La Biblioteca Sormani di Milano dedica una mostra a William G. Congdon. L’artista americano, figlio dell’action painting, ha vissuto molto in Italia dove si è avvicinato al cattolicesimo, che ne ha fortemente influenzato la poetica. In esposizione fino al 23 ottobre.
A vent’anni dalla sua scomparsa, l’artista americano William G. Congdon entra nelle sale della Biblioteca Sormani, Milano, in occasione della mostra a lui dedicata. A curare l’esposizione, che comprende anche alcuni quadri inediti dalla collezione di Carlo Rapetti, è Mario Cancelli. Fondamentale il supporto di Carlo Rapetti, amico e collaboratore del pittore durante il periodo che trascorse nella Bassa milanese, dagli anni ’80 fino alla morte.
Congdon era nato a Providence, Rhode Island, nel 1912, iniziando la sua carriera artistica negli anni ’40, aderendo alla corrente degli Espressionisti Astratti ed esponendo insieme ad artisti come Rothko, Pollock e Newman. In seguito abbandonò l’America e con essa l’Action Painting, traferendosi in Italia, fermandosi anche a Milano, alla ricerca di un proprio linguaggio espressivo.
«L’incontro con Cristo mi fa scoprire che il suo dramma di Croce è pure il mio»
William G. Congdon
E la sua massima espressione la troverà nel cattolicesimo, aspetto che influenzò radicalmente la sua creazione e su cui la mostra si concentrerà con l’intenzione di offrire nuovi spunti di riflessione e approfondimento.
Ed è proprio nelle finalità del progetto, propiziare una ri-lettura “laica” dell’opera di Congdon, che sta il significato della scelta della sede espositiva: non uno spazio consacrato all’esibizione pubblica del pittorico ma una biblioteca, anzi, “la” biblioteca dei milanesi, cattedrale laica dei saperi, luogo di scoperta in cui la conoscenza è resa accessibile a tutti al solo fine di stimolare nuova conoscenza.