La Collezione Mandel in asta. Da Sotheby’s il prossimo 16 maggio a New York un’asta milionaria con le opere dei coniugi americani, appassionati collezionisti e grandi mecenati.
Per una stima totale prevista di oltre 75 milioni di dollari, l’asta intitolata “Raising the Bar: Masterworks from the Collection of Morton and Barbara Mandel” prende ispirazione da uno degli slogan del celebre businessman Mr. Mandel “Always Trying to Raise the Bar”, cercare sempre di alzare il livello. E sicuramente Sotheby’s con questa asta cercherà di farlo, puntando a concludere una vendita da record.
Saranno 26 sono le opere in asta, tutte di alta qualità e pressoché inedite, che includono alcuni fra i principali artisti del XX secolo, come Joan Miró, Mark Rothko, Roy Lichtenstein, David Smith, Andy Warhol e Donald Judd. Una selezione degli highlight farà il giro del mondo questa primavera prima dell’asta, con esposizioni a Hong Kong, Londra e Los Angeles. L’intera raccolta sarà invece poi in esposizione da Sotheby’s NY a partire dal 1° maggio.
La Collezione Mandel
Come disse il Signor Mandel, lui e la moglie collezionavamo «per arricchire le nostre vite», e il risultato è una collezione davvero notevole ma anche dal gusto fortemente personale, che è rimasta pressoché inedita al pubblico fino a oggi.
Nelle loro scelte, i Mandel furono ispirati e consigliati dai più importanti protagonisti del settore, fra cui in particolare Leo Castelli, che incoraggiò la coppia a focalizzarsi sui grandi artisti americani postwar, fra Pop Art ed Espressionismo Astratto, puntando però ad acquisire solo le opere migliori. Queste erano state poi installate nelle loro case con un’attenzione curatoriale di altissimo livello, andando a creare così potenti rapporti dialettici e giustapposizioni fra i vari pezzi, come il dialogo che si veniva a creare fra un Miró e un David Smith, o un Roy Lichtenstein con un Willem deKooning. Morton e Barbara Mandel hanno commentato «E’ stata una gioia per noi collezionare questa arte, e poi viverci insieme per così tanti anni»
I Mendel non solo grandi mecenati dell’arte, ma sono da sempre impegnati nel volontariato: il ricavato dell’asta sarà destinato alla Fondazione da loro fondata. Porteranno così avanti il loro impegno filantropico.
Descritto spesso come il perfetto esempio dell’American Dream, il tychon Morton Mandel veniva in realtà da umili origini. I suoi familiari erano immigranti ebrei stabilitesi nell’Ohio nei duri anni della Depressione. Nel 1940, con grande spirito imprenditoriale e voglia di sollevarsi da quella situazione, i tre fratelli Mandel acquisirono la società di distribuzione di pezzi di ricambio d’auto dello zio, la Premier Automotive Supply, nota per avere un eccellente customer service. In pochi anni i tre fratelli resero la società (rinominata Premier Industrial Corporation) uno dei leader del settore, acquisendo altre aziende fino ad esser addirittura quotata in borsa nel 1964.
Tuttavia Mandel non dimenticò mai le sue umili origini e i valori etici e di solidarietà che spesso la povertà insegna, così i suoi traguardi professionali sono stati sempre accompagnati da un costante impegno etico e civile a favore del prossimo, portato avanti con la moglie anche tramite le opere della Mandel Foundation (fondata con i fratelli nel 1953).
I Top Lot
1. Joan Mirò, Femme, oiseau, 1969 ca, olio si tela – Stima $10-15 milioni. Sicuramente uno dei top lot della serata sarà quest’opera tarda di Mirò, un poetico e suggestivo esempio di astrazione, che tradisce l’influenza nuove correnti del dopoguerra che l’artista stava subendo, in particolare l’Espressionismo Astratto. Forse proprio per questo probabilmente entrava in perfetta relazione con le altre opere della collezione Mandel. Qui Mirò usa ancora un lessico pittorico di simboli, pur facendo sempre riferimento a soggetti riconoscibili, come la figura umana, rappresentata tramite linee spesse e spazi monocromatici che già esplorano una diversa possibilità espressiva delle campiture cromatiche sulla tela.
2. Barnett Newman, Untitled, 1960, spatola e inchiostro su carta – Stima $800.00/1.2 milioni – Questo lavoro su carta è uno dei pochi disegni che testimonia un momento cruciale per l’artista, quando stava formulando quell’ascetico astrattismo per cui è noto. Infatti in questa carta vediamo già comparire quella sua rivoluzionaria “zip” verticale, quel segno di luce che apre la tela per esplorare altre sue dimensioni. L’opera è stata esposta in molte importanti istituzioni, fra cui il MoMa NY, la Tate di Londra e il Grand Palais a Parigi.
3. Mark Rothko, Untitled, 1969 – olio su carta iterata- Stima $7-10 milioni – Quest’opera su carta è un archetipo delle composizioni di sublimate campiture di colore che l’artista creò prima della sua morte. Se gran parte della sua ultima produzione è però caratterizzata da toni molto scuri, Untitled si distingue proprio per l’inusuale brillantezza del rosso di sfondo, su cui fluttua una soffice campitura bianca, come se fosse una nuvola. Questi colori sembrano emanare vibrazioni che espandono la dimensione della tela e testimoniano così la ricerca dell’artista -soprattutto nell’ultimo periodo- di esplorazione delle possibilità del medium pittorico, nel colore che si fa pura luce.
4. Willem de Kooning, Untitled VI, 1978, olio su tela – Stima $8-12 milioni – L’opera appartiene a un momento di transizione nell’arte di de Kooning, quando ritorna alla pittura dopo essersi focalizzato per un periodo sulla scultura. Questo lavoro del 1978 esplode nelle sue dense e sensuali pennellate di colore, che esprimono tutta la creatività dell’artista e la sua abilità nel manipolare la pittura a olio in modo estremamente espressivo, con veri flussi impetuosi di colore che si riversano energicamente sulla tela. Da quest’opera, e in particolare dai suoi fluidi movimenti cromatici, trasse ispirazione Joan Mirò per Femme, oiseau, che troviamo sempre in questa collezione.
5. Roy Lichtenstein, Girl with Still Life in Landscape, 1976 – Stima $7/10 milioni – Un’opera piena di simboli e riferimenti ai grandi movimenti del Novecento, in particolare al Surrealismo che ritroviamo in vari elementi (come la piramide, la mela, l’albero) sospesi e fluttuanti sulla tela, come in una dimensione altra. Quest’opera è una delle poche di questa serie “surrealista” di Lichtenstein ancora in mani private, altre sono infatti custodite in grandi musei, come il Solomon R. Guggenheim di NY, il MoMa e il Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca.
6. Donald Judd, Untitled (Stack), 1993, Ottone e Plexiglas – Stima $8/12 milioni – L’opera è un esempio fondamentale della serie “stacks“(scaffali) che Judd realizza a partire dal 1965. Fu acquisita dai Mandel l’anno stesso della sua esecuzione, ed è rimasta per questo finora inedita al pubblico.
7. Andy Warhol, Flowers, 1964, acrilico e serigrafia su tela – Stima $2/3 milioni – I Mandel videro per la prima volta quest’opera appesa dietro la scrivania di Leo Castelli. Desiderosi di comprarla, si trovarono di fronte a un rifiuto perché parte della sua collezione privata. Cambiò idea però e 6 mesi dopo entrò nella collezione dei Mandel. Vibrante nei colori, l’opera è molto importante perché la prima della serie dei Flowers.
Per ulteriori informazioni: www.sothebys.com