è qualcosa di più, uno spazio mentale dentro il quale si sono condensati miti e leggende, interpretazioni più o meno stravaganti scaturiti dalla volontà di collocare ogni aspetto della filmografia del regista americano all’interno di un disegno preciso. Kubrick fu un artista ossessionato dal dettaglio e dalla simbologia, ogni suo film racchiude diversi livelli interpretativi. Al centro di queste indagini proprio la stanza 237, diventata proiezione ideale del complesso e labirintico mondo di Stanley Kubrick.

Grazie ad Aste Bolaffi la porta con la targhetta 237 si apre leggermente e ci lascia intravedere componenti di questo universo vastissimo. A spingere la maniglia è Emilio D’Alessandro, dal 1971 al 1999 collaboratore di Kubrick. Prima autista, poi factotum ed infine amico e confidente del grande regista.

Il ciak di Eyes Wide Shut (Lotto 41)
Il ciak di Eyes Wide Shut (Lotto 41)

Negli anni al suo fianco ha raccolto aneddoti ed esperienze incredibili, ma soprattutto una serie di cimeli provenienti dal set e dalla vita privata del cineasta americano.

Ci tiene a specificare: «Non si tratta di oggetti feticistici, ma di tasselli di quel complesso disegno che è stata la vita e l’opera di Stanley».

Non solo di Kubrick, è lecito pensare. In questa personale stanza 237 Bolaffi mette in asta articoli appartenuti tanto al genio di Arancia Meccanica quanto al fidato assistente di una vita. Kubrick era restio a disfarsi degli oggetti di scena al termine delle riprese, tanta da «affittare magazzini dove riporre ogni cosa. Oggetti che avrebbe voluto conservare non solo per qualche mese, ma per l’eternità» racconta D’Alessandro.

Gli articoli che ora sono in sua proprietà rappresentano dunque doni preziosi del regista, che il collaboratore ha utilizzato per sé senza pensare, almeno fino ad ora, di relegarli alle teche di qualche collezionista.

La giacca di Jack Torrance, The Shining (Lotto 24)
La giacca di Jack Torrance, The Shining (Lotto 24)

 

Il cappotto utilizzato da Tom Cruise in Eyes Wide Shut, in asta a 3.000 euro, ha visto le sue maniche venire accorciate per permettere a D’Alessandro di indossarlo comodamente. Due dei tappeti della sala dove Jack scriveva il suo romanzo in The Shining (2.000 euro ciascuno), sono diventati parte dell’arredamento di Emilio:

«Io mi prenotai due tappeti della Colorado Lounge, 75 sterline e 27 centesimi l’uno, che finirono a casa mia a Farm Road, uno in sala da pranzo e l’altro in salotto»

Un cappello del sergente Hartmann (3.000 euro) di Full Metal Jacket e quello di Barry Lyndon (1.000 euro) nell’omonimo film sono stati anch’essi riutilizzati fuori dalla scena da D’Alessandro.
Insieme alle locandine storiche e le colonne sonore dei film, troviamo anche vari oggetti prelevati dai set di Kubrick, come un tavolino da Barry Lyndon, attrezzi militari da Full Metal Jacket, un orologio indossato da Bill in Eyes Wide Shut per citarne alcuni. Ne spiccano alcuni dal valore assoluto: Il ciak di Eyes Wide Shut proposto per 5.000 euro e la giacca di Jack Nicholson in The Shining (10.000 euro)

La giacca militare verde di Kubrick (Lotto 35)
La giacca militare verde di Kubrick (Lotto 35)

Oggetti personali del regista come la sua iconica giacca militare verde e la borsa fotografica di tela arancione da cui raramente si allontanava partono dalle rispettive cifre di 10.000 e 8.000 euro.

Questi memorbilia raccontano la vita di Kubrick e del suo collaboratore più intimo, una relazione professionale e umana che ha contribuito in modo sottile ma fondamentale al successo dell’autore americano. E il grande maestro non ha certo rinunciato a rendere omaggio all’amico.

Moltissimi messaggi, biglietti, lettere scritte ed autografate da Kubrick ed indirizzate ad Emilio sono all’asta insieme ad uno stendardo (1.000 euro) che indicava il nome di un bar frequentato da Tom Cruise in Eyes Wide Shut: Caffè da Emilio. E di nuovo, prima di salutarsi definitivamente, D’Alessandro recitò come comparsa proprio in quell’ultimo film di Kubrick:

«Mi chiese se mi andasse di partecipare alle riprese, una piccola comparsa come giornalaio. Mi disse che sarebbe stata questione di una mezz’ora: anche se non mi sentivo a mio agio davanti alla cinepresa, accettai. Alla fine ci vollero due settimane».

Uno dei cappelli del sergente Hartmann, Full Metal Jacket (Lotto 33)
Uno dei cappelli del sergente Hartmann, Full Metal Jacket (Lotto 33)

Fra tutto ciò che venne conservato, solo una cosa veniva sistematicamente distrutta dai set di Stanley Kubrick: le pellicole. L’enorme volume di pellicole imperfette, veniva il più delle volte destinato all’inceneritore. Per evitare che qualcuno ne carpisse i segreti, si dice. Per ciò le pellicole prima salvate e ora messe a disposizione da Emilio d’Alessandro assumono una particolare rilevanza:

«La stima d’asta che facciamo di queste rarissime pellicole è di 3.000 euro. Crediamo però che il loro valore sia destinato a crescere, in virtù del patrimonio non solo collezionistico ma anche tecnico che esse rappresentano» (Filippo Bolaffi, amministratore delegato Aste Bolaffi)

Un ultimo biglietto racchiude efficacemente un rapporto, quello tra il regista e il collaboratore, spesso esasperato dalle continue richieste di Kubrick, che talvolta ha rischiato di interrompersi prematuramente, ma che sempre è stato segnato da rispetto ed amicizia:

“E. This is the last mail pick-up. I am very sad, S.”

The last pick up (Lotto 55)
The last pick up (Lotto 55)

 

Il sito ufficiale di Aste Bolaffi per ulteriori informazioni.

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