Il nome del direttore della Nuova Accademia di Belle Arti Milano proposto – e accettato – da Conte al presidente Mattarella. La rinuncia del premier incaricato rimescolerà tutte le carte?
In queste ore, è ovvio, i nomi che dominano la scena politica sono esclusivamente quelli di Mattarella, Salvini, Di Maio, Savona, Conte, Cottarelli. Difficile dire come andrà a finire, impossibile – ma non è neanche il nostro compito – dare una lettura di una vertenza che tutti conoscono e sulla quale ognuno ha le proprie idee. Ma nelle more delle ultime serrate schermaglie fra Quirinale e presidente incaricato, con tutte le prese di posizione che conosciamo dopo l’alt di Mattarella al ministro in pectore Savona e la rinuncia di Conte all’incarico, emerge un dato che riguarda da vicino la materia di competenza di ArtsLife: ovvero il nome del potenziale Ministro dei Beni Culturali. Già, perché a dispetto di tutte le speculazioni prodotte e circolate nelle settimane precedenti, ora si apprende che per il Mibact il nome sottoposto da Conte al presidente della Repubblica era quello di Alberto Bonisoli, già indicato tra i candidati ministro dei CinqueStelle a marzo.
Successivamente il nome del direttore del Naba, la Nuova Accademia di Belle Arti Milano, era oggettivamente sparito dalle cronache e dal gioco dei vari totoministri, tanto che erano in molti a pensare che la sua fosse una “candidatura” più o meno di bandiera, utile al momento a riempire una casella che – ahinoi – resta sempre fra le ultime negli interessi degli attori politici. Tanto che per l’inquilino del Collegio Romano si fecero i nomi – che noi abbiamo via via riportato – di Emilio Carelli, più convintamente, anche lui in quota 5 Stelle, e poi – quasi una boutade – di Giorgia Meloni, nell’ipotesi di un ingresso di Fratelli d’Italia nella compagine di maggioranza. Ora per i Beni Culturali rispunta dunque il nome di Bonisoli, 56 anni, dal 2013 alla guida della Piattaforma Sistema Formativo Moda, dal 2005 al 2007 Senior Consultant presso il Miur. Ora che succederà? Lo stop a Conte “brucerà” anche i suoi candidati ministri? O comunque per un governo che prima o poi nascerà sarà ancora lui a puntare al Mibact? Le prossime ore già potranno dare alcune risposte…