Martedì 25 settembre, alle ore 18.00, verrà presentato il volume Avventure di un occhio di Philippe Costamagna al Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia. Per l’occasione l’autore terrà conversazione con Andrea Bacchi, Stefania Mason e Carlo Orsi.
Costamagna è il direttore del museo Fesch di Ajaccio e un esperto di pittura italiana del Cinquecento. In questo saggio edito da Johan & Levi, svela il suo dono: attribuire la paternità ai capolavori del passato.
Nel volume si assiste a un susseguirsi avvincente di aneddoti e informazioni dotte, come in un romanzo, percorriamo le tappe fondamentali della catalogazione, dell’attribuzione e di quella connoisseurship di cui Bernard Berenson fu, insieme a Roger Fry, il fortunato iniziatore. E così, dagli esordi pionieristici di figure oggi dimenticate come Giovanni Morelli e Giovanni Battista Cavalcaselle alla nascita del sodalizio fra esperti italiani e grandi collezionisti americani, veniamo condotti per mano nell’inaccessibile stanza dei bottoni dove si svelano sotto i nostri occhi i segreti e le insidie di una professione tanto ambita quanto misteriosa.
Dalla delicata questione del restauro al proliferare dei falsi, dall’avvento delle nuove tecnologie all’affermarsi di una tendenza sempre più spiccata a delegare alle prove e ai criteri scientifici la datazione, l’attribuzione e perfino il restauro di un’opera (con scarsi risultati e clamorosi strafalcioni acclusi), Costamagna ci introduce ai ferri e ai trucchi di un mestiere in perenne equilibrio fra la necessità del rigore scientifico e le gratificazioni offerte dal mercato dell’arte e dal mondo dei collezionisti, evidenziando le trappole più comuni in cui perfino l’occhio più esperto deve evitare di incorrere. E lo fa con piglio fresco, vivace, per nulla accademico, mescolando alto e basso, passato e presente, riferimenti colti e aneddoti succosi. Il risultato è un libro sapiente a metà fra il memoir e il saggio, capace di incuriosire e appassionare il più profano o digiuno dei lettori anche grazie alla carrellata finale sulle varie declinazioni che l’occhio può assumere in ambito contemporaneo, dalla moda alla fotografia.
Philippe Costamagna (Nizza, 1959) è uno storico dell’arte specializzato in pittura italiana del Cinquecento. Dopo gli studi a Parigi (Sorbonne ed École du Louvre), ha perfezionato le sue competenze presso la Fondazione Longhi e villa I Tatti di Firenze. È autore di una monografia su Pontormo (1994). Dal 2006 è direttore del Palais Fesch Musée des Beaux-Arts di Ajaccio.
Stefania Mason è professoressa emerita di Storia dell’arte all’Università di Udine. I suoi ambiti di indagine riguardano soprattutto la cultura artistica veneta dal Quattrocento al Settecento, con particolare attenzione agli aspetti della committenza e del collezionismo. Le sue indagini più recenti si sono volte al collezionismo di dipinti a Venezia, in particolare sulla fortuna dei dipinti di Giorgione, Veronese, Tiziano e Bernardo Strozzi. Ha ideato e diretto il progetto Il collezionismo artistico a Venezia dalle origini al Settecento, curando i tre volumi (Fondazione di Venezia/Marsilio, 2007, 2008, 2009) che danno conto degli esiti delle ricerche. Al suo attivo ha un centinaio di pubblicazioni in riviste italiane ed estere, atti di convegni, cataloghi di mostre e diverse opere monografiche.
Andrea Bacchi (Trento, 1959), si è formato a Bologna con Carlo Volpe e a Roma con Federico Zeri. Docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Bologna, dal 2014 è Direttore della Fondazione Federico Zeri. Si è occupato prima di tutto di pittura ferrarese del Rinascimento; in seguito i suoi interessi si sono concentrati sulla scultura italiana dal Cinque al Settecento. Oltre ai due repertori Scultura del ‘600 a Roma e Scultura a Venezia da Sansovino a Canova (1996 e 2000), ha pubblicato una monografia su Prospero Clemente (2001) e numerosi contributi apparsi su riviste italiane e straniere.
Carlo Orsi appartiene a una nota famiglia di antiquari milanesi. È stato presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia ed è attualmente membro dell’Associazione Antiquari Milanesi. Dirige l’omonima galleria d’arte nel cuore di Milano, specializzata in dipinti antichi, soprattutto italiani, sculture e oggetti d’arte.