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Da Dürer a Richter: da Christie’s il Sublime dell’arte tedesca per il Berlin Gallery Weekend

Leda and the Swan ,Joseph Heintz

“Beauties and Beasts: Making and Collecting Art in Germany”. Con questa mostra Christie’s esporrà a Berlino tutto il “sublime” della migliore arte tedesca  in occasione del Berlin Gallery Weekend, dal  27 al 29 aprile 2018

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Si terrà nell’ultimo weekend di aprile, dal 27  al 29 il tradizionale Berlin Gallery weekend, formula di successo alla sua 14° edizione, che porterà il mondo dell’arte internazionale alla scoperta dell’ancora vivace scena artistica e creativa berlinese.

In occasione di questo importante evento nella città tedesca anche Christie’s ha annunciato un’esposizione ad hoc, appositamente dedicata all’arte tedesca e al suo collezionismo, con una ricca selezione di 80 opere da almeno 2 millenni, dalla storia della Germania riunita contemporanea fino al Sacro Romano impero. In particolare l’esposizione si concentra  ad esplorare quel particolare ideale di bellezza e la fascinazione propria della sensibilità nordica, quel “sublime” proprio del romanticismo Tedesco, sempre sul baratro dialettico  fra tragico ed etereo, fra apollineo e dionisiaco, in tutto il fascino irresistibile ed enigmatico proprio delle tensioni intense e dei più profondi conflitti.

Tim Schmelcher, Curatore della mostra e specialista di Christie’s per le opere su carta e stampa, ha affermato : “Come artisti, collezionisti e spettatori, così come da semplici esseri umani, siamo sempre alla ricerca della bellezza, ma al contempo siamo tratti giù negli abissi, verso tutto ciò che ci terrorizza e che respingeremmo. In questa esposizione ho voluto esaminare come questi impulsi conflittuali plasmano il modo in cui l’arte viene prodotta e in cui essa viene guardata. E’ questa tensione fra bellezza e terrore che affascina” 

L’esposizione comprenderà alcuni prestigiosi prestiti, ma anche opere presenti nelle prossime aste, dei grandi nomi dello scenario germanico contemporaneo come Georg Baselitz, Gerhard Richter, Thomas Struth, Neo Rauch, Joseph Beuys, Otto Dix, Max Pechstein, ma anche andando più indietro il grande maestro del romanticismo tedesco Caspar David Friedrich, il pittore cinquecentesco Joseph Heinz fino a rinascimento tedesco con Lucas Cranach, fra gli altri. Per quanto riguarda le arti decorative saranno esposti argenti di proprietà degli Asburgo, dei lavori di David Roentgen. In mostra anche antichità e opere d’arte africana, indiana e cinese opere che hanno una lunga storia anche di collezionismo locale.

L’arte tedesca non rimane certo ai margini  è nelle principali aste internazionali: solo il giugno scorso l’opera di Max Beckmann,  Hölle der Vögel (1937-38) , una visione da incubo di un uomo turturato da veraci uccelli del grande maestro dell’Espressionismo e poi del Nuovo Oggettivismo tedesco, veniva venduta per  £36 milioni da Christie’s a Londra, stabilendo non solo il prezzo più alto mai raggiunto da un’opera di Beckmann e da un’opera dell’Espressionismo  tedesco, ma anche il prezzo più alto per qualunque altra opera di un artista tedesco venduta all’asta nel 2017. Questa vendita fu poi seguita da altri record segnati da artisti come Albrecht Dürer, Günther Uecker e Albert Oehlen.

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Max Beckmann (1884-1950)
Venduto a £ 36,005,000 lo scorso 27 Giugno 2017 da Christie’s Londra

Fra  le altre opere esposte che dimostrano proprio come siamo cambiate nel tempo le concezioni estetiche, e in particolare il concetto di bellezza, troviamo “Forest scene” di Max Pechstein (1910), importante esempio di quell’espressionismo vivido, animato di pura passione espressiva sviluppato dagli artisti della Brücke, nei primi anni del Novecento, inno a una nuova bellezza moderna, del tutto libera da canoni estetici, quanto sociali e di perbenismo borghese. Altrettanto importante e sempre su questa linea di una “bellezza” irriverente e provocatoria è l’ampia lastra di Otto Dix, dal suo celebre portfolio Der Krieg – una delle rappresentazioni più crude ma acute della guerra in tutta l’arte occidentale.

