Macbeth Neo Film Opera: musica, teatro e arti visive nel riarrangiamento di un classico shakespeariano
Macbeth Neo Film Opera, presentato in anteprima alla 63esima edizione del Taormina FilmFest, non è una semplice riduzione cinematografica della nota tragedia shakespeariana (una delle più cruente del Bardo) ma un esperimento di commistione -tra musica e cinema, arti visive e teatro- per restituire allo spettatore una rappresentazione inedita e assai contemporanea del male e dell’ambizione umana.
Il regista Daniele Campea è anche un compositore, eccolo quindi “riarrangiare” il testo di William Shakespeare, attraverso la musica di Giuseppe Verdi (Macbeth, Te Deum, Requiem) e Mozart (Piccola Serenata Notturna), i paesaggi abruzzesi (resi metafisici da un tagliente bianco e nero) e non per ultimi attraverso le scenografie, i costumi e gli oggetti di scena di Gianni Colangelo MAD e Antonella Pal, che lavorano secondo la lezione visiva di Steven Klein (dai portfolio per Vogue Italia al video di Lady Gaga, Alejandro), fra pelle, borchie, luci caravaggesche e ordini militareschi.
Nei panni (rigorosamente in cuoio) di questo Macbeth sperimentale troviamo Susanna Costaglione, attrice dalla lunga carriera nel teatro contemporaneo e di poesia. In Macbeth Neo Film Opera l’incarnazione del male non è più a carico di Lady Macbeth ma è traslata sulle intenzioni aggressive e ambiziose di questo valoroso condottiero che troppo facilmente si è lasciato sedurre dal potere. Campea spezza così la dicotomia donna = male, giocando altresì col genere e ribaltando quanto avveniva nel teatro elisabettiano, dove i ruoli femminili erano interpretati da uomini. Al fianco dell’immane e bravissima Costaglione troviamo Irida Gjergji Mero, musicista e attrice di rara bellezza, la sua è una sensuale e acerba Lady Macbeth, quasi una Lolita in pectore.
Campea sintetizza e scarnifica la truce e oscura vicenda macbethiana, affidando la narrazione alla possente voce della Costaglione.
Abbiamo l’impressione che sia proprio Macbeth, per sua voce sola, a raccontarci la vicenda, proprio come accade in un romanzo moderno. Alle sue parole si unisce la musica di Giuseppe Verdi e Mozart e le metafisiche riprese naturali nell’aspro paesaggio abruzzese. Se all’inizio la scellerata coppia sembra poter sostenere la lunga serie di delitti e menzogne che portano al trono, alla fine sarà Macbeth solo a fronteggiare la resa dei conti che arriverà nei panni del prode Macduff (Franco Mannella) e del giusto Banquo (qui interpretato dal regista teatrale Claudio Di Scanno).Macbeth Neo Film Opera è un invito a «cedere alla suggestione», che non è soltanto visiva ma musicale. Quello di Daniele Campea è un allestimento avanguardistico, audace ma rispettoso del testo shakespeariano. Avvertiamo la lezione del teatro di Sarah Kane, quel «paesaggio umano con rovine», in un cui la sopraffazione e la violenza sono al centro della rappresentazione. Campea fa di Macbeth un nuovo eroe moderno, quasi un novello di Raskòl’nikov, sempre più prigioniero delle proprie nevrastenie, basti pensare alla continua ripetizione «Macbeth ha ucciso il sonno» e «non si dormirà più»: le azioni scellerate hanno tolto la pace e la serenità dalla mente di Macbeth per sempre.
Macbeth Neo Film Opera, nelle sale italiane dal 14 giugno con Distribuzione Indipendente, è un’occasione imperdibile per ritrovare uno dei classici più cupi della produzione shakespeariana in una nuova veste, moderna, avanguardistica e decisamente iconica.