La Triennale di Milano apre le porte alla prima personale di Walter Swennen in un’istituzione italiana, “La pittura farà da sé”. Fino al 26 agosto 2018.
Walter Swennen (1946, Bruxelles) indaga le basi ideologiche della pittura. Alla Triennale di Milano si accendono i riflettori su più di quaranta dipinti -realizzati dai primi anni Ottanta ad oggi- in cui lo spettatore è sollecitato da un’infinita serie di interpretazioni e ipotesi. Dalla poesia alla filosofia, per arrivare alla pittura, si evince un interesse dell’artista per le qualità associative del linguaggio. Sperimentazioni evocative e collage stratificati popolano le tele e influenzano i titoli delle opere.
>>L’uso della lingua è intimamente legato al vissuto dell’artista. Da bambino, infatti, a causa della Seconda Guerra Mondiale, la famiglia smise da un giorno all’altro di usare il fiammingo per adottare il francese e dopo qualche anno, Swennen non fu più in grado di parlare la lingua madre. Ecco la condizione che ne complicò la visione del linguaggio come forma di comunicazione e di espressione.
Dallo studio di Sigmund Freud, Søren Kierkegaard e Jacques Lacan a un crescente interesse per il lavoro di artisti legati a ricerche attorno alla parola come Bob Cobbing o Marcel Broodthaers. Lettere, frasi e frammenti in inglese, fiammingo e francese iniziano a insinuarsi nelle tele, fornendo -o eliminando- tracce di narrazioni a favore dell’incoerente, del nonsenso e del mistero.
Le opere di Swennen segnano un’insanabile frattura con la pittura intesa come linguaggio e allo stesso tempo le immagini si liberano da ogni tentativo di rappresentazione del reale. La riconoscibilità di lettere, parole, figure è un’illusione, un inganno strumentale per spingere lo spettatore in una dimensione la cui ricchezza semantica non può essere chiarita né ridotta ai suoi minimi termini.
Composizione e scomposizione. L’artista gioca con gli elementi della pittura, li isola e deforma senza che un’idea o un piano all’origine lo guidi verso la produzione di un’immagine. Completamente libero da qualsiasi genere di necessità, Swennen sperimenta con materiali, colori e tecniche, dispiegando ogni possibilità generativa dell’immagine attraverso un processo creativo di regole e parametri intenzionalmente traditi o disattesi. Idealmente, quando inizia a lavorare a una tela, Swennen potrebbe creare qualsiasi cosa.
Informazioni utili
Walter Swennen. La pittura farà da sé
A cura di Edoardo Bonaspetti
Dal 21 giugno al 26 agosto 2018
Triennale di Milano, viale Alemagna 6 20121 Milano
Tel. +39 02 724341