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The Escape, il nuovo film di Dominic Savage con Gemma Arterton

The Escape Dominic Savage

The Escape Dominic SavageThe Escape o del disagio femminile contemporaneo, il nuovo film di Dominic Savage con Gemma Arterton. La recensione

The Escape, ritorno al lungometraggio di Dominic Savage dopo Love + Hate, si fa carico di raccontare quello che possiamo definire «femminile contemporaneo»: essere una giovane donna oggi e la difficoltà a coniugare la propria identità, i propri bisogni e desideri con i ruoli assegnati di madre e moglie.

Questa estate, a completare quello che sembra essere il tentativo di rappresentare una generazione, sono usciti insieme a The Escape anche Montparnasse femminile singolare -con la sua spassosa e scriteriata protagonista- e Tully con Charlize Theron accompagnata dal fortunato team di Juno e Young Adult.
Se le altre due pellicole scelgono di utilizzare l’ironia per stemperare il dramma personale delle protagoniste, la strada scelta da Dominic Savage in The Escape è estremamente diversa: meno consolatoria e più dolorosa.

Tara (Gemma Arterton), è una giovane donna sposata a un bell’uomo (Dominic Cooper), vive in una confortevole casa nella migliore zona suburbana di una cittadina inglese e ha già due bambini a completare quello che vorrebbe essere un idillio. In realtà tutto questo è un’asfissiante e insostenibile trappola che prosciuga le energie emotive e la felicità di Tara.
Una fuga, prima di cadere definitivamente nel nero baratro della depressione, la porterà a Parigi alla ricerca di opportunità finora negate.The Escape Dominic SavageIl lavoro di Dominic Savage sulla sua protagonista è minuzioso, quasi scientifico nel documentarne il crescente disagio, giocoforza l’eccellente interpretazione di Gemma Arterton che racconta tutto il dolore, la pressione e la fragilità di Tara attraverso espressioni facciali a volte impercettibili e uno sguardo così carico di fatica e amarezza da mozzare il fiato allo spettatore.

La fotografia di Laurie Rose (Peaky Blinders) è asettica, tagliente, quasi ospedaliera: la luce sembra appiattire gli ambienti, il letto in cui Tara si concede faticosamente al marito, la cucina in disordine, la sala disseminata di giocattoli.

Qualcosa cambia con l’arrivo di Tara a Parigi, i tipici toni dell’azzurro che contraddistinguono la capitale francese (nuances che ritroviamo anche in Montparnasse, femminile singolare) sfiorano e leniscono le pene di Tara. Persino il suo incarnato prende colore mentre la donna visita il Museo Nazionale del Medioevo, alla ricerca della serie di arazzi La Dama e l’Unicorno, un misterioso ciclo dedicato ai sensi che aveva già sedotto Tara dalle pagine di un libro d’arte.The Escape Dominic SavageSono le ultime sequenze a colpire al cuore lo spettatore, col dialogo postfemminista con l’amica più grande Anna sui ruoli di donna, madre e moglie, parole che non vogliono essere consolatorie ma aiutare Tara a trovare pace nella definizione di sé stessa «a volte ci vuole più coraggio a restare che andar via. Essere libera e avere un marito sembra una contraddizione. Quando avrai preso una decisione ti sentirai più libera e in pace e sarai più vicina a capire chi sei veramente».

The Escape, guarda il trailer

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