Progetto espositivo curato da Vicente Todolí in collaborazione con la Fondazione Merz. Oltre trenta opere di grandi dimensioni a forma di igloo, provenienti da numerose collezioni private e museali internazionali
Punto di partenza? L’esposizione curata da Harald Szeemann nel 1985 alla Kunsthaus di Zurigo, dove vennero presentate tutte le tipologie di igloo realizzate fino a quel momento “al fine di formare un villaggio, un paese, una ‘Città irreale’ nello spazio espositivo”, come affermava lo stesso Szeemann. Molti l’avranno già capito: stiamo parlando di Mario Merz (Milano 1925-2003), tra gli artisti più rilevanti del secondo dopoguerra italiano, a cui l’HangarBicocca di Milano dedica una grande personale che – dal prossimo 25 ottobre al 24 febbraio 2019 – riunisce il corpus delle sue opere più iconiche, gli Igloo, datati tra il 1968 e l’anno della sua scomparsa.
Il progetto espositivo, curato da Vicente Todolí e realizzato in collaborazione con la Fondazione Merz, si espande nei 5.500 metri quadrati delle Navate e del Cubo di Pirelli HangarBicocca e pone il visitatore al centro di una costellazione di oltre trenta opere di grandi dimensioni a forma di igloo, un paesaggio inedito dal forte impatto visivo. A cinquant’anni dalla creazione del primo igloo, la mostra offre l’occasione per osservare lavori di Mario Merz di importanza storica e dalla portata innovativa, provenienti da numerose collezioni private e museali internazionali – tra cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, la Tate Modern di Londra, l’Hamburger Bahnhof di Berlino e il Van Abbemuseum di Eindhoven –, raccolti ed esposti insieme per la prima volta in Italia.