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L’archeologia incontra l’arte contemporanea. Al via a Napoli il progetto Underneath the Arches

L’Acquedotto Augusteo del Serino (foto Antonio Picascia) L’Acquedotto Augusteo del Serino (foto Antonio Picascia)
L’Acquedotto Augusteo del Serino (foto Antonio Picascia)
L’Acquedotto Augusteo del Serino (foto Antonio Picascia)

Un nuovo programma per l’arte contemporanea nei suggestivi spazi dell’Acquedotto Augusteo del Serino, nel quartiere Sanità. Artisti internazionali invitati a concepire un’installazione temporanea site specific

Il progetto intende creare inattesi circuiti tra l’archeologia e l’arte contemporanea, patrimonio esistente e nuove produzioni, contesto locale e internazionale, e proporsi come ulteriore spazio di azione culturale in una città in grande fermento quale appunto Napoli si presenta in questo momento”. Con queste parole Alessandra Troncone – che ne è direttrice, assieme a Chiara Pirozzi – presenta Underneath the Arches, un nuovo programma per l’arte contemporanea che prenderà avvio nei suggestivi spazi dell’Acquedotto Augusteo del Serino, un sito archeologico di recente scoperta – 2011, con apertura al pubblico nel 2015 – che si trova al di sotto dello storico Palazzo Peschici Maresca nel quartiere Sanità a Napoli. Con una programmazione che vedrà artisti internazionali, più o meno established, invitati di volta in volta a concepire un’installazione temporanea site specific, in dialogo con il sito archeologico e con tutta l’area circostante.

Arturo Hernández Alcázar, Nube Negra (Black Cloud) from Collapse trilogy III. Contracción, 2012
Arturo Hernández Alcázar, Nube Negra (Black Cloud) from Collapse trilogy III. Contracción, 2012

Il ciclo si apre domani 24 marzo con Arturo Hernández Alcázar (Città del Messico, 1978; vive e lavora a Città del Messico), protagonista fino al prossimo 13 maggio della mostra Blind Horizon: un artista i cui lavori sono il risultato di operazioni sviluppate in relazione ai luoghi in cui interviene. “A partire da incontri che accadono nella città, in particolare nelle periferie e nei suoi depositi, l’artista trae frammenti, memorie, materiali di origine diversa assemblati in sculture e installazioni che attivano discorsi di natura sociale, politica ed economica”, come recita la presentazione. E Blind Horizon è il risultato di un periodo di residenza e di ricerca che ha visto Hernández Alcázar esplorare diverse zone di Napoli, a partire dal borgo Vergini-Sanità per arrivare alle aree vesuviane, ai Campi Flegrei e alle montagne del Serino, ripercorrendo idealmente l’antico percorso dell’acquedotto. Noi anticipiamo alcune immagini degli affascinanti spazi e del lavoro dell’artista…

Arturo Hernández Alcázar, Es el ruido de su mundo destruyéndose (Is the noise of your world while its falling apart), studio photo detail, 2014, Courtesy of the artist
Arturo Hernández Alcázar, Es el ruido de su mundo destruyéndose (Is the noise of your world while its falling apart), studio photo detail, 2014, Courtesy of the artist

www.verginisanita.it/aquaugusta

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