L’esposizione di David presenta opere recenti di scultura e arazzi, due degli aspetti centrali nella sua pratica artistica che comprende anche disegno, pittura e installazione
Prima che Massimiliano Gioni lo invitasse nel suo Palazzo Enciclopedico alla Biennale di Venezia del 2013, pochi conoscevano bene il suo lavoro e il suo importante percorso sulla scena internazionale. Anche perché lui, nato nel 1966 ad Ancona, ha sviluppato la sua parabola lontano dall’Italia, scegliendo di vivere e lavorare a Londra: parabola che l’ha portato ad esporre su scenari di prestigio come quelli della Sharjah Art Foundation, di Hepworth Wakefield, dell’Hammer Museum di Los Angeles, del New Museum a New York, del Seattle Art Museum, dell’ICA a Londra.
Ora a Enrico David – di lui si parla – dedica una mostra la top gallery Blum & Poe di Los Angeles, che anticipa un’importante esposizione che lo vedrà protagonista al Museum of Contemporary Art Chicago in settembre e in seguito all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington. La mostra presenta opere recenti di scultura e arazzi, due degli aspetti centrali nella sua pratica artistica che comprende anche disegno, pittura e installazione, e che intreccia tecniche che vanno dal design industriale alle tradizioni artigianali. “Nel lavoro di Enrico David”, scrive la curatrice Rita Selvaggio, “ricordi personali, allusioni letterarie e tragedie private si innestano su un dizionario di riferimenti visivi che spazia dall’Art Deco alle arti applicate, dal Wiener Werkstätte a Joseph Beuys“.