La città di Palermo è attraversata da un vento di bellezza: le sue strade si arricchiscono di arte in ogni angolo.
Sotto il sole di Palermo Capitale della cultura 2018 e di Manifesta12 la rinascita delle periferie della città prosegue con la forza dei colori e dell’armonia che gli artisti hanno lasciato sulle pareti degli edifici. Ballarò e Danisinni sono legate sopra e sottoterra da un fiume d’acqua dolce di rinascita.
Il primo di agosto del 2018 cinque pitture urbane sono state inaugurate nel quartiere Ballarò/Albergheria di Palermo. Igor Scalisi Palminteri e Andrea Buglisi, autori di due dei murales, hanno coinvolto, nel progetto “Cartoline da Ballarò”, i loro colleghi Alessandro Bazan, Angelo Crazyone, Fulvio di Piazza per cimentarsi con i grandi muri dislocati nel quartiere storico di Ballarò/Albergheria.
I cinque artisti, insieme alla cooperativa Terradamare, hanno guidato gli appassionati di street art, durante un itinerario gratuito esplicativo, durante il quale hanno potuto ammirare il frutto del lavoro di questi artisti che dal 21 al 27 luglio hanno realizzato le loro opere murali. Le opere di questi artisti sono state pensate e progettate per dialogare con il tessuto urbano; la comunità residente del quartiere ha supportato gli artisti e ha fatto da collante in tutte le fasi dell’iter realizzativo.
>>>Igor Scalisi Palminteri ha trasformato il fronte laterale di un edificio in una maestosa edicola votiva a Santa Rosalia, patrona della città. Il tema della trinità si ripresenta nei tre grandi dischi che dominano la figura.
>>>Andrea Buglisi mette insieme a confronto, nella sua opera, la leggerezza e la pesantezza, lo sforzo di un fragile uccellino che non intende desistere dalla sua missione che può apparire sovradimensionata rispetto alle sue forze.
>>>Alessandro Bazan ci presenta mille sguardi e mille modi di ascoltare il tempo che passa, lo spettacolo della vita, di cercare il buono che c’è. Il suo murale si compone di personaggi che possiamo aver incontrato per strada tante volte, tanto da esserci familiari già al primo sguardo.
>>>Angelo Crazyone, tra qualche mese in mostra a Taiwan insieme a Igor Scalisi Palminteri, dedica la sua facciata a Franco Franchi, attore palermitano, che ha raccontato l’Italia del dopoguerra, in coppia con Ciccio Ingrassia.
>>>Fulvio Di Piazza ci fa tuffare in un mare azzurro e limpido, ricco di pesci di ogni specie che ballano in un vortice di freschezza.
Il progetto di rinascita di Ballarò è stato sostenuto da ELENK’ART, con il supporto di Handala, SOS Ballarò, Cooperativa Terradamare, Famiglia Vinti, Tommaso Piazza Colori e della 1° circoscrizione della città di Palermo e il regista Salvo Cuccia sta lavorando a un documentario, in collaborazione con Antonio Bellia, per raccontare il percorso di rinascita intrapreso.
I murales di Ballarò non sono gli unici che si possono ammirare in città. Nel 2017 sono nati i murales di Danisinni sotto la spinta del progetto Rambla Papireto, un intervento di rigenerazione urbana che ha visto coinvolti, in particolare, l’Accademia di Belle Arti di Palermo e la Parrocchia Sant’Agnese insieme agli abitanti di Danisinni.
Rambla Papireto ha inteso essere un camminamento che, passando sulla via del fiume che scorre sotto Danisinni, congiunge il Kassaro e, dunque, Ballarò con il castello della Zisa nel solco del percorso Arabo-Normanno dell’UNESCO. Con questo progetto artistico partecipativo e di inclusione sociale gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, sotto la guida Enzo Patti e Valentina Consoli, hanno trasformato Danisinni in una galleria d’arte a cielo aperto coinvolgendo tutta la comunità con il supporto del talento degli artisti di Caravanserai Palermo, Mangiatori di patate, Push e i circensi di strada di Circ’All.
Le tematiche di questi murales, accolti dalle famiglie sia negli spazi esterni sia negli spazi interni, sono stati scelti dai proprietari degli edifici che hanno chiesto immagini che rappresentassero le loro professioni o la loro devozione religiosa: dal pesce spada sulla casa di fratello Paolo al volto della Madonna nella taverna di Coco.
Dai giardini della Fattoria sociale di Danisinni oggi si può ammirare il murales realizzato dall’artista argentino Guido Palmadessa sul muro esterno dell’abside della chiesa. L’artista sudamericano ha raccontato quella che può essere definita la natività secondo Danisinni: la natività della condivisione delle fatiche e delle gioie, dei prodotti della terra e della festa. Una natività che riprende la visione francescana che trova nel presepe la sua massima espressione di sintesi iconografica. Palmadessa, comprendendo la grande partecipazione del Rione alla realizzazione del presepe vivente, ha voluto rappresentarlo con una immagine quotidiana che pone il pane e la sua condivisione al centro della scena e in diretto collegamento con la celebrazione eucaristica. Il pane, che viene spezzato dalla coppia, infatti, è stato collocato alla stessa altezza del punto in cui, all’interno della chiesa, si trova il tabernacolo. L’argentino ha così creato una porta di continuità tra la liturgia che si celebra dentro la chiesa e quella che si celebra all’esterno con il lavoro di ogni giorno, il tempo libero, le feste e le gioie condivise.
Palermo, piano piano, tra artisti nativi e ospiti, riprende i suoi spazi e allarga il suo polmone di arte per diventare una città-museo a cielo aperto che dialoga con visitatori e cittadini.