Arte come forma di sostegno dell’educazione: questa è l’idea che ha dato vita alla mostra Art for education: artisti contemporanei del Pakistan, nata per sostenere la ong pakistana The Citiziens Foundation (TCF), il cui scopo è quello di far crescere il livello di istruzione nel paese, soprattutto quella femminile.
Gli spazi del Museo Diocesano di Milano ospiteranno, fino al 25 novembre, le opere di 60 artisti pakistani, emergenti e non, tutte donate dagli autori stessi per sostenere la causa di TCF. Dopo più di 2 anni di gestazione, il progetto è stato realizzato grazie alla curatela di Rosa Maria Falvo e Salima Hashmi, a cui è spettato il compito (non facile) di accostare opere molto diverse tra loro mantenendo una coerenza di fondo, obbiettivo che però è stato raggiunto con successo.
Come ha sottolineato Salima durante l’inaugurazione, tenutasi il 16 ottobre, l’arte non è solo un prodotto, ma, un po’ come l’istruzione, un qualcosa che arricchisce le vite delle persone che vi entrano in contatto, siano esse i fruitori o gli artisti, gli insegnanti o gli scolari.
Merito importante di questo evento è inoltre quello di aver portato all’attenzione di un nuovo pubblico l’arte pakistana contemporanea. Ciò che si percepisce osservando le opere è che, nonostante una storia nazionale segnata dalla lotta e dalla dittatura, la scena artistica è vivace e feconda: emerge la volontà di rispondere alle contraddizioni del presente, come per esempio la condizione femminile, il nazionalismo e la violenza, senza però abbandonare il ricco bagaglio culturale che questo antico paese porta con sé.
Il senso della tradizione si ritrova nell’utilizzo di antiche tecniche di lavorazione come il ricamo, la tessitura e la miniatura, quasi a sottolineare che il passato può e deve essere il punto di partenza per cambiare il futuro.