Kemp ebbe tra i suoi allievi alcuni tra i più grandi artisti dell’ultimo secolo: da Peter Gabriel a Mia Farrow, da Kate Bush a David Bowie. Il suo primo grande successo nel 1968, con “Flowers”
“Sono nato danzando, e visto che mi dava così grande piacere, ho continuato a danzare, usando la mia danza anche per dare piacere alle altre persone”. Questo rispondeva in una recentissima intervista il celebre danzatore, scenografo, coreografo, mimo e regista Lindsay Kemp al giornalista che gli chiedeva come fosse nato il suo sogno per lo spettacolo: “cercando soprattutto di aiutare il pubblico a liberarsi, cercando di sollevare il suo spirito e portare luce e amore in un mondo che sta rapidamente diventando buio e ‘loveless’, senza amore!”. Ora purtroppo il momento del buio è arrivato, visto che Kemp è morto a Livorno nella notte all’età di 80 anni. Un grande maestro, che ebbe tra i suoi allievi alcuni tra i più grandi artisti dell’ultimo secolo: da Peter Gabriel a Mia Farrow, da Kate Bush a David Bowie.
Nato vicino a Liverpool e cresciuto nel nord dell’Inghilterra, dall’infanzia Kemp s’innamorò di ogni forma di spettacolo. Frequentò inizialmente l’accademia navale, dalla quale fu espulso – amava raccontare – per aver interpretato una Salomé ricoperto solo di carta igienica (“E la ragione dell’espulsione fu lo spreco di carta!“). Nel 1964 formò la sua prima compagnia, e nel 1968 arrivò il suo primo grande successo, “Flowers”, che dopo il debutto a Edimburgo lo impose all’attenzione del mondo a Londra nel 1974. “Lo produssi con 500 sterline ricevute in eredita’ da una zia e da li’ per 25 anni ho girato tutto il mondo, sempre attaccato per oscenità“, ricordava. Nel 1972 la sua messa in scena dei concerti “Ziggy Stardust” dell’ex-membro della sua compagnia David Bowie, trasformò per sempre la presentazione dei concerti Rock. Ha anche creato una dozzina di regie di opere liriche di grande successo.