Print Friendly and PDF

Successo per Piero Manzoni a Colonia. Battuto da Lempertz a 855.600 €

Piero Manzoni Achrome, 1959 Caolino e tela grinzata, 50 x 40 cm. Firmato e datato sul telaio 'Piero Stima: € 400.000 - 500.000 Colonia, 2 giugno 2018 Piero Manzoni Achrome, 1959 Caolino e tela grinzata, 50 x 40 cm. Firmato e datato sul telaio 'Piero Stima: € 400.000 - 500.000 Colonia, 2 giugno 2018
Piero Manzoni Achrome, 1959 Caolino e tela grinzata, 50 x 40 cm. Firmato e datato sul telaio 'Piero Stima: € 400.000 - 500.000 Colonia, 2 giugno 2018
Piero Manzoni
Achrome, 1959
Caolino e tela grinzata, 50 x 40 cm.
Firmato e datato sul telaio ‘Piero
Stima: € 400.000 – 500.000
Colonia, 2 giugno 2018

Grande successo per Piero Manzoni a Colonia, battuto da Lempertz a 855.600 €

La tela è stata il top lot dell’asta del 2 giugno dedicata all’arte contemporanea, seguito da due dipinti di Günther Förg venduti a 248,000 e 297,600 euro, un disegno di Georg Baselitz (173,600 €) e  una grande sculture della coppia di artiste Brigitte e  Martin Matschinsky-Denninghoff (396,800).

Piero Manzoni (1933-1963) è da annoverare indubitabilmente tra i principali artisti italiani del dopoguerra. Ebbe solo pochi anni a disposizione per sviluppare la sua poliedrica, cangiante, provocatoria e talora sconvolgente attività creativa e per contribuire in maniera irreversibile al radiale cambiamento dell´arte avvenuto con gli anni Sessanta.

Insieme a Lucio Fontana e Yves Klein, Manzoni inaugura un nuovo capitolo della Avan-guardia: amplia teorie e tendenze della pittura astratta, arte concettuale e della performance, un linguaggio provocatorio, che si stava all’epoca emancipando con una espressione pie-namente autonoma; con un principio formale che era allora adoperato da molti artisti in modi diversi e mirava al superamento del gesto informale e alla ricerca di un linguaggio neutro, che non si rapportasse a nessun precedente pittorico, o elemento condizionato.

>>>L’opera di Manzoni venduta da Lempertz appartiene alla serie “Achromes“, un ampio ciclo con il quale Manzoni si confronta a partire dal 1957, in qualche modo paragonabile al concetto spaziale di Lucio Fontana. Con la creazione di un linguaggio personale, l´artista desume dall’espressionismo astratto una pittura monocroma, che arricchisce con la molteplice stratificazione delle superfici achrome.

Le tela è imbevuta di gesso o caolino, viene piegata orizzontalmente e apposta sul telaio. Manzoni si sottrae così dal concetto di pittura nel senso classico; nella sottile dimensione materiale dell´oggetto l´artista rompe la tensione della superficie piana, con la partizione di luce e ombre, e crea con diversi valori tonali un gesto apittorico ma allo stesso tempo parti-colarmente pregno di significato.
E’ stata contesa da molti bidder internazionali collegati telefonicamente. Era stimata tra i 400 e 500 mila euro.

Per gli appassionati di arte orientale, ricordiamo le prossime aste in arrivo:

•  China, Tibet/Nepal, India, South East Asia
15 giugno 2018

•  Japan
16 giugno 2018

www.lempertz.com

 

 

Commenta con Facebook

leave a reply