Manca poco all’asta di Christie’s della collezione Rockefeller in programma a maggio a New York.
Ne abbiamo già parlato più volte, ma ci torniamo per approfondire quella che è annunciata come una delle aste più importanti di sempre per la maison, e per questo sicuramente uno degli eventi più attesi di questa stagione. Preceduta da un tour mondiale ormai alle sue ultime tappe (LA, Beijing, Hong Kong e NY) i 4 giorni di aste (dall’8 all’11 maggio) e parallelamente la sessione online (dall’1 all’11 maggio) vedranno offerti alcuni veri capolavori da una delle collezioni più prestigiose al mondo, che spazia dall’arte moderna e impressionista, all’arte americana e asiatica, ma che comprende anche un’ampia e ricca selezione di arti decorative europee, gioielli, manufatti e porcellane cinesi, giapponesi, europee e coreane.
L’idea dell’asta è quella di celebrare la storia di collezionismo e di vita, d’amore per l’arte e la cultura sviluppato con passione e conoscenza dai Rockefeller.
«L’idea è di narrare storie: molto di quanto pubblicato in catalogo è il racconto delle storie di come le opere sono divenute parte della collezione di famiglia» ha spiegato uno degli specialisti di Christie’s a Forbes.
Perseguendo sempre un incredibile amore e senso della bellezza, i Rockefeller seppero infatti mettere insieme negli anni una delle più grandi collezioni di sempre, che vanta veri e propri capolavori e pezzi unici e rari da ogni dove, oltre all’esser stata anche una delle prime corporate collection al mondo (Chase Bank), con oggi oltre 30.000 opere sparse in 450 uffici aziendali in tutto il mondo.
«Peggy e io crediamo entrambi che il collezionare e la gioia della capacità dell’uomo di creare manufatti di bellezza ci abbia permesso un approccio più sano, più bilanciato e più gioioso in ogni ambito della nostra vita. La bellezza dà gioia e al contempo contribuisce a creare nuovi produttivi livelli della prospettiva generale di un individuo. Di certo la bellezza non è una soluzione ai problemi più pressanti della vita come povertà, fame e i conflitti che affliggono oggi il mondo, ma chi ama la bellezza non dovrebbe mai ridurre il proprio senso di responsabilità verso gli altri. Piuttosto credo che le possibilità creative che ci presenta la bellezza, dovrebbero ispirarci a cercare pari approcci creativi per raggiungere una società più armoniosa»
Infatti i Rockefeller, nelle varie generazioni e in particolare i coniugi David e Peggy, non si limitarono mai a essere abili collezionisti, ma si sono da sempre impegnati attivamente per la tutela e la promozione di arte e cultura, come poi più in generale di sostenibilità sociale, con grandi azioni filantropiche in ogni parte del mondo. Il ricavato della vendita andrà infatti a beneficio di queste iniziative filantropiche che Peggy e David Rockefeller hanno sostenuto per tutta la loro vita.
«Alla fine tutti questi oggetti che hanno portato così tanto piacere a me e a Peggy, torneranno di nuovo fuori nel mondo per essere disponibili per altri che vorranno prendersene cura e che ne trarranno la stessa soddisfazione e gioia che ne abbiamo avuto noi in questi decenni». David Rockefeller, 1992
Diamo quindi un occhio ai vari highlight da non perdersi in questa asta destinata a passare alla storia.
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19th and 20th Century Art, Evening Sale
Partiamo dalla serata dell’8 maggio, con l’attesissima 19th and 20th Century Art, Evening Sale. 44 lotti dei più grandi nomi dell’arte moderna europea, come Pablo Picasso, Claude Monet, Henri Matisse, Georges Seurat, Juan Gris, Paul Signac, Edouard Manet, Paul Gauguin, Jean-Baptiste-Camille Corot.
