Anche se i festeggiamenti ufficiali saranno il prossimo autunno, già quest’asta di primavera è stata un bel regalo per il 50º compleanno di Sotheby’s in Italia. La due-giorni di Palazzo Serbelloni a Milano per le aste di Arte Moderna e Contemporanea -18 e 19 aprile- si è chiusa con un totale di 13,631,875 euro (buyer’s premium incluso), risultato che centra in pieno la stima pre-asta (tra i 9 e i 13 milioni di euro) e, lasciandosi alle spalle i risultati non brillanti dello scorso autunno, conferma il trend positivo per il mercato.
Se ad accendere la evening sale di mercoledì è stato lo show di Lucio Fontana, con i suoi 18 lotti (in totale) in catalogo, per la day sale -come si poteva immaginare- l’atmosfera rilassata ha fatto da padrona, lasciando però spazio ad alcune aggiudicazioni che -tra le 46 opere presentate- hanno superato le aspettative, nonostante un risultato parziale -poco meno di un milione di euro- incomparabile con l’exploit della sera precedente, illuminata da un inedito Soffitto di Fontana.
L’incredibile sold-out del maestro Spazialista si è completato con la vendita pomeridiana: quattro Concetti Spaziali, tre porcellane (una nera, una bianca e una dorata) ed un piccolo cartoncino a biro, hanno totalizzato 131,250 euro, portando l’asticella -solo per le opere di Fontana- a 7,065,750 euro, quasi il 52% del ricavato totale dell’asta. Rispetto alla sera precedente, in cui sono stati venduti 39 lotti su 45, la seconda parte di asta ha visto trovare un nuovo proprietario solo per 31 delle 47 opere, di cui una (X-M-8-70 di Conrad Marca-Relli) ritirata prima dell’inizio della battuta.
Due coloratissime tele dell’altro grande protagonista dell’asta, Piero Dorazio, -che nella evening ha realizzato un nuovo top price con Un bel niente (489,000 euro), superando di pochissimo quello raggiunto settimana scorsa da Christie’s– Violetta (1966) e Legato (1968) sono passate entrambe a 56,260 euro, superando di poco la stima bassa.
>> In un catalogo quasi totalmente dominato dall’arte italiana le poche eccezioni internazionali hanno ottenuto anche nella day sale buoni risultati: Des Roiteles (1973) di Jean-Paul Riopelle -espressionista astratto canadese- è stato il lotto più redditizio della seconda parte di vendita: hammer-price 81,250 euro. Trova una nuova casa anche Helles Zentrum di Max Bill (32,500 euro), che però -partendo dalla stessa stima- non riesce ad eguagliare il risultato di 2 X 3 BIS 5 venduto la sera prima a più del doppio.
Una serie di rilanci telefonici ha visto invece L’oracolo ritrovato (1960) di Achille Perilli triplicare la stima alta e totalizzare 58,750 euro; forse complice dell’interesse per il dipinto stratificato la grande presenza dell’artista a Miart, dove le sue opere sono state presentate (oltre che in alcune gallerie) nell’importante sezione Generations, in dialogo con un artista contemporaneo.
Rimangono invece invendute le opere delle due quote rosa in asta, Carla Accardi e Giosetta Fioroni, così come una terracotta smaltata di Leoncillo -artista che ha aperto la evening di mercoledì- e una delle piccole sfere dorate (Sfera, 1977) di Arnaldo Pomodoro che -in diverse versioni e dimensioni- sono state anch’esse grandi protagoniste di questa tornata d’asta che ha, complessivamente, soddisfatto le aspettative e dato un segno di forte ripresa del mercato.
Sotheby’s – Arte Moderna e Contemporanea