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Segni per la Speranza. Un murale di 365 metri quadrati illumina il Primo Liceo Artistico di Torino

Veduta, Segni per la speranza, 2017, © Fotosintesi / Guido Suardi. Veduta, Segni per la speranza, 2017, © Fotosintesi / Guido Suardi.
Veduta, Segni per la speranza, 2017, © Fotosintesi / Guido Suardi.
Veduta, Segni per la speranza, 2017, © Fotosintesi / Guido Suardi.

“Segni per la Speranza” è un murales, un intervento sperimentale e site-specific di 365 mq che occupa il retro della palestra del Primo Liceo Artistico di Torino. Promosso dalla Fondazione Spinola Banna per l’Arte, su invito della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee Periferie urbane del MIBACT, il progetto è stato inaugurato mercoledì 18 aprile 2018, dopo circa due anni di gestazione.

Mirato alla valorizzazione delle periferie urbane l’ intera opera è il lavoro sincronico e mutuale di più personalità appartenenti a discipline differenti che spaziano dalle arti visive a quelle sonore, passando per la tecnologia web interattiva.

La speciale commissione è composta infatti dagli alunni del Primo Liceo Artistico e da un corpus di artisti di taglio internazionale, come Giuseppe Caccavale e il compositore Stefano Gervasoni, che hanno coordinato la propria ispirazione con il computer music designer Marco Liuni (IRCAM, Parigi) insieme alla collaborazione di enti pubblici e privati all’ interno del territorio, quali il Corso di Laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali (Università di Torino e Fondazione Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale”), il Politecnico di Torino e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino.

“Segni per la Speranza” ha un forte carattere comunicativo, prende forma attraverso l’ esperienza individuale di ogni personalità che vi partecipa. Demolendo qualsiasi barriera di tipo sociale e generazionale, il murale è come un enorme aquilone sulla cui superficie poggiano parole provenienti da libri, come “Le piccole virtù” di Natalia Ginzburg , o film, “Diario di un maestro” di Vittorio De Seta, dai quali gli alunni hanno ricavato pensieri e riflessioni, poi tradotti in francese, cinese e russo, oltre che italiano.

Schermata applicazione web, Web Wall Whispers - www
Schermata applicazione web, Web Wall Whispers – www

Alla parte più strettamente legata alla progettazione visiva si associa una sofisticata installazione sonora web interattiva che permette di dare viva voce a ciò che si ha davanti, guidando lo spettatore attraverso un itinerario tutto personale. Mediante la realizzazione di un’ applicazione web audiovisiva, web wall whispers, l’ esplorazione dell’ opera si apre a più livelli di lettura: testi del murale recitati dagli studenti, dialoghi, suoni registrati durante il work in progress accompagnano a seconda della direzione intrapresa, della parola individuata, del punto di vista.

“L’ ascolto musicale è il frutto di un complesso sistema di interazioni tra memoria e percezione, che crea la forma musicale specifica a ogni ascoltatore in virtù della sua capacità di immagazzinare e mettere in relazione dati, conservandone, modificandone o cancellandone altri…” Stefano Gervasoni.

Più volte Giuseppe Caccavale, professore di Art Mural Dessin et Poetique des Espaces all’ Ecole Nationale Superieure des Arts Decoratifs di Parigi, tiene a precisare che la sua azione, come quella dei suoi collaboratori Timothée Chalazonitis e Clément Valette, non è mai stata mirata a fornire una “maniera” secondo cui il progetto si sarebbe dovuto sviluppare, ma bensì a portare in campo la propria esperienza, il proprio io, per fonderlo con un noi collettivo che riunisse la sensibilità e le capacità di un coro creativo.

Dettaglio, Segni per la speranza, 2017, © Fotosintesi / Guido Suardi
Dettaglio, Segni per la speranza, 2017, © Fotosintesi / Guido Suardi

Fortemente legato al contesto storico e sociale in cui è stato concepito e realizzato, “Segni per la Speranza”, è forse la lucina in fondo al tunnel che può aiutare a ricordare quanto la Cultura e la capacità critica che da essa ne deriva possa essere salvifica per l’ uomo che vive la modernità del ventunesimo secolo.

Come Masaccio dava vita e parola ai protagonisti dei propri affreschi attraverso le ombre, così gli artisti e i collaboratori del murale del Primo Liceo Artistico, danno vita alla loro creatività mediante il linguaggio, svilito nella nostra dimensione storica, ma ora così pulsante davanti a questi “Segni per la Speranza”.

Informazioni utili

Il Soundwork interattivo, Web Wall Whisper – www, da oggi è accessibile online a link, www.webwallwhispers.net, fruibile sia da PC che da dispositivo mobile. È progettato da Stefano Gervasoni e Marco Liuni, in collaborazione con il Politecnico di Torino, il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino grazie al lavoro dei giovani Francesco Cretti e Luca Morino: un’applicazione web audiovisiva frutto del dialogo tra composizione musicale, experience design e programmazione. Il lavoro sarà fruibile ovunque tramite pc e dispositivi mobili.

La Fondazione Spinola Banna per l’Arte con “Segni per la speranza” si distingue per la visionarietà con cui ha saputo rispondere alla proposta del MIBACT, coordinando un progetto corale inclusivo di istituzioni private e pubbliche, cross-disciplinare e trasversale anche dal punto di vista generazionale dei partecipanti.

Primo Liceo Artistico, Via Giulio Carcano, 31, 10153, Torino (TO)

I multimodali “Segni per la Speranza”al Primo Liceo Artistico di Torino

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