Autori storici noti e apprezzati dal mercato affiancati da arredi e opere inedite: ecco il catalogo dell’asta milanese de Il Ponte di Arti Decorative del ‘900 e Design (19 e 20 giugno)
Si segnala la presenza di un’ampia raccolta di vetri di Murano con alcuni pezzi inediti. Spicca su tutti, per preziosità e rarità, Connubio in ferro e vetro realizzato dal maestro veneziano del ferro Umberto Bellotto, eseguito dalla Vetreria Artistica Barovier ed esposto alla I Biennale di Arti Decorative di Monza del 1923. Il lotto stima 40-50 mila euro.
Un vaso bulbiforme di Carlo Scarpa realizzato dalla vetreria MVM Cappellin, presenta rari decori a palmette applicati su materia vitrea blu ed è presentato a 10-15 mila euro. Alcuni vetri della serie Corrosi e Pulegosi e due vasi Alba e Laguna di Tomaso Buzzi esemplificano la produzione Venini degli anni ’20 e ’30, esemplari di Vittorio Zecchin e Napoleone Martinuzzi e due grandi vasi a murrine della vetreria Artisti Barovier completano la sezione. Tra gli altri lotti si segnalano alcuni rari vetri della serie Corrosi e Pulegosi, due vasi Alba e Laguna di Tomaso Buzzi, e due grandi vasi a murrine della vetreria F.lli Toso e Artisti Barovier.
Un gruppo di vetrate artistiche realizzate su cartoni dagli artisti Ezio Giovannozzi, Tomaso Buzzi, Salvatore Saponaro, Libero Andreotti, tre delle quali furono eseguite da Pietro Chiesa a Milano, delle quali si segnala Le Nuvole facente parte di un grande pannello esposto alla Biennale di Venezia del 1926 e alla Biennale di Monza del 1927 (1.500 – 2.000 €).
In catalogo anche una selezione di fantasiosi arredi degli anni ’20 di Piero Portaluppi che, allora direttore artistico della Società Ceramica Italiana di Laveno, realizzò architetture e arredi sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Il gusto barocchetto si unisce alla sensibilità ironica dell’architetto, precorrendo alcuni stilemi del déco internazionale. Tra gli altri: Melchiorre Bega con gli arredi disegnati per la villa di un’importante famiglia della borghesia lombarda. Di Mario Sironi sarà presentato per la prima volta in asta uno fra i rarissimi arredi disegnati dal grande pittore del Novecento Italiano: lo stipo bar in legno di noce, decorato con motivi a rilievo dipinti in policromia, realizzato nel 1936 è accompagnato da una dichiarazione di autenticità e provenienza di Agnoldomenico Pica, architetto, saggista e critico d’arte legato a Sironi da un personale legame di amicizia.
Dalla residenza di Guido Donegani a Moltrasio, dove l’industriale, presidente della Montecatini e direttore della Banca Commerciale Italiana, ospitò lo statista inglese Winston Churchill, provengono alcuni preziosi arredi commissionati tra il 1926 e il 1931 e attribuiti all’atelier di Jacques- Émile Ruhlmann.
Di Ico Parisi saranno proposte due sedute modello “839” prodotte da Cassina a partire dal 1955 e di Ignazio Gardella due celebri poltrone “Digamma” complete di poggiapiedi, prodotte da Gavina a partire dal 1957. Di Max Ingrand saranno proposti un monumentale lampadario “modello 2196” realizzato da Fontana Arte, costituito da due dischi accoppiati in vetro corroso e valve in cristallo curvo molato grigio e uno “modello 2338” a gocce, entrambi provenienti da un appartamento milanese progettato dagli architetti Adriano Colombo, Pietro Galli e Vittorio Tavecchia e pubblicato sulla “Rivista dell’arredamento” del giugno 1966. Dalla stessa dimora anche una scrivania con due cassettiere di Franco Albini, sedie di Ico Parisi, lampade di Stilnovo e Fontana Arte.
Si segnalano, infine, un’inedita maquette del progetto di Aldo Rossi per il Centro Congressi del Comune di Milano del 1991, e una collezione di oggetti e arredi déco provenienti da due diversi appartamenti italiani.
Asta 19-20 giugno 2018
Esposizione:
15, 16, 17 giugno 2018
(10/13 – 14.00/18.00)
Sede: Via Pitteri 10, Milano