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A New York nasce ARCIS, una nuova fortezza d’arte Tax Free

ARCIS, fine art+ collection care - New York ARCIS, fine art + collection care - New York
ARCIS, fine art+ collection care - New York
ARCIS, fine art + collection care – New York

ARCIS, una nuova fortezza tax-free per l’arte, dentro New York, ma fuori dagli Stati Uniti.

Entrarci è un po’ come trovarsi dentro a un film di James Bond. Si deve passare per una scannerizzazione dell’iride mentre si attende in un vestibolo completamente meccanizzato. E questo solo per accedere al desk di ingresso! Una volta dentro si viene accolti da una lobby di design d’avanguardia, simile a quella di uno degli hotel più moderni, in qualche modo accogliente, secondo i canoni contemporanei. Poi l’ultimo check, quello dell’ID da parte degli ufficiali di ARCIS, per ottenere un badge temporaneo d’accesso se si tratta della prima visita.

Ma è tutto alquanto comprensibile: è parte degli standard di sicurezza per accedere in uno spazio dove milioni, se non miliardi di dollari d’arte è custodita.

>> Provate però a immaginare dove si trova questa futuristica fortezza per l’arte? Ginevra? Lussemburgo? Singapore? No, Harlem, uno dei quartieri non certo più “possy” di New York.

Di proprietà del gigante del real estate Cayre Equities, questo nuovo deposito d’arte più simile a un’avveniristica fortezza ha recentemente aperto proprio lì, in zona Upper Manhattan, ad Harlem, in una via del tutto inaspettata, poco lontano dal deposito di bus della Metropolitan Transit Authority. Se già la scelta della location è alquanto sorprendente, lo è ancora di più l’effettivo status legale dell’edificio e dell’area ad esso circostante:  l’edificio e la zona che occupa è stata infatti dichiarata foreign trade zone (FTZ). Tradotto?  New York ha la sua prima fortezza/deposito d’arte totalmente porto franco e tax-free.

Di fatto, lo status di FTZ crea un’area country-less, ovvero senza stato. Così, una volta che si esce dalla 146esima strada e si accede all’edificio di ARCIS è come se si avesse ufficialmente lasciato già gli Stati Uniti.

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ARCIS’s FTZ warning – avvisi apparsi sulle strade del quartiere

E ci sono anche diversi segnali a ricordarlo a tutti di avventori che si avventurano nell’area, in cui si avverte di multe che partono già sopra a un quarto di milione di dollari, e fino a 10 anni di prigione, se si trasgredisce qualche regola.

Aldilà dei vantaggi fiscali, la nuova fortezza per l’arte ARCIS offre ai collezionisti (e ai dealer) tutto ciò di cui si può aver bisogno per proteggere e gestire al meglio le proprie opere milionarie: trasporto d’arte, depositi con clima controllato e sistemi di protezione all’avanguardia contro incendi, inondazioni, e soprattutto sistemi di sicurezza fra i più avanzati al mondo contro i furti. I lucchetti dei singoli depositi, per esempio, vengono tenuti in una “21st-century key control box” che traccia ogni movimento delle chiavi.

Il direttore esecutivo di ARCIS Tom Sapienza e il direttore delle operazioni Kevin Lay vengono da anni d’esperienza come ingegneri coinvolti nella costruzione di alcuni dei più importanti nuovi musei americani, come il  Whitney Museum di  New York e  il  Van Gogh Museum ad Amsterdam.

> Cosa ha portato dunque a intraprendere  un’impresa così importante e impegnativa ?

Una delle cose straordinarie di questo edificio è che è stato costruito dopo l’uragano Sandy, ma anche nel periodo in cui il mercato dell’arte stava esplodendo-  ha dichiarato Kevin Lay ad Artnet News- Nei 25 anni in cui ho fatto questo lavoro, è stato sorprendente notare come opere prima generalmente disponibili in gallerie più commerciali, ora costituiscano i top lot delle aste più importanti”. Sottolineando soprattutto il rapido e spesso folle incremento delle quotazioni, che raggiungono ormai 7/8 fino a 9 cifre oggi, ha concluso Lay: “Noi proponiamo di proteggere tutto questo”.

“L’edificio si colloca fuori alla zona inondatasi con l’uragano Sandy”. Ha aggiunto Sapienza al giornalista di Artnet, mentre lo accompagnava nella visita dell’edificio. “Questo è stato un fattore davvero rilevante per gli assicuratori”. 

Ha infatti spiegato come il generatore di riserva, che funziona a gas naturale e non a diesel, sia in grado di sostenere il 100% del fabbisogno energetico dell’intero edificio in ogni momento, il che permette ad ARCIS di passare senza problemi dall’elettricità al gas naturale, il che può risultare estremamente utile in caso di interruzione di corrente.

I cambiamenti climatici sono reali, non conta che politici ci siano. Ci aspettano estati sempre più calde” ha fatto notare Kevin Lay “Diciamo che l’uso dell’energia elettrica potrebbe dover esser sostituito in ogni momento. Dobbiamo poterlo fare senza problemi” 

I direttori di ARCIS si aspettano che l’edificio ottenga sia la certificazioni  LEED (Leadership in Energy and Environmental Design, uno dei certificati più importanti e riconosciuti al mondo per green building) che la BREAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method, che quantifica e certifica invece il livello di sostenibilità dell’edificio). Questo perché, a detta loro, lo stabile  addirittura supera già ogni criterio di sostenibilità ambientale, di ogni organizzazione. Il sistema di umidificazione degli ambienti, in particolare, impiega dei processi particolarmente complessi e sofisticati  che hanno un grande impatto sul consumo energetico, diminuendo enormemente i costi.

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Aldilà delle caratteristiche “green” e delle soluzioni di alta tecnologia che include, l’edificio non lascia certo da parte però l’intento principale, quello di luogo per l’arte, offrendo varie soluzioni che facilitano e rendono ottimale anche l’esposizione delle opere d’arte: i clienti possono beneficiare di ben 5 sale per l’esposizione delle opere al primo piano dell’edificio, di varie dimensioni ma tutte su modello delle gallerie di Chelsea, con una colata di cemento ai pavimenti e muri di sostegno di legno compensato. Anche l’illuminazione può essere studiata ad hoc per mostrare al meglio le opere, con luci a LED che possono essere sistemate dal team interno in modo da garantire il perfetto spettro di luce di cui si ha bisogno, con lenti intercambiabili e direzioni manipolabili ad ogni diversa esigenza.

In realtà, facendo meglio i conti,  rimangono un po’ dei dubbi sul fatto che ARCIS offra in assoluto il migliore servizio di deposito/sicurezza opere d’arte, e su quanto questa sospensione di tasse dell’area FTZ permetta effettivamente ai collezionisti di risparmiare, se quanto si risparmia  in realtà sia controbilanciato dagli enormi costi per usufruire di questo servizio all’avanguardia. Sebbene i direttori Sapienza e Lay affermino che i costi di ARCIS rimangono comunque “within market/dentro al mercato”, e solo le sale d’esposizione sono un costo extra, hanno anche dichiarato apertamente nell’intervista ad Artnet che  “Noi non stiamo vendendo una tariffa. Stiamo vendendo tutta la scienza e la tecnologia che è in questo edificio”. E ovviamente la scienza e la tecnologia più avanzata non sono mai così economiche.

Fonte: Artnet News

ARCIS – FINE ART +COLLECTIONS CARE

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