«Quando l’impasto è ancora fresco, ci metto il colore, e il colore viene assorbito, e quindi lo spessore diventa tutto colorato. Però il colore non è reale. Il colore viene restituito attraverso la quantità di bianco che ho messo nell’impasto. Quindi il rosso viene rosa, il bianco resta bianco, il nero viene grigio, anche il verde cade di tono. Dopo, quando l’impasto è asciutto, ci vado su con la carta abrasiva. Mi interessa moltissimo questo rapporto tattile con la superficie. La superficie non è sol più colore, ma è una cosa di polvere… questo colore che non esiste, che però viene fuori attraverso la polvere. Infatti, se tocchi il quadro, ti restano delle impronte sulla mano».
Ettore Spalletti