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È morto Dario Fo, premio Nobel per la letteratura

Dario Fo

E’ morto Dario Fo. L’attore, drammaturgo, regista, scrittore, pittore, scenografo e attivista italiano si è spento questa mattina all’età di 90 anni. Da circa due settimane soffriva di forti dolori alla schiena ed era stato ricoverato all’ospedale Sacco di Milano. Dario Fo era nato a Sangiano nel 1926. Nel 1954 ha sposato Franca Rame e insieme a lei  ha rivoluzionato il mondo della cultura. Nel 1997 ha vinto il premio Nobel per la letteratura.

Dario Fo

Fino all’ultimo ha mantenuto lo spirito da “giullare” che lo ha sempre contraddistinto. Nella motivazione per l’assegnazione del Nobel si legge: «[…] perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi».

Il filmato, tratto dagli archivi della Rai, propone le immagini della consegna del premio Nobel nel 1997 e  un’intervista del giornalista Vincenzo Mollica, alle cui domande Fo risponde interamente in grammelot.

La sua opera più celebre è Mistero Buffo, una ‘giullarata’ portata in scena per la prima volta nel 1969, nella quale Fo recita in grammelot, un linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche e che è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di uno o più idiomi reali con intenti parodici. In Mistero Buffo ha mischiato alcuni dialetti della Pianura Padana.

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Negli ultimi anni Dario Fo ha partecipato a diverse esposizioni d’arte, anche alcune mostre personali. Ha cominciato la sua carriera come pittore frequentando i corsi all’Accademia di Brera di Milano negli anni Quaranta, con docenti del calibro di Achille Funi, Marino Marini, Giacomo Manzù e Carlo Carrà. Si confronta con compagni di studi che, come lui, si dimostrano essere voraci consumatori della cultura europea e americana d’avanguardia, solo allora sdoganata: si tratta di artisti di varie tendenze, realisti, naturalisti e informali come Ennio Morlotti, Bobo Piccoli, il gruppo Corrente, lo scultore Alik Cavaliere, registi come Carlo Lizzani, letterati e intellettuali come Elio Vittorini ed Emilio Tadini. Insieme a Tadini, Fo parte per Parigi, si immerge nella modernità, conosce Fernand Léger e Juan Gris, si lascia affascinare prima da Picasso e poi dal genio fiabesco e leggero di Mar Chagall.

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Progressivamente si affranca dall’impronta accademica e conquista un suo stile personale, fatto di contaminazioni, suggestioni, metafore, visioni simboliche ed oniriche. Al centro del suo interesse è sempre l’etica, il tema dell’uomo e dei sentimenti, riletti nei miti classici e nelle storie bibliche, rappresentati con prospettive sempre diverse, inconsuete e spesso ribaltate rispetto al punto di vista tradizionale, trattati con colori gioiosi e contrasti stridenti.

Per un approfondimento su Dario Fo Pittore, clicca qui


Il tweet del Ministro dei beni culturali Dario Franceschini:

 

Dario Fo world copyright Giovanni Giovannetti/effigie
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world copyright Giovanni Giovannetti/effigie

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www.dariofo.it

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