Max Pechstein, Forest scene, 1920
Max Pechstein, Forest scene, 1920

Completamente all’opposto invece pare essere la bellezza dei corpi carnosi, delle forme e delle linee femminili dell’opera del 17esimo secolo rappresentante Leda e il Cigno di Joseph Heintz (1564-1609),  prestito che proviene direttamente dalla collezione degli Asburgo. Un’opera di fascino innegabile, nella bellezza del soggetto, con una posa però intrigane, quasi nervosa nella sua linea e trattata con toni e contrasti violenti che rivelano una certa inquietudine romantica tutta nordica, anche nel soggetto idealizzato.  Si tratta in realtà di un’opera abbastanza rara, che era stata un tempo gioiello della Kunstkammer – una sorta di piccolo museo privato – di Rodolfo II nella corte di Praga, ma poi creduta perduta, almeno fino al 2013 quando venne acquisita e identificata da un collezionsista privato appartenente appunto alla famiglia degli Asburgo.

Leda e il Cigno,Joseph Heintz (1564-1609)
Leda e il Cigno,Joseph Heintz (1564-1609)

Di fascino del tutto enigmatico e pericolosamente seducente è invece il celebre “Peccato” del protagonista della secessione di Monaco, Franz Von Stuck, qui presente con una piccola versione del 1893, probabilmente fra le prime, di piccole dimensioni e accolta da un’ampia cornice dorata.

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Franz vin Suck, Il Peccato, 1893

Infine fra gli altri  highlight dell’esposizione c’è il senza titolo di Martin Kippenberger dalla famosa sua serie War Wicked (1991- 92). Realizzata appena pochi anni dopo la riunificazione delle due Germanie, voleva essere una colorata risposta concettuale all’estrema seriosità dei Neo-Espressionisti come Anselm Kiefer, Markus Lüpertz e Georg Baselitz, che avevano ugualmente trattato temi come la guerra e la divisione nelle loro opere fra il ’70/80, con tutt’altro tono tragico. Qui il pop e il linguaggio un po’ stilizzato quasi da comix americano, viene enigmaticamente utilizzato per creare un espressivo rebus di immagini e simboli. Il motivo del canarino, in particolare, si pone in ironico contrasto con l’aquila, iconografia tanto amata da Baselitz per rappresentare l’orgoglio dell’identità  germanica.

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Martin Kippenberger-Untitled, From the series War Wicked

Le opere verranno esposte dal 27 al 29 aprile nell’ambasciata e centro Ceco, un edificio brutalista nella Wilhelmstrasse a Berlino, vista come location ideale non solo per la sua architettura pressochè unica e in qualche modo simbolica di un’altra pagina fondamentale nelle arti tedesche quale il suo modernismo fra architettura e design (vedi Bauhaus), ma anche perchè quando fu realizzata nel  1978, fu una delle poche nuove ambasciate nella Berlino Est, e per questo è un edificio strettamente legato alla storia recente tedesca, del suo pesante e complesso dopoguerra. Gli interni originari, disegnati appositamente per l’ambasciata nel 1970, includevano il rivestimento interiormente in legno, lampade di vetro di Boemia e sedie di pelle rossa e arancio rendendola così una sorta di Gesamtkunstwerk  tardo modernista, un’opera totale che da Wagner in poi, se non prima, è stata la grande aspirazione che ha mosso l’arte verso altre discipline, e verso il mondo contemporaneo.

Christie’s Exhibition in Berlin: Beauties and Beasts: Making and Collecting Art in Germany

27 – 29 aprile 2018

Orari d’esposizione:
Venerdì, 27 aprile 2018, 11 – 21,

Sabato 28 aprile 2018, 11a– 19;

Domenica, 29 aprile 2018, 11 – 19

Exhibition Location:
The Czech Centre
Wilhelmstraße 44, Access via Mohrenstraße 10117 Berlino

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