Posto d’onore qui va proprio al matador delle ultime sessioni di Londra e ormai campione indiscusso nelle aste internazionali, Picasso, qui presente con una magnifica opera del Periodo Rosa, Fillette à la corbeille fleurie (Young Girl with a Flower Basket), con stima su richiesta. Un’opera decisamente rara, che include in sé tutto il pathos e l’atmosfera della vita bohemien agli inizi del XX secolo. Ma soprattutto l’opera vanta una prestigiosa provenienza: acquisita direttamente nel 1905 da Leo e Gertrude Stein, passò poi a Alice B. Toklas alla morte della Stein, dove rimase per altri 21 anni prima di finire nella collezione Rockefeller. I due coniugi la collocarono nella libreria della loro casa a New York nella 65^ strada.
Esalta poi in catalogo (di cui è anche la copertina) la particolare bellezza e intensità di luce e atmosfera cromatica di Nymphéas en flour (1914-1917) di Claude Monet, una delle tele più ampie e più brillanti nei colori della celebre serie delle Ninfee dell’artista. L’opera fu acquistata dai Rockefeller su consiglio dell’allora direttore del MoMa Alfred Barr, da una dealer di Parigi, nel 1956. ‘Una (tela) che era stata quasi certamente dipinta nel tardo pomeriggio e in cui l’acqua è per questo viola scuro mentre le ninfee emergono distintamente nel loro bianco brillante, la comprammo immediatamente” ricorda David Rockefeller. Anche qui la stima rimane su richiesta.
Impossibile non segnalare poi uno dei lavori di Matisse, probabilmente fra i più importanti mai offerti sul mercato: Odalisque couchée aux magnolias, realizzato a Nizza nel 1923, ma che pare ancora particolarmente intriso di tutto quel fascino dell’esotismo di fine Ottocento. Il soggetto dell’odalisca, infatti, è ricorrente fra gli artisti della generazione immediatamente precedente (Delacroix, Ingres..). Ma ricorrente in tutta la storia dell’arte è anche l’iconografia del nudo femminile reclinato, ma già reinterpretata in maniera più libera da Goya e Manet con l’Olympia, che diventa così occasione per Matisse di confrontarsi con tutti i suoi maestri. E’ dunque un’opera di assoluto fascino e in profondo dialogo con tutta la storia dell’arte, sia immediatamente precedente che passata. La sinfonia compositiva delle sue forme e colori la rende una delle opere di Matisse più importanti ancora in mano privata, e per questo sarà anche l’opera di Matisse con la stima più alta mai offerta in asta.
La Vague è stato realizzato da Gauguin nel corso della sua prima fuga alla ricerca di “una dimensione più primitiva e autentica” nel suo lungo soggiorno in Britannia, a Port Aven, dove insieme a Bernard pose le basi per lo sviluppo di una nuova arte che interpretasse diversamente la natura con il synthetism. In “La Vague” la luce è presentata nel suo farsi visione e allucinazione, sogno e realtà naturale che si mescolano in ogni nostra percezione sensibile più coinvolgente. Qui c’è tutto il fascino della forza elementare e il poetico mistero che l’artista sentiva per le rocce del luogo, ma anche l’attrazione travolgente per le donne Brettoni, di cui Gauguin ammirava la natura primitiva, legata visceralmente alla madre terra, fra forte fede cattolica e leggende celtiche: al culmine dell’onda fluttuano infatti anche due figure femminili che suggeriscono una certa dimensione anche sessuale, dietro l’immaginario che ha ispirato il dipinto.
Altri notevoli opere, fra le tante, di cui possiamo invece avere già un’idea della stima a 6 zeri a cui puntano gli esperti di Christie’s sono: l’affascinante tigre di Delacroix, Tigre jouaxt aver une tortue ($7.000.000/10.000.000); la luminosa soleggiata visione di Venezia di Corot, Venise, vue du Quai des Esclavons ($ 8.000.000/12.000.000); la mela di Picasso da $1.000.000 milione e il brillante paesaggio astratto del 1908 di Wassily Kandinsky (1866-1944), Winterstudie mii Berg ($ 3.000.000/5.000.000). Mentre rimangono con stima su richiesta altri capolavori come La table de musicien di Juan Gris del 1914, i due paesaggi puntinisti vibranti di luce di Paul Signac (Portrieux. La Comtesse (Opus no. 191)- 1888) e George Seurat (La rade de Grandcamp (Le port de Grandcamp), 1885) come poi le ampie composizioni murali Mural I, Mural II, Mural III (55.2 x 249.8 cm. ciascuna) di Juan Mirò del 1933, concepite specificamente per la casa del suo dealer Loab, come narrazione unica sviluppata in 3 parti di un’avventura notturna fra onirico e reminiscenze di un immaginario infantile di intrigante fascino inconscio.
