Dopo il murale apparso a Manhattan il 15 marzo dedicato a Zehra Doğan – la giornalista e artista di etnia curda condannata a quasi tre anni di carcere per aver denunciato con un dipinto la violenza del governo di Erdogan – sembra che Banksy abbia rivendicato un nuovo murale su quello che è ormai riconosciuto come il suo account Instragram. Non un profilo ‘ufficiale’ nel senso letterale del termine (sarebbe assurdo del resto aspettarselo da Banksy) ma che ha sempre pubblicato in anticipo i lavori dell’artista britannico e che è seguito da oltre due milioni di followers. Insomma, se non è il profilo ufficiale è sicuramente una fan page molto ben informata e collegata a Banksy. Attendiamo nelle prossime la conferma definitiva da parte dell’artista.
Il presunto nuovo murale di Banksy è apparso diversi giorni fa su una vecchia stazione di servizio dismessa lungo la Coney Island Avenue a New York. Tutti si chiedevano se l’opera fosse dell’enigmatico artista inglese e subito si è formata la fila per il selfie di turno. Solo oggi però è arrivata questa presunta conferma tramite il profilo instangram .
La foto del murale pubblicata su @Banksy rappresenta un businnes man che opera presumibilmente nel campo edilizio (come si può capire dal caschetto) e che brandisce il simbolo grafico rosso di una freccia in crescita come se fosse una frusta verso alcune persone che scappano, tra le quali si riconoscono dei bambini, una donna con un bambino, una persona anziana e un cane. Un messaggio che non ha bisogno di molte interpretazioni : non è di certo la prima volta che Banksy denuncia le deformazioni del Capitalismo portato alla sua esasperazione.
In realtà i murales di Coney Island Avenue erano due ma solo la foto di uno dei due è stata pubblicata su Instagram . L’altro potrebbe essere opera di un’ altra persona in cerca di notorietà sull’onda di Banksy.
In precedenza lo street artist aveva anche rappresentato un topo – sempre con la tecnica dello stencil – su un orologio di un edificio dell’East Village in via di demolizione. Tre opere in pochi giorni. Forse l’artista inglese intende ripetere l’esperienza del 2013 a New York quando sfidò i giornalisti e le forze dell’ordine creando un’opera al giorno senza che nessuno riuscisse a scovarlo o fotografarlo ?