A cura degli studenti dell’università IULM, Non Avere Timore racconta la religiosità e la spiritualità attraverso le opere di Roberto Pietrosanti e Giovanni Lindo Ferretti. Dal 9 maggio al 10 giugno presso la Triennale di Milano.
“La letteratura, la musica e l’arte sono i campi più sensibili […] che riflettono subito il fosco quadro del presente e intuiscono la presenza di qualcosa di grande, anche se a tutta prima è visibile, come un puntino, solo a pochi”
Così affermava Kandinskij nel 1912, lasciando emergere chiaramente l’affetto che lo legava all’alterità e che lo porto a sviluppare il concetto di pittura astratta. La tensione verso un orizzonte percepibile ma non visibile ha interessato e ispirato diversi artisti nel corso del tempo, ma è soprattutto attraverso il linguaggio contemporaneo che la poetica del trascendente ha raggiunto la sua massima efficacia. Pensiamo ad esempio alla crocifissione di Paladino, oppure alle sculture di luce di Turrel e Eliasson, ma anche al ciclo di Lucio Fontana La fine di Dio. Con tecniche e mezzi diversi sono numerosi gli artisti che hanno indagato i territori metafisici da cui proviene un richiamo spesso indecifrabile.
Tra questi ci sono stati anche Roberto Pietrosanti e Giovanni Lindo Ferretti. Il primo scultore e il secondo letterato e musicista (fondatore dei CCCP, gruppo che ha segnato la storia della musica punk negli anni Ottanta), si contamino senza snaturarsi, dando vita ad una mostra che vive sull’incontro e il dialogo di due grandi intellettuali. Non Avere Timore presenta come centrale il tema dell’Annunciazione e dunque indirettamente della voce. Voce come suono primordiale, espressione proveniente da spazi arcani e dimenticati. È compito dei due artisti soffiare via la polvere dalla spiritualità contemporanea e farne risplendere di nuovo i valori. Così, le musiche e gli scritti del padre spirituale del punk italiano si fondono nelle installazioni e nelle tele di Pietrosanti tracciando quella che entrambi definiscono una mappa astrale della verità, di cui è necessario Non Avere Timore.
L’iniziativa mira a ridurre distanza tra mondo universitario e mondo del lavoro, dando l’occasione agli studenti dell’università IULM di confrontarsi direttamente con l’organizzazione della mostra. L’esposizione vanta inoltre il coordinamento critico di Anna Luigia De Simone, il progetto dell’allestimento firmato da Gianluca Peluffo e il supporto dello staff della Triennale di Milano.