Un duo per una mostra: “A Poem” della coppia d’arte Lelli e Masotti -sigla creata in occasione della collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano a partire dal 1979- spalanca il sipario a Milano. Una quarantina di opere fotografiche che siglano i passaggi essenziali avvenuti lungo la carriera dei protagonisti, ma rielaborate in maniera differente dal passato, raccolte negli eleganti spazi della 29 ARTS IN PROGRESS gallery. Fino al 14 aprile 2018.
Silvia Lelli e Roberto Masotti, nati entrambi a Ravenna, oltre che essere una coppia nella vita privata costituiscono un unico nome anche nell’ambito professionale. Entrambi si sono trasferiti a Milano nel 1974, dopo aver terminato gli studi a Firenze, e da allora operano producendo fotografie, musiche e performing arts, e organizzandole in esposizioni, installazioni e pubblicazioni. Hanno dedicato lavori alla natura, al paesaggio, ai teatri Italiani, ai direttori d’orchestra e agli esponenti più importanti del mondo musicale, tanto da far diventare il loro ampio archivio fonte inesauribile per l’editoria e la produzione discografica. Unendo le loro passioni personali, musica e architettura, Silvia e Roberto con il passare del tempo hanno sviluppato un’attitudine particolare per gli spazi teatrali e in quest’ambito si sono espressi in varie occasioni, raggiungendo un livello di fama nazionale e internazionale.
Le loro opere non sono nuove al pubblico milanese: da ricordare la recente mostra “Gianni Sassi. Uno di noi” presso la Fondazione Mudima (2016) e “La Vertigine del Teatro e Musiche”, promosse rispettivamente dagli Istituti Italiani di Cultura di Parigi e Madrid, e la Lectio Magistralis tenuta alla Triennale di Milano (2009).
Gli scatti selezionati dal curatore della mostra Giovanni Pelloso si alternano dall’essere immagini dal carattere essenziale e metafisico – importante è l’uso del bianco e nero che si riscontra nella maggior parte delle opere selezionate – ad altre dall’aspetto più astratto e simbolico. Solo alcune rappresentano in maniera realistica ciò che mostrano, ma in relazione con le altre assumono il ruolo di spartiacque e guida per lo spettatore. La visita non ha una logica ben precisa, ma gli scatti dei due fotografi sono predisposti in modo da condurre l’osservatore attraverso un viaggio emozionale, che evoca l’atmosfera e il mistero dei teatri.
L’aspetto più evidente che unisce tutte le immagini è quello della costante rilettura dello spettacolo teatrale, dei luoghi a lui annessi – quali palcoscenico, proscenio e retropalco – e dei meccanismi nascosti, in maniera sintetica. L’essenzialità della location, messa a disposizione dalla 29 ARTS IN PROGRESS gallery, mette ancora più in risalto questa costante ricerca di equilibrio e armonia degli spazi negli scatti esposti. Come già affermato in precedenza, le fotografie proposte sono poetiche e toccano talvolta i limiti dell’astrazione, evidenziando i dettagli, talvolta nascosti, della scena teatrale, colta in un preciso istante. Di fatto, in base a quanto annunciato dallo stesso Masotti, le opere sono mosse da un’istinto iniziale, che ne produce la cattura, e poi segue una rielaborazione attraverso un processo di assimilazione. Lo sguardo dei due autori cattura luoghi di solito impraticabili dallo spettatore, rendendo visibili prospettive normalmente inaccessibili e dettagli altrimenti inosservati. Anche il ruolo della memoria è imprescindibile. Durante il percorso espositivo avviene un vero e proprio distacco dalla memoria, perché le immagini, così fortemente essenziali e simboliche rimangono solo un elemento di evocazione, senza riecheggiare gli sprazzi di realtà da cui esse provengono.
Nel complesso “A Poem” offre un percorso, se pur breve, significativo, in quanto analizza in maniera insolita ed introspettiva i momenti più rilevanti della carriera dei protagonisti.
Informazioni utili: http://29artsinprogress.com/