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Phillips: a New York Basquiat vince senza convincere, in asta festeggiano i giovani

Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), 1982. PHOTO JEAN BOURBON/COURTESY PHILLIPS Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), 1982. PHOTO JEAN BOURBON/COURTESY PHILLIPS
Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), 1982.PHOTO JEAN BOURBON/COURTESY PHILLIPS
Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), 1982. PHOTO JEAN BOURBON/COURTESY PHILLIPS

Il 14 maggio 2024 Phillips ha esitato la Modern & Contemporary Art Evening Sale. L’opera di Basquiat, il lotto più atteso nell’asta di New York, è stato il più prezioso della vendita pur non avendo pienamente rispettato le attese. Le aggiudicazioni confermano le sensazioni che aleggiano da inizio anno: è sempre più il mercato dei giovani.

Dopo la prima serata d’asta orchestrata da Sotheby’s, che non ha deluso ma nemmeno incantato, nella notte italiana è stato il turno di Phillips, per cui si attendeva in particolar modo la vendita di due dipinti di Jean-Michel Basquiat. Prima di entrare nel merito, qualche numero sull’asta che ci indica già la temperatura, tiepida, che si percepisce nella Grande Mela dopo i primi incanti.

La vendita di Phillips ha fruttato infatti 86,3 milioni di dollari, appena al di sotto della stima pre-vendita di 90 milioni di dollari. Una delusione? Solo a metà, dal momento che il risultato rappresenta comunque un miglioramento rispetto all’analoga asta dell’anno scorso, che si era fermata a 69,5 milioni di dollari. Merito dei 30 lotti proposti, di cui due sono stati ritirati. Il più sanguinoso è stato il dipinto di Picasso da 12 milioni di dollari, uno dei lotti più costosi che Phillips avrebbe proposto in asta.

Tutti le attenzione, allora, sono state per il nucleo di lavori di Basquiat. Il più costoso è stato Untitled (ELMAR), del 1982, venduto per 46,5 milioni di dollari. Un buon risultato, appena sopra la stima minima (40 milioni), ma lontano da quella massima di 60 milioni di dollari. A incrementare il valore del lotto era in particolare la sua provenienza: l’offerente l’aveva acquistato da Francesco Pellizzi, amico di Basquiat, che a sua volta l’aveva comprato dalla mercante Annina Nosei. Subito dopo, al secondo posto nella classifica dei lotti più preziosi di serata, l’altro lavoro del writer, Untitled (Portrait of Famous Ballplayer), aggiudicato per 7.8 milioni di dollari.

Barkley L. Hendricks, Vendetta, 1977.COURTESY PHILLIPS
Barkley L. Hendricks, Vendetta, 1977.
COURTESY PHILLIPS

Con la maggior parte delle opere vendute all’interno delle stime, l’unico record è arrivato per il pittore Kent Monkman, con The Storm, una reinterpretazione del dipinto ottocentesco di Pierre-Auguste Cot venduta per 381 mila euro. Tra i lavori che avrebbero forse potuto, ma alla fine non sono riusciti a raggiungere un record, c’è Vendetta di Barkley L. Hendricks del 1977, raffigurante una donna che indossa una canottiera decorata con la parola “bitch”. Nonostante sia risultato tra i lotti più preziosi della serata, 3.5 milioni di dollari, e fosse stato proposto in asta da Richard D. Segal, un amministratore del Whitney Museum, non è riuscito a superare gli 8,4 milioni di dollari che rappresentato il benchmark di Hendricks, stabilito lo scorso novembre da Sotheby’s a New York.

Tra gli altri lotti interessanti c’è Untitled (Boy with Glasses), dipinto realizzato nel 2010 da Noah Davis, autore tra i più rivalutati negli ultimi anni. A testimoniarlo la retrospettiva itinerante che partirà dal museo Das Minsk del collezionista Hasso Plattner a Potsdam, in Germania, per poi andare nel 2025 al Barbican Centre di Londra e all’Hammer Museum di Los Angeles. L’opera è stata venduta per 279 mila euro. Lontano però il record d’asta di 1.5 milioni di dollari fissato da Christie’s nel 2022.

Helen Frankenthaler, Acres, 1959.COURTESY PHILLIPS
Helen Frankenthaler, Acres, 1959.
COURTESY PHILLIPS

Così come Acres (1959) di Helen Frankenthaler, massimo espressione della poetica astratta dell’artista, per cui due bidder si sono dati battaglia per venti minuti, portando l’aggiudicazione finale a 3.69 milioni di dollari, ben oltre la stima massima che ipotizzava il suo valore intorno ai 2.5 milioni di dollari. Un’eccezione questa, se vogliamo, in un’asta che ha confermato il trend del momento: acquistare giovani artisti (puntando sulla loro crescita), piuttosto che su autori affermati (che costano di più e non danno molte garanzie in più sul lungo periodo). Per intenderci, un dipinto da 5 milioni di Frank Stella è andato invenduto.

In questo contesto di mercato non poteva mancare allora Jadé Fadojutimi, che in questo tipo di aste è sempre tra i più apprezzati. Il suo The Pour (2022), un’astrazione violacea che è arrivata in asta solo due anni dopo essere stato acquistato dalla Houldsworth Gallery di Londra. Una scelta vincente da parte dell’ormai ex proprietario, dal momento che l’opera è stata venduta per 1.08 milioni di dollari, quasi il doppio della sua stima massima (600 mila dollari). Un’ulteriore conferma che di questi tempi il mercato, da chi vende a chi compra, fa bene a puntare sulle nuove leve.

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