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Art of the Americas, Evening Sale
Non solo arte moderna e Impressionismo europeo. Il 9 maggio sarà la volta dei grandi capolavori d’arte dalle due americhe con Art of the Americas, Evening Sale. Qui fra gli highlight troviamo un’opera di Diego Riviera pressoché inedita (di cui vi avevamo già parlato qui), The Rivals ($5. 000. 000 /7.000.000), realizzata nel 1931 dall’artista mentre era in viaggio con Frida Kahlo per incontrare i Rockefeller, che ne sono stati gli unici proprietari finora.
Garza, direttore del dipartimento d’Arte Latino Americana di Christie’s ha spiegato a Forbes: «Negli anni, la madre di David, Abby Rockefeller ha raccolto un certo numero di opere di Diego Rivera, che poi hanno fatto la loro strada verso il MOMA. Ma questa in particolare fu il regalo di nozze della madre per David quando si sposò nel ’41. E da allora il dipinto è rimasto appeso nella sua residenza estiva nel Maine. E’ una cosa straordinaria avere un Rivera degli anni ’30 che abbia avuto di fatto un unico proprietario».
A quest’opera si affiancano poi sempre degli anni ’30/’40, ma dallo scenario statunitense, alcuni importanti nomi dei primi pittori che esploravano le vie di un’arte pittorica propriamente americana, frutto dello scenario urbano in sviluppo e delle contraddizioni con quelle immense distese prima proprie del continente: particolarmente affascinanti sono infatti i paesaggi ancora rurali e le selvagge terre del New Mexico rappresentate da Edward Hopper (Rich’s House, 1930 – Est. $ 2.000.000 /3.000.000 e Cape Ann Granite , 1928 – Est. $6,000,000/ 8,000,000), Georgia O’Keeffe (Near Abiquiu, New Mexico, 1931- est. $3.000.000 /5. 000.000 e New Mexico, Near Taos, 1929 – est $3,000,000/ 5,000,000) e Thomas Hart Benton (Navajo Sand, est $1,500,000 /2,500,000) a cui si oppone il cupo scenario industriale quasi metafisico di Charles Sheeler, con White Sentinels, del 1942 (est $1,000,000/ 1,500,000)
Passando invece al dopoguerra americano troviamo il magnifico Willem de Kooning, Untitled XIX (1982), uno dei primi esempi di quella serie di trionfali dipinti dai colori vividi e dalla pittura materica, pesante ma per questo magmatica e potente, a cui si dedicò nell’ultimo periodo della sua vita e che abbiamo visto già destare grande interesse e cifre da record alle ultime aste. Qui la stima è di $6.000.000/8.000.000.
Monumentale invece è la scultura di Alexander Calder’s The Plow, 1965 (est.$2,500,000/3,500,000), pensata specificatamente per l’esterno, e in relazione con l’ambiente esterno. L’opera fa parte di una delle serie più mature di Calder, gli Stabiles, che divennero centrali nell’ultimo periodo della sua produzione a partire dagli anni ’60. Affascinante si fa l’intricato l’intreccio di piani curviformi, che alla fine, nel loro incontro quasi danzante, creano una potente e bilanciata orchestrazione di forme e spazi che al contempo si mantiene però in rapporto organico anche con la natura circostante.
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Arte dal mondo: souvenir museali dai mille viaggi dei Rockefeller
Guardando invece agli altri giorni dell’asta, vale la pena gettare uno sguardo anche alla ricca collezione di manufatti d’arte orientali e di antichità da ogni dove, frutto dell’inesauribile curiosità e apertura mentale dei due coniugi. Queste verranno battute in particolare nella serata del 10 maggio con l’asta The Collection of Peggy and David Rockefeller: Travel and Americana.
