Sono 40 anni che manca una retrospettiva su Edward Burne-Jones a Londra. La Tate Britain dedica una mostra al preraffaellita visionario che ha aperto a strada al Simbolismo
Il prossimo autunno la Tate Britain celebra un pioniere del Simbolismo attraverso la sua vasta e diversificata produzione artistica. Edward Burne-Jones: Preraffaellita Visionario -curata da Alison Smith (Curatore Capo presso la National Portrait Gallery) e da Tim Batchelor (Assistente Curatore presso la Tate Britain)- si terrà dal 24 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019.
La bellezza eterea dei personaggi di Edward Burne-Jones anima un universo incantato. Sono protagonisti perfettamente integrati nell’ambiente, come le piante sembrano nascere ed esaurirsi nel posto loro assegnato. Figure di respiro fantastico che trovano domicilio nel cantiere immaginifico della cultura occidentale e che l’artista riesce a trasportare sulla tela arricchendo le potenzialità narrative di storie senza tempo. Una leggera malinconia si fa strada dai loro volti e contagia l’atmosfera tutti intorno, si condensa nell’attimo sospeso prima che l’incanto svanisca.
Love among the ruins (1870-73) traduce perfettamente in immagine questi dettami poetici e lo stile preraffaelita a cui indiscutibilmente si rifà. Non a caso la Tate Britain lo sceglie come opera simbolo della retrospettiva organizzata su Burne-Jones, unico preraffaellita ad ottenere fama mondiale in vita. La tenue armonia cromatica di veneziano sapore costruisce una scena del forte riverbero narrativo, rintracciabile in modo diretto nell’omonima poesia di Robert Browning (1812-1889). Questa, come gli spunti letterari prelevati dalla Bibbia, ma anche dalle leggende e miti di ogni tempo, rappresentano il fondamento della pittura di Edward Burne-Jones. Tanto che la già citata Love among the ruins e The wheel of fortune saranno al centro di due sale dedicate a due importanti cicli narrativi: la storia di Perseo e la fiaba onirica della Bella Addormentata.
150 opere di diversa natura, tra cui dipinti, vetrate e tappezzerie, racconteranno la crescita del pittore inglese, formatosi autonomamente, in assenza di una vera e propria preparazione accademica, a cavallo fra le Arti Figurative e quelle Decorative. In principio vi fu l’attività come decoratore di chiese, da cui nascono la splendida vetrata The Good Shepherd (1857-61) e la pala d’altare The Adoration of the Magi (1861), creata per la chiesa di St Paul a Brighton. Poi i disegni, spesso tributi ai maestri rinascimentali, come Desiderium (1873).
Intima e particolare la sezione dedicata ai ritratti, dove compaiono i volti di nobili del tempo come Amy Gaskell (1893) e Lady Windsor (1893-95), ma anche amici e familiari che Burne-Jones ha immortalato nel corso degli anni. È interessante rintracciare sguardi analoghi, connotati somiglianti, più o meno percettibili rimandi fra questi soggetti e i protagonisti degli ultraterreni racconti visivi dell’artista. Nelle pieghe di questi visi possiamo rintracciare dunque anelli di collegamento fra due mondi distinti, uno terreno e l’altro ultraterreno, uno reale e l’altro immaginifico, ma che in fondo fanno continuo riferimento ad un unico universo.
La mostra alla Tate Britain esplorerà il contributo che Burne-Jones ha dato alle Arti Decorative, con particolare riferimento alla collaborazione con William Morris. Erano entrambi impegnati a favore di una riforma sociale e il loro connubio mirava a raggiungere il più vasto pubblico possibile, contaminando la classica bellezza artistica con elementi che oggi definiremmo di design.
Edward Burne-Jones
24 ottobre 2018 – 24 febbraio 2019
TATE BRITAIN
Aperto tutti i giorni. Orario 10.00 – 18.00
+44(0)20 7887 8888
* nella foto: Edward Burne-Jones
The Garden Court
1885-90
Oil paint on canvas, 1250 x 2310 mm
The Faringdon Collection Trust