New York si prepara per le aste di maggio e Christie’s annuncia un altro top lot della collezione di Peggy e David Rockefeller. Si tratta di The Rivals, il capolavoro di Diego Rivera del 1931 che stima $ 5-7 milioni.
2000 opere per una stima totale di 700 milioni $, recentemente rivalutata da una prima di “soli” 500 milioni. Quello di Christie’s è stato un colpo grosso: la collezione dei Rockefeller infatti è la più grande collezione mai messa all’asta.
Il dipinto di Rivera, The Rivals (1931), è uno dei pezzi più rilevanti tra capolavori della raccolta che spazia dell’impressionismo e delle avanguardie fino ai mobili antichi e le porcellane cinesi. Sarà incluso nel world tour (che ha già fatto tappa ad Hong Kong) di alcuni lotti che farà tappa a Los Angeles dal 6 al 12 aprile, mentre l’anteprima della collezione al completo è in calendario presso il Christie’s Rockefeller Plaza della Big Apple a partire dal 28 aprile.
«Diego Rivera ha dipinto episodi storici -passati e presenti- in affreschi panoramici in cui erano in gioco forze sociali, politiche ed economiche. Ma sono le opere fatte sul cavalletto che rivelano un Rivera meno motivato dall’ideologia e più dal suo amore per l’uomo comune, per il Paese e la tradizione. “I Rivali”, ispirati ad una festa folkloristica dello stato di Oaxaca, sono magistralmente espressi attraverso l’interazione di piani e colori, figure meravigliosamente delineate e forme ridotte all’essenzialità. Non solo è un’immagine iconica che presenta uno dei soggetti più preziosi di Rivera ma la sua provenienza è ancora più rara. Il dipinto è infatti il biglietto da visita con cui Rivera ha debuttato a New York nella sua prima mostra MoMA nel 1931. Raramente esposta dal 1937 in poi, questa sarà la prima volta che la tela viene messa all’asta: un’opportunità davvero entusiasmante per il mercato» Virgilio Garza, capo del dipartimento di Arte Latinoamericana di Christie’s
Un momento fondamentale per la vita dell’artista
Gli anni ’30 rappresentarono un decennio significativo per Rivera, durante il quale l’artista completò i suoi più importanti murales negli Stati Uniti, tra cui quello del Rockefeller Center. Questi ultimi hanno consolidato la sua reputazione come artista cardine del movimento messicano, contribuendo significativamente all’ingresso dell’arte e della cultura messicana negli Stati Uniti.
Commissionato da Abby Aldrich Rockefeller, The Rivals fu completato in uno studio improvvisato a bordo della nave che trasportava Diego Rivera –insieme alla moglie Frida Kahlo, di cui è in corso una grande mostra a Milano- a New York, in vista della prima esposizione dell’artista al MoMA. Il dipinto fu poi donato a David e Peggy Rockefeller nel 1941 come regalo di nozze e da allora non ha mai lasciato la famiglia.
>> In questa dinamica scena Rivera mette in mostra le sue impareggiabili capacità tecniche. Il tema, profondamente messicano, viene mescolato alla sovrapposizione dei piani -tema ispirato alla modernità- e unito alla spiccata sensibilità cromatica dell’artista. Questo dipinto riflette l’approccio innovativo di Rivera all’arte: la capacità di tradurre un soggetto di narrativa popolare usando un linguaggio artistico assolutamente moderno.
David Rockefeller e l’America Latina
Il giovane David Rockefeller entrò in contatto con Rivera -che visitò la sua casa di famiglia con Frida- tramite la madre e divenne poi un grande conoscitore dei lavori dei pittori messicani tanto che avrebbe poi raccontato: “Il mio amore per l’arte e la cultura messicana presto si estese a tutta l’America Latina”.
>> David Rockefeller ha attribuito il suo interesse per l’America Latina e l’arte latinoamericana a due persone: sua madre, Abby -che insegnò a tutti i suoi figli a rispettare e apprezzare l’arte di tutti i tempi e Paesi- e suo fratello maggiore, Nelson A. Rockefeller.
Peggy e David trascorsero una seconda luna di miele in Messico all’inizio del 1946, poco dopo che David tornò dal servizio militare in Europa e prima di iniziare a lavorare alla Chase National Bank; David affermò: “Volevamo vedere i murales di Rivera. L’ho sempre trovato una persona molto simpatica e mi è piaciuta la sua pittura”.
Durante la loro vita David e Peggy Rockefeller furono circondati da opere straordinarie, sia nella privacy delle loro case che nell’ufficio di David alla Chase National Bank. La grande convinzione del filantropo dell’importanza del supporto aziendale e privato per le arti è stata l’impulso per l’inizio della collezione Chase, una delle prime corporate collection al mondo, e che oggi conta oltre 30.000 opere sparse in 450 uffici aziendali in tutto il mondo.
Niente sarebbe stato possibile senza l’aiuto dell’illustre primo direttore del MoMA, Alfred Barr, che lo aiutò –insieme ad un selezionassimo comitato che oggi farebbe invidia anche a quelli dei musei più importanti- a mettere pian piano insieme tutte le opere che in tarda primavera passeranno sotto il martelletto del battitore di Christie’s.
Oltre al loro sostegno per le arti, David e Peggy Rockefeller hanno deciso di destinare i fondi ricavati dalla vendita a 12 organizzazioni di beneficenza tra cui il David Rockefeller Center per gli studi sull’America latina all’Università di Harvard.