A guidare la selezione di opere cinesi troviamo innanzitutto un bronzo dorato di Amitayus, il dio della lunga vita per il Buddismo Cinese, commissionato ai laboratori imperiali dall’imperatore Kangxi (1662-1722), probabilmente come regalo di compleanno per uno dei membri della famiglia regnante. Le dimensioni considerevoli e il peso di questa scultura, e il fatto che fosse uno degli esemplari di un gruppo molto riconosciuto di queste sculture, dà senso alla notevole quantità e qualità dei materiali utilizzati per la sua realizzazione, sia bronzo che oro.
Ma quest’asta spazia davvero con manufatti da tutto il mondo, così che possiamo trovare in catalogo una magnifica anfora greca in stile attico a figure nere del 530-520 a.C. (est.$100.000/150.000), per passare poi a una statua dal Burkina Faso d’arte africana del XIX/XX secolo (est.$15.000/25.000); a opere egizie come la statua di bronzo di Anubi del periodo tolemaico (est $7.000/10.000); preziose opere d’arte romana in marmo e alabastro come La testa di Serapide del XX secolo a.C (est. 6.000/8.000), fino a importanti ceramiche giapponesi come l’uccellino del periodo Meiji (Lot 938) e dei PICHHVAI, raffinate opere tessili indiane con rappresentazioni ( Lot.1012 est $20.000/30.000).
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Le arti decorative inglesi ed europee
Concludiamo con le arti decorative, i cui lotti verranno offerti in due sessioni fra il 9 (253 lotti) e 10 maggio (282). Si segnalano fra gli highlight il servizio da dessert di porcellana di Sèvres, ‘Marly Rouge’, che fu realizzato per l’imperatore Napoleone attorno al 1807/1809 circa e stimato $150.000/250.000. Descritto dai report della manifattura come à fond rouge, papillons et fliers (con fondo rosso, farfalle e fiori), pare fosse stato ordinato originariamente da Napoleone per il suo palazzo di Compiange, ma che venne poi da lui utilizzato a Fontainbleu, nel periodo di circa un mese. Fu parte anche degli affetti che Napoleone si portò con sé nel suo esilio all’Isola D’Elba.
Molte sono le opere d’età napoleonica presenti in asta, come quelle appartenute alla famiglia reale inglese. Numerose e d’altissima qualità sono le porcellane: le diverse generazioni della famiglia Rockefeller collezionarono infatti numerose porcellane cinesi esportate, con ricca decorazione smaltata, che divenne poi nota proprio come ‘Rockefeller pattern’. Ciascun pezzo è solitamente decorato finemente con scene di vita orientale e sono stati principalmente realizzati nell’ultimo grande periodo del commercio cinese di questi preziosi manufatti richiesti dalle più grandi e ricche famiglie di tutto il mondo. David e Peggy Rockefeller portarono dunque avanti la collezione di famiglia, aggiungendo alcuni ulteriori esemplari e utilizzandoli nei loro ricevimenti e feste nella casa a Manhattan.
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Non solo live, ma anche online
Per concludere, vi ricordiamo che l’asta non sarà solo in sala, ma dal 1° all’11 maggio una selezione di lotti a prezzo più accessibile (a partire dai $200) e che spazia dai gioielli fino a mobili e porcellane sarà offerta online, suddivisa per tematiche e luoghi della casa a cui appartenevano. Insomma, dateci un occhio, potrebbe esserci qualcosa anche per voi per avere un pezzo della collezione Rockefeller anche in casa vostra!
Christie’s : The Collection of Peggy and David Rockefeller
New York, 20 Rockefeller Center
8 maggio: 19th and 20th Century Art, Evening Sale – 19 pm
9 maggio: Art of the Americas, Evening Sale – 19 pm
9/10 maggio: English & European Furniture, Ceramics and Decorations part I and II – 10 am
10 maggio: Travel and Americana – 19 pm
1/11 maggio: Online Sale