Dal palco del Bifest di Bari, invitato a parlare in occasione della presentazione della versione restaurata di Ultimo tango a Parigi, il regista attacca: Ridley Scott si dovrebbe vergognare di averlo cacciato
“Mi è venuta voglia di fare un film con Kevin Spacey“. Se c’è un personaggio del mondo del cinema mondiale abituato ad andare controcorrente, quello è Bernardo Bertolucci: fin dagli anni Settanta, quando mise in subbuglio l’ambiente con le scene calde tra Marlon Brando e Maria Schneider in Ultimo tango a Parigi. Ed è proprio il suo celebre capolavoro a fornire al regista italiano lo spunto per una nuova rumorosa uscita: è accaduto a Bari, dove il Bifest l’ha invitato a parlare in occasione della presentazione della versione restaurata del film. Oggetto della sua intemerata? Uno degli scandali più recenti – e più rumorosi – che ha investito Hollywood, quello che ha travolto l’attore premio Nobel Kevin Spacey, caduto in disgrazia in seguito a diverse accuse di molestie sessuali.
Cacciato dalla serie House of Cards, e poi sostituito da Ridley Scott nel ruolo di protagonista del suo ultimo lavoro, Tutti i soldi del mondo, per il quale aveva già girato praticamente tutte le scene. “Nonostante il grosso potere contrattuale che ha con Hollywood, Scott ha scelto di sottostare all’imposizione razzista su Spacey”, ha dichiarato Bertolucci dal palco. “La mia prima reazione è stata mandare un sms a Pietro Scalia, il suo montatore storico, per fagli dire a Scott che si doveva vergognare“. Ma poi la riflessione: piuttosto, riscatto Spacey lavorando con lui. Una “redenzione” da lui attuata già con Marlon Brando proprio con Ultimo Tango: “Alla Paramount mi dissero che non valeva più nulla, perché era un attore finito. Io li salutai e mi rivolsi alla United Artist che lo accettò come protagonista. Brando era sparito dalle scene, ma aveva girato Il padrino, che però non era ancora uscito“.
Bertolucci sei un grande!