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“Mary e il fiore della strega”, al di là delle nuvole splende la magia

mary_manifesto_web-1Mary e il fiore della strega, dal 14 al 20 giugno 2018 arriva nei cinema italiani il nuovo film di Hiromasa Yonebayashi, regista di “Arrietty” e di “Quando c’era Marnie”.

Dopo “Kiki – Consegne a domicilio” torna sul grande schermo la storia di una streghetta che ha preso vita dalla matita di un regista giapponese. Kiki, arrivata sul grande schermo grazie al genio di Hayao Miyazaki, era la giovane e impacciata protagonista del film d’animazione del 1989 prodotto dallo Studio Ghibli e tratto dall’omonimo romanzo di Eiko Kadono – in Italia il film è uscito al cinema solo nel 2013.

Ora vola nei cinema per una settimana -dal 14 al 20 giugno, a cavallo della sua scopa magica- la piccola Mary, nel primo film firmato Studio Ponoc. Gli ingredienti ci sono tutti: i folti capelli rossi, le lentiggini, un gatto nero per amico e una scopa volante. Tutti elementi che rimandano all’identikit della perfetta streghetta. Peccato che Mary sia una “semplice umana”, senza alcun potere magico (una babbana, direbbe qualcuno). Possiede solo una forte determinazione e un grande coraggio.

 “Mary e il fiore della strega” di Hiromasa YonebayashiMary dunque non ha alcun potere magico, ma magica è l’avventura che vive dopo il ritrovamento del fiore “Vola di notte”, che sboccia solo una volta ogni sette anni ed è anche chiamato il “Fiore della Strega”. È una ragazzina piena di energia e molto vivace. Si trasferisce a vivere in campagna dalla prozia Charlotte e qui incontra i due gattini Tib e Gib, che sembrano poter animare la solitudine delle giornate di fine estate. Il primo, dal pelo nero e dagli occhi di smeraldo, diventa il compagno di viaggio di Mary.

 “Mary e il fiore della strega” di Hiromasa Yonebayashi

>> Come in un romanzo di formazione, Mary affronterà e supererà le sue insicurezze in un mondo magico al di là delle nuvole, dove i giovani imparano incantesimi e magie nella prestigiosa università dei maghi.

Qui i capelli rossi di Mary non sono motivo di scherno, ma sono considerati una qualità, la giovane sembra un “genio”, grazie alla potenza (imprevedibile) del fiore la sua magia sembra di un livello elevato ed eccezionale. Mary è ammirata e lodata, la bambina impacciata e maldestra “pel di carota” sembra trasformarsi in una giovane ragazza con dei bellissimi capelli rossi, particolarmente dotata e ammirata sia dagli studenti che dagli insegnanti. Cosa può volere di più? Se inizialmente tentenna, poi si lascia catturare “dal piacere di piacere” e qui iniziano i suoi guai.
Dopo una serie di rocambolesche avventure, di fughe, rapimenti, con una suspence quasi da thriller gli ostacoli vengono superati grazie al coraggio e all’accettazione di sé. Mary finalmente comprende il suo valore e le proprie qualità.

Fa da sfondo alla storia la meraviglia della natura. C’è un’estrema ricerca per il dettaglio, i colori sono vivaci, il verde è lussureggiante, quando Mary attraversa le nuvole queste sembrano reali. Osservando i fiori, si vorrebbe annusarli. La foresta è stata creata da dall’artista Kazuo Oga, che è stato anche il creatore della “foresta di Totoro” e della “foresta di Mononoke”.

 “Mary e il fiore della strega” di Hiromasa Yonebayashi

Nel modo di rappresentare la natura Yonebayashi e il neonato Studio Ponoc sono indubbiamente debitori allo studio Ghibli, dove il regista ha lavorato per vent’anni, insieme a Isao Takahata e Hayao Miyazaki: «Le competenze e la mentalità che ho acquisito lì sono i miei tesori. Ora, con quei tesori racchiusi nel cuore, ho dato il massimo per realizzare questo nuovo film insieme al mio team» racconta Yonebayashi.

Il regista è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. I film di animazione diretti da lui si basano su storie ambientate in Inghilterra, sia “Arrietty “(2010) che è stato il film giapponese di maggior incasso nell’anno della sua uscita in sala che “Quando c’era Marnie” (2014), candidato all’Oscar come miglior lungometraggio di animazione.

Anche “Mary e il fiore della strega” (2018) è ambientato nella campagna inglese ed è il suo primo lavoro da regista dopo l’abbandono dello studio Ghibli. La storia del film è tratta da “La piccola scopa” un racconto per bambini scritto nel 1971 dalla scrittrice inglese Mary Stewart. “Mary e il fiore della strega” di Hiromasa Yonebayashi

MARY E IL FIORE DELLA STREGA

un film di Hiromasa Yonebayashi
durata 103’
EVENTO AL CINEMA DAL 14 AL 20 GIUGNO 2018

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