Print Friendly and PDF

Premio Fondazione Henraux: quattro ricerche attorno alle infinite potenzialità del marmo

PREMIO HENRAUX

PREMIO HENRAUX

Quattro ricerche che rivisitano le potenzialità del marmo. Si svelano le nuove sculture della quarta edizione del Premio Fondazione Henraux.

Francesco Arena, David Horvitz e Diego Marcon, insieme al collettivo Anto. Milotta – Zlatolin Donchev, presentano i progetti realizzati e lasciano nel marmo bianco dell’Altissimo una traccia significativa del proprio pensiero creativo.

Francesco Arena presenta Metro cubo di marmo con metro lineare di cenere, un’opera in cui un materiale nobile come il marmo si confronta con la cenere del sigaro. Quest’opera nasce direttamente dalla ricerca fatta dall’artista presso Henraux. ll marmo è un’immagine della durevolezza nel tempo, mentre la cenere è un’immagine di quanto impermanente sia l’esistenza umana. L’opera è l’unione di due linee temporali differenti, quella della pietra e quella dell’uomo, i milioni di anni da una parte e i decenni dall’altra.

Francesco Arena
Francesco Arena

David Horvitz con Tentatively Untitled cerca nel marmo la fragilità, non la solidità. Horvitz ha voluto disperdere un blocco di marmo che ha identificato in una cava in cima alla montagna, riducendolo in frammenti che il pubblico può portar via con sé. La scultura non scomparirà ma verrà dispersa, destinandola alla transitorietà dell’immaginazione e della memoria, come la storia di un soldato americano giapponese morto nella seconda guerra mondiale che Horvitz riattiva attraverso due fotografie che lo commemorano sia a Los Angeles che a Pietrasanta.

Il piano sentimentale e l’archetipo del fanciullo sono invece i registri in cui si muove la più recente ricerca di Diego Marcon. La sua opera, Ludwig, è la “materializzazione marmorea” di un bambino realizzato da un modello 3D, un piccolo monumento alla fragilità e alle ambivalenze della vita. Nell’opera di Marcon la figura del bambino è una figura vulnerabile, che per lo più stimola compassione, attivando un desiderio di “prendersi cura”. Allo stesso tempo, quella dell’infanzia è una condizione che tutti gli adulti hanno vissuto ma che torna a essere aliena e misteriosa quando viene superata.

Anto. Milotta – Zlatolin Donchev presentano Libro di vetta, un progetto site-specific che trae ispirazione dal monte Altissimo e che inverte l’idea michelangiolesca di materia e arte, tramutando la montagna in scultura. Gli artisti affrontano il complesso rapporto tra uomo e natura, attraverso un progetto nato dall’osservazione morfologica del territorio e da riflessioni sui processi che ne definiscono il paesaggio. Libro di Vetta è una scultura sospesa nel vuoto. Entrare all’interno della cava è come entrare all’interno di un luogo di culto.

Anto Milotta-Zlatolin Donchev
Anto. Milotta-Zlatolin Donchev

Informazioni utili

FONDAZIONE HENRAUX

Via Deposito, 269 – 55047 Querceta (LU)

Tel: +39 0584 761217

info@fondazionehenraux.it

Commenta con Facebook

leave a reply