Online, gratuito, accessibile a chiunque. 3D Virtual Museum è il primo Museo virtuale dedicato al patrimonio culturale italiano che conta, al momento, oltre 600 opere digitalizzate provenienti da 100 Musei italiani. Sulle spalle ha una missione importante: rendere fruibile virtualmente l’immenso patrimonio culturale italiano. Un obiettivo non da poco. Per esaudire questo desiderio, 3D Virtual Museum è partecipativo, ognuno di noi può quindi inserire il suo modello 3D ed entrare nella community.
Il progetto nasce nel 2014 in seno a 3D ArcheoLab, società che si occupa di tecnologie 3D per il patrimonio culturale. Vincitore del Bando Incredibol! del Comune di Bologna e del bando Giovani per il Territorio dell’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna, negli ultimi anni il Museo virtuale è cresciuto a vista d’occhio. Ne abbiamo parlato con Giulio Bigliardi, ideatore e coordinatore del progetto.
Com’è nata l’idea di 3D Virtual Museum?
I Musei mi chiamano per realizzare riproduzioni in stampa 3D delle loro opere, spesso al termine di questi lavori il modello 3D digitale viene “dimenticato” e non più utilizzato. Un vero peccato. Ho quindi iniziato a chiedere ai Musei di poter rendere pubblici i modelli digitali creati per loro. Era il 2014, un momento in cui iniziavano a comparire le primissime applicazioni per la pubblicazione online di modelli 3D.
Che reazioni hanno avuto i Musei e le realtà culturali al vostro progetto?
All’inizio molti Musei erano restii poiché temevano che i visitatori avrebbero guardato le opere online e non sarebbero più andati fisicamente al Museo. Ora iniziano a capire che per loro è pubblicità, anche perché online non ci sarà mai l’intera collezione, ma solo una selezione di opere rappresentative. La visita di persona è una esperienza insostituibile e in alcun modo replicabile con strumenti tecnologici.
C’è poi un discorso legato all’accessibilità. Ci sono persone che non possono recarsi di persona nei Musei, diamo loro la possibilità di vedere le opere non solo in fotografia, ma anche con modelli 3D immersivi e molto realistici.
Tuttavia i Musei italiani, se pur con eccezioni, faticano ancora a comprendere questo versante…
C’è poca attenzione da parte dei Musei al tema della digitalizzazione, non lo considerano un ambito in cui investire direttamente risorse. Basti pensare che oggi in Italia abbiamo oltre 43 milioni di persone con una connessione internet con una media giornaliera di 6 ore di connessione. Oggi non essere sul web è quasi come non esistere. Nonostante ciò, solo un Museo su due in Italia ha un sito web, questo già la dice lunga su quale sia l’attenzione per il digitale. Purtroppo, alla maggior parte dei Musei non è ancora chiaro quanto sia vitale la presenza online oggi, una presenza che deve essere ovviamente di qualità e ben organizzata.
A che punto si trova il “sistema cultura” in Italia sul fronte delle tecnologie 3D applicate ai beni culturali?
Sono pochissimi i Musei italiani che investono direttamente in questo genere di contenuti. Attraverso la nostra attività cerchiamo di sensibilizzare i Musei sul tema. In grande ascesa è l’ambito della stampa 3D, un settore che si sta sviluppando da pochissimi anni. Oggi la stampa 3D permette di andare oltre le solite stampe in plastica e di creare riproduzioni molto realistiche a costi più contenuti rispetto al passato. Il nostro progetto presenta una sezione Download pensata proprio in quest’ottica, ci sono 82 opere scaricabili nel formato già ottimizzato per la stampa 3D. Solo una parte di tutte le opere sono scaricabili perché sono pochi i Musei che hanno acconsentito al download. Il loro timore è che i modelli possano essere utilizzati a scopo commerciale senza le necessarie autorizzazioni. Le opere scaricabili hanno una licenza Creative Commons non commerciale.
Qual è il sogno nel cassetto di 3D Virtual Museum?
Il sogno è di esporre un nucleo di opere in 3D per ogni Museo d’Italia, ma dato che parliamo di circa 5000 Musei la strada è lunga è difficile. Se vogliamo creare uno strumento veramente completo, l’obiettivo finale non può che essere quello.
Quale opera digitalizzata ti è più cara?
Sicuramente due:
– una è il monumento di Antonio Allegri. L’opera si trova a Correggio, un piccolo paese in cui sono nato e cresciuto.
– l’altra è lo Zooforo di Parma, 75 formelle quadrate scolpite a bassorilievo nel marmo rosso di Verona dall’Antelami nel paramento esterno del Battistero di Parma. Si tratta di un bestiario di tradizione medievale. Il fregio è uno dei più organizzati sistemi iconografici legati a belve, a esseri mostruosi e fantastici. È stato uno dei primi lavori di rilievi 3D che ho realizzato a Parma e che ha richiesto molte giornate di scansione, in condizioni non facili, all’esterno e tra i turisti!
Non resta che mettersi al PC ed esplorare.
Per maggiori informazioni: http://www.3d-virtualmuseum.